sabato 18 luglio 2015

50 days binge free challenge: #giorno1

#1 Why are you doing the 50 day binge free challenge?
Perché hai deciso di fare la sfida dei 50 giorni senza binge?
Ho deciso di fare questa sfida perché sono arrivata al limite. Oggi ho avuto l'ennesima abbuffata e mi sento malissimo, sia fisicamente che mentalmente. Come non mai ho paura di morire, sento lo stomaco dolere fortissimo, mi brucia, va in fiamme. Il cuore pompa a mille, vomitare con questo caldo non é la cosa migliore. Ho la testa che scoppia, mille pensieri che mi affollano il cervello. Perché l'ho Fatto? Non lo so. Che senso ha Avuto? Non ha senso. Ha risolto Qualcosa? No, ora sto da schifo. Sto meglio? Assolutamente no. Ecco allora perché non riesco a smettere? Maledetto quel giorno in cui ho provato l'ebbrezza del vomitare per la prima volta, quella consapevolezza che qualsiasi cosa tu mangi non potrà intaccare la tua linea, perché tutto se ne andrà giù per le fognature e tu avrai di nuovo lo stomaco libero. Ma non é la soluzione, anzi vomitare é il problema, e io sono pronta a dire davvero addio alla bulimia perché mi sta rovinando la vita, raschiandomi via pezzi di esistenza giorno dopo giorno e lasciandomi spezzata a terra, uno straccio sotto un mare di rimpianti. Non é questa la vita che voglio; voglio poter sorridere ancora, amare, ridere, scherzare, mangiare in tranquillità. Godermi l'estate che é arrivata, sentire il sole sulla pelle e il vento tra i capelli, andare in bicicletta, passeggiare, correre col cane. Fare l'amore col mio ragazzo senza sentirmi obesa. Perché non posso avere tutto questo? Io lo avrò, e giuro su quanto di più caro ho al mondo che avrò una vita migliore, e lo farò per la mia famiglia, per Davide, per la mia università, per i miei amici, e per me con tutti i miei difetti e i miei problemi. Sarò una persona normale e porterò a termine questa sfida perché posso farlo. Ho bisogno di tutte voi ragazze, so che insieme possiamo essere forti.

giovedì 16 luglio 2015

A A A cercasi via d'uscita.

Non so come sbloccarmi.  Le mie giornate iniziano e si concludono tra conteggi di calorie e abbuffate. Sono sempre alle solite, non mi libererò più di questa malattia. Non riesco a studiare con serenità, ho dato un esame 3 volte rifiutando ogni volta il voto; mercoledì prossimo devo darlo di nuovo e mi sta prendendo un'ansia indescrivibile. Non perdo più un etto, sono a 65 chili fissi, 65 chili di fetida cacca,  e fatico tutti i giorni per mangiare come un uccellino. Quando sgarro vomito, il dolore all'esofago e allo stomaco a volte é terribile, mi punge in petto, arriva a bruciarmi tutto come se avessi i carboni ardenti nel torace e nell'addome. A volte ho paura di morire, di perdere tutto quello che ho, dall'università al mio fidanzato, alla mia famiglia eppure non riesco a fermarmi e a mandare a quel paese tutto quanto. Non esiste via di fuga, non la vedo più; se una volta ero ottimista a riguardo ora non lo sono più perché ormai sono passati 3 anni e io ho smesso di sperare. Forse non per tutti esiste il bel finale, forse solo alcune di noi meritano la rinascita vera, completa. O forse non devo cercare un finale ma un nuovo inizio. Ma come si iniziano le cose?  Come si fa ad abbandonare tutte le convinzioni, le abitudini, le parti malate per ripartire da capo, e a che pro? Chi mi assicura che sarà meglio di tutto questo? Perché io ora sto male e ne sono consapevole ma in fondo me ne sto al sicuro  nella mia nicchia, conto le mie calorie e fine. Se dimagrissi sarei completa.
E invece no. E invece no...