sabato 1 dicembre 2012

Una brutta macchia di colore.

E' così tanto che non scrivo che avrei una marea di cose da raccontare. Ma in fondo quello che importa è che sono ancora qui, senza speranze e forse non sto migliorando per niente. Sebbene prenda l'antidepressivo, vada dalla psichiatra, continui a frenquentare l'università, il mio umore degenera di giorno in giorno e non riesco a capacitarmi di ciò. Il punto è che non so che cosa voglio dalla mia vita, e di conseguenza non so se RIVOGLIO la mia vita. Riprendersi la propria vita è difficile. Significa scendere in campo e lottare. Implica la possibilità di fallimenti, ferite, cadute e delusioni. E io preferisco restarmene qui, arroccata sulla mia torre d'avorio fatta di calorie, numeri, calcoli. Dove non c'è spazio per i sentimenti, quelli veri, quelli che ti struggono l'anima ma che danno anche un senso alla vita. No, io non ne voglio sapere perché in fondo ora sto bene così, o almeno credo. Sto bene finché non crollo e il mio mondo si frantuma in mille pezzettini; quando, nell'arco di 24 ore, mi soffermo quei pochi secondi di fronte a quello specchio, e quei miseri infiniti secondi mi lacerano l'anima tanto da voler scomparire. Mi sento sciocca...certi giorni sono invincibile, forte, realizzata del mio peso, del vuoto nello stomaco. Altri mi rendo conto di quanto io non sia adatta, giusta, di quanto non sia abbastanza...ABBASTANZA COSA POI? Magra?! Non solo..non sono abbastanza in niente. Ma continuo a inghiottire giorno dopo giorno le amarezze che si susseguono finché poi non scoppio e mi rendo conto della mia immensa, stupida piccolezza.

 Ho dato il mio primo esonero Giovedì, di fisica. Ho l'impressione che sia andato male, anche se non ho fatto altro che studiare. E me la sono presa da morire. Ma ho immagazzinato, masticato i nervi, incapace di piangere, mentre dentro sentivo la delusione che lentamente mi corrodeva l'anima.

E poi le lacrime sono venute giù, in un momento inaspettato, per una sciocchezza. Un solo singolo futile evento che ha riaperto in me chissà quale voragine. C'è da ridere veramente, ma il tutto mi ha fatto rendere conto di quanto qualcosa non vada bene in me. 
E' accaduto ieri sera mentre facevo la spesa con mia madre. Vado sempre con lei perché ho bisogno di scegliere da sola frutta e verdura. Mi sono fatta un bel sacchetto di carote e mentre le sceglievo avevo già individuato la mia cena: una bella carotona grande che mi riempiva anima e corpo, e il mio pasto sarebbe stato completo (almeno per me). Ma alle casse non ci sono bastati i contanti per pochi centesimi e, ironia della sorte, mia madre ha deciso di rimettere a posto proprio le mie carote dicendo che tanto mi avrebbe fatto bene per una sera non mangiarle.
NON SO PERCHE' MA IN QUEL MOMENTO MI E' CROLLATO IL MONDO.
Solo dopo aver pianto per tutto il tragitto mi sono resa conto di quanto sia stata stupida.

Tutto questo non è normale. E non è normale nemmeno che io sia arrivata a vomitare anche senza abbuffarmi. Mangio un biscotto di troppo e lo vomito automaticamente, come se il mio stomaco avesse fatto l'en-plein, come se ora come ora fosse facilissimo superarne la capienza.

E allo stesso modo in cui il mio stomaco diventa sempre più piccolo e meno desideroso di mangiare, così io mi sento sparire ogni giorno di più, come una brutta macchia di colore su un disegno, finita lì per errore e cancellata lentamente dall'erosione del susseguirsi di una vita inutile, come lo sono io.

lunedì 19 novembre 2012

Di male IN PEGGIO.

2 crisi bulimiche nel giro di pochi giorni. 2 volte vomito autoindotto per ricacciare fuori dal mio corpo un pezzo di dolce e due croste di pizza. Il mio stomaco urla pietà. Stasera li sento come non mai: i crampi salgono dal profondo dell'intestino e mi fanno raggomitolare su me stessa dal dolore. Il peso non scende. Ma almeno non é aumentato. Il ciclo non torna da Luglio.

Ho paura.

Ho paura perché so che il pericolo maggiore non è la malattia in sé per sé, quanto una persona malata che non vuole guarire. E io non so più nemmeno se ne valga la pena lottare per rimettere insieme quei pochi pezzi che rimangono di me.

giovedì 15 novembre 2012

OGGI E' IL MIO COMPLEANNO.

E non mi sono mai sentita più triste e inutile come in questo giorno. Mi sento come se non mi appartenesse. E come se non bastasse ho avuto una crisi bulimica. 

Buon compleanno cara imbecille. Un bel pomeriggio passato a vomitare era il regalo che ti meritavi. 

Vorrei morire. Anzi non essere mai nata.

domenica 11 novembre 2012

Alti e bassi distruttivi.

Sono dieci giorni che non aggiorno il blog. Forse perché non ho nulla di nuovo da scrivere, o forse perché non ne ho voglia o tempo. Il fatto è che a volte mi sembra di non riconoscermi, non so più cosa voglio, cosa non voglio, cosa mi piace fare e non. E ho paura. Paura che quest'anti-depressivo modifichi il mio modo di reagire. E finché accade con le persone, ben venga, dato che la situazione potrebbe solo migliorare. Ma non voglio assolutamente perdere il controllo sulle calorie, sul mio peso, su di me. E' troppo tempo che non perdo niente, non so come smuovere la situazione. Non mi abbuffo più..il medicinale controlla anche gli atteggiamenti bulimici. Ma peggio ancora sono arrivata a rimettere anche una crosta di pizza e qualsiasi cosa mi porti fuori dalle mie calorie giornaliere. Oppure passo ore sulla cyclette, come oggi, che l'ho fatta per rimediare all'immancabile pranzo domenicale dalla nonna. Pranzo cominciato divinamente con un bel piatto di cavolfiore scondito, ma finito drasticamente con 3 fette di ciambellone. Ma stasera non ceno, e non la sento nemmeno come una punizione. Per me è una sensazione indescrivibile sentirmi vuota. Quello spazio nel mio stomaco mi dà senso di purezza, pace, serenità. Quando non mangio sono felice. E questo mi dà forza.

Peccato che il nostro fottuto corpo non puù vivere senza cibo.

mercoledì 31 ottobre 2012

Quando morirò andrò in paradiso, perché l'inferno l'ho già vissuto quaggiù.

Eccomi. Dopo aver vomitato per 45 minuti di fila. 

E' tutto un fuoco. Parte dalle viscere, attraversa lo stomaco, percorre velocemente l'esofago per poi sfociare nelle tonsille. Ho toccato il limite. Non avevo mai raggiunto niente di questo genere. Ma la sensazione di essere libera e vuota dopo tutto quello che ho ingerito è bella. Certo mai bella come quando riesco a stare entro le mie calorie giornaliere, ma piacevolemente e sorprendentemente bella. Eppure più il dolore aumenta meno piango. Non ho più lacrime da gettare via per questa brutta bestia che ormai abita dentro di me. Non ho più forze. Non ho più parole. Non ho più pensieri. Devo aver fatto qualcosa di grosso nella mia vita passata per meritarmi questo INFERNO.

Ho solo una certezza: ci sono dentro fino al collo e il fatto che io non mi spaventi più di niente mi fa temere che abbia messo le radici nella mia vita. Non mi libererò più di tutto ciò.

domenica 28 ottobre 2012

Keep calm and don't eat.

Non aggiorno da qualche giorno ormai. Purtroppo l'università mi impegna metà giornata e il resto cerco di studiare, per quanto posso. E poi che c'è da aggiornare? Mi sembra che scorra tutto come al solito; non ci sono miglioramenti, ma nemmeno peggioramenti e questo a livello psicologico è già tanto. La dottoressa mi ha aumentato la dose di antidepressivo, ma ancora non vedo risultati effettivi, se non che i primi due giorni non mi sentivo più la solita, e i comportamenti compulsivo-ossessivi di conteggio delle calorie sembravano affievoliti. E ammetto che questo mi ha spaventato, a morte. Il vedere che un medicinale può portarmi via con tanta facilità questa ossessione che mi sono costruita e per cui ora vivo mi dà fastidio, a morte. Per fortuna il tutto è passato e sono ben presto tornata ai miei soliti conteggi e anche se non ho aggiornato più il D.A. devo dire che sono stata abbastanza bene riuscendo a restare sempre sotto le 600 calorie e facendo molto esercizio. La bilancia infatti stamattina mi ha regalato l'immagine di quel bel 55 che per colpa di tanta ritenzione non vedevo dalla scorsa settimana. Niente di cui lamentarsi insomma. Si, più o meno, se non fosse che oggi sono dovuta andare a una festa di laurea in cui però sono sfuggita a tutto ciò che c'era non mangiando niente. Ma sono uscita così stressata per il fatto che tutti stavano lì a dirmi di mangiare che quando sono tornata ho rovinato la mia bella settimana con latte e biscotti. Finiti nel cesso poi naturalmente.

Non so quale entità divina mi abbia aiutato, forse sarà l'antidepressivo, ma sto evitando un sacco di abbuffate catastrofiche. Anzi proprio a me non viene più da mangiare. Odio il cibo. Non ho fame. Non mi attira più niente, nemmeno i dolci, di cui una volta ero più che golosa. Rimango calma e non mangio se non che lo stretto necessario. E quanto a voi, dannati biscotti, spero che siate tutti nel cesso e non sulle mie chiappe.
Con affetto, JustBreathe.

giovedì 18 ottobre 2012

ODIO il grasso.

Ma questa non è una novità. Se non avessi odiato il grasso sul mio corpo, non sarei mai arrivata a un tale rifiuto nei confronti del mio corpo. Il fatto è che non odio solo il MIO grasso. Io odio il grasso in generale. La sola visione di una persona grassa mi dà fastidio. Non sono così cattiva da dire che mi faccia schifo la gente grassa, anzi spesso provo pena nei confronti delle persone obese. Ma mi sono resa conto che anche la situazione in casa mia è diventata insopportabile. Parliamo di genitori con pesi massimi; ma questo non sarebbe il peggior problema considerando che tutti ora (tranne mio fratello che continua a mangiare porcherie e a mettere su ciccia) stanno attenti all'alimentazione. Il fatto è che alla corporatura si aggiunge anche l'atteggiamento della gente che mi sta intorno, che a lungo andare mi soffoca. Non sopporto che i miei mangino come trinciacarta, ingoiando tutto ciò che gli passa sotto. Non sopporto che mia madre si alzi alle 2 della notte per farsi tazze di latte e fette biscottate con i cereali. Non sopporto che mio fratello si compri le schifezze e se le mangi tutti i giorni come fosse una dipendenza. Mi rendo conto di essere un po' troppo intransigente, dato che ognuno a suo modo è dipendente dal cibo: io perchè vorrei vivere senza mangiare, loro perchè vivrebbero solo per mangiare. Restiamo comunque tutti ossessionati dal cibo chi in un verso chi un altro. 

RISULTATO DI TUTTO CIO'?  

Preferisco consumare i miei pasti da sola, in calma. Anche se vuol dire consumarli in solitudine, rinunciando a uno dei più importanti vantaggi del cibo: unire le persone.

martedì 16 ottobre 2012

Ci vorrebbe il foglietto illustrativo. Peccato che non sia compreso.

E' appena terminata una delle mie crisi (forse la peggiore degli ultimi tempi) post abbuffata-vomito. Come sono stata male oggi non lo sono stata per molto tempo. Non capitava da molto che piangessi così tanto e avessi voglia di morire, sparire, sotterrarmi. Era tutto nella norma. Non avevo motivo per mangiare oltre quello che mi spettava. Ma quel biscotto mi chiamava, e , scioccamente ho creduto che sarebbe stato l'unico. Invece è stato il primo di un'irrimediabile abbuffata che mi ha distrutto FISICAMENTE ed EMOTIVAMENTE. Inutile dire che poi sono corsa al bagno, tentando invano di rimediare l'irrimediabile. Avevo messo in programma di studiare oggi. Ma poi è andato tutto in fumo. E mi sono ridotta a versare fiumi di lacrime, rannicchiata sulla sedia del salone, con lo stomaco in fiamme, mentre disperata mi confidavo con l'unica persona con cui potrei farlo: mia madre. 
Ci vorrebbe il foglietto illustrativo, peccato che non sia compreso nel pacchetto dei D.C.A. Una bella lista con su scritte tutte le controindicazioni di questa gran bella situazione di merda. La verità è che è una vera fregatura. Sì, mi ha fregato proprio bene. Mi ha attirato a sé, promettendomi la perfezione, il controllo, la stima di me stessa, la felicità. E io lentamente, come una bambina che scopre un mondo tutto nuovo e misterioso, ho puntato tutta me stessa su questo obbiettivo, come se i miei successi dipendessero solo da quel maledetto numero sulla bilancia. Mi sono incamminata per un percorso che solo apparentemente era ricoperto di rose e fiori. Ma nessuna rosa è senza spine, e ad ogni passo mi sono ferita, sempre di più. Fino ad essere completamente distrutta, senza forze, inerme davanti a un'immagine allo specchio che per quanto cambierà ancora, non sarà mai di mio gradimento. Mi sento brutta. Fuori e dentro. Sempre che dentro ci sia rimasto qualcosa. Ora voglio solo dormire, fare finta di non esistere, non pensare, sperare che le ore che mi separano da domani passino più in fretta possibile in modo che io di nuovo, per l'ennesima volta, salga su quella bilancia per assistere al verdetto quotidiano. Che poi anche la soddisfazione di non aver messo su niente per colpa di oggi cosa mi darà? GIOIA? FIEREZZA? FELICITA'? No, niente di niente. La realtà è che vivo in un RIFUGIO-PRIGIONE, in una dipendenza. E come tutte le dipendenze mi uccide, lentamente, mentre IO che non ne posso fare a meno, continuo a bramare il suo aiuto, credendo, invano, che un giorno arriverà la tanto attesa vittoria.

MA NON ESISTE PREMIO IN QUESTO GIOCO. NON PER ME.

sabato 13 ottobre 2012

Parvenze di serenità...

Oggi non è stata una pessima giornata. Forse perché ho avuto il mio incontro settimanale con la psichiatra, e quando mi vedo con lei ho sempre quella spinta positiva che permane per tutta la giornata. Ha deciso di aumentarmi l'antidepressivo perché crede che sia necessario agire più velocemente, altrimenti la mia continua ossessione che mi fa restare ogni giorno sotto le 600 calorie mi porterà davvero a stare male. Già sono senza ciclo da 4 mesi. Non voglio immaginare nemmeno di quanti nutrienti io stia privando il mio corpo. Il problema reale è che non sento più il bisogno di superare quel tot. IO NON SENTO PIU' LA FAME. Sebbene non creda molto nell'intervento degli psichiatri, devo dire che ormai necessito di questi incontri...Oggi sto meglio. CERTO, non posso dire di sentirmi completamente felice, ma sto riassaporando lentamente la tranquillità e la serenità. E questo accade nelle piccole cose: l'emozione di uscire di casa sotto la pioggia scrosciante, la gioia di preparare la lezione di catechismo per il mio gruppo di bimbi e la certezza che con quel pacco di kinder cereali che ho comprato loro domani li renderò felici. E infine la gioia di portare a spasso la mia cagnolona, l'ultima arrivata della famiglia. Amo i miei animali. Senza di loro davvero non avrebbe senso vivere. A differenza di molti esseri umani loro hanno un'anima, hanno un cuore da donare TOTALMENTE al loro padrone, senza alcuna riserva. Come disse Socrate:'Più gente conosco, e più apprezzo il mio cane!'

Stasera uscirò e andrò al cinema a vedere 'On the road' con le mie amiche. Spero che sia una bella serata, e spero che lo sia anche per tutte voi.
JustBreathe.

mercoledì 10 ottobre 2012

Montagne russe

Credo che la vita di tutte noi sia un po' come delle montagne russe. Alti e bassi. Con l'umore, col peso, con la stima che abbiamo di noi stesse. L'università mi sta distruggendo. Sono praticamente fuori tutta la mattina e torno a casa che sono le 3 del pomeriggio, con una fame insopportabile. Rischio sempre di sgarrare. Oggi infatti non c'ho visto più e dopo il mio pranzo a base di insalata mi sono fatta latte e cereali, e qualche biscotto. PESSIMA IDEA. Perchè poi come al solito i sensi di colpa mi hanno travolto. Ma sono riuscita a tenere la situazione sotto controllo, anche perchè per fortuna il mio stomaco ormai si ribella alle abbuffate in grande stile e quel poco che poteva è tornato su da solo e finito inevitabilmente nel water. Poi mi sono fatta 70 min di cyclette per un totale di 400 calorie bruciate. Aggiungendo la camminata per la città piena di scalini in salita che ho fatto anche stamattina per andare a lezione, sono entro le 600 calorie. Stasera non ceno, così sono sistemata. E un'altra giornata di merda è finita. Ma da domani evito di fare colazione e mi porto due gallette di riso così da non abbuffarmi il pomeriggio.
JustBreathe.

lunedì 8 ottobre 2012

Il segreto è riuscire a vedere la componente POSITIVA che c'è in tutte le cose.

Va bene. Ok, ieri sera ho sgarrato da matti, e non sono riuscita a rimediare. Ho passato una nottata da cani, aspettando che sorgesse il sole per affrontare quella che di solito è la mia migliore amica, ma che stamattina sarebbe stata la più perfida delle compagne di vita: la bilancia. Per quanto mi sentivo in colpa, gonfia e piena ho pure sognato di essere incinta. Ma mi sono alzata, e armata di coraggio ho posato i piedi sopra di lei attendendo il duro responso. Mezzo chilo di più. Poteva andare peggio. Forse c'è un po' di ritensione idrica. Forse..forse...Ma non va bene lo stesso. Non basta accontentarsi. Non è questo il segreto del successo. Bisogna volere il meglio da se stessi. E se c'è una cosa positiva nel cadere, è il sapersi rialzare. Non esiste alba senza notte, così come non esistono vittorie senza sconfitte. Tutte noi siamo forgiate con la quantità delle difficoltà che incontriamo nella vita, e credetemi, se c'è una cosa che capisco quaotidianamente con tutti i miei errori, è che non c'è mai motivo di arrendersi, anche quando l'amarezza e la delusione sembrano opprimerci come fossero massicci pezzi di pietra lanciati apposta per ucciderci. Avrei potuto mandare a quel paese tutto stamattina, e mangiarmi tutta la dispensa per colazione. Ma non l'ho fatto. Ho preso il mio caffè col latte e sono partita per una mattinata intera all'università. Grazie agli orari pessimi sono tornata alle tre e con una pesca e una mela ho sistemato pranzo e spuntino. Non digiuno oggi. Sarebbe inutile. Finirei con lo stressarmi e abbuffarmi di nuovo. Ma non esagero nemmeno. Anche perchè non ho davvero fame. Non so se cenerò. Mi sembrano tantissime anche le 300 calorie accumulate fino ad ora. Spero di bruciarle con la cyclette dopo lo studio. Un abbraccio a tutte voi. E siate forti. Siamo forti!
JustBreathe.

domenica 7 ottobre 2012

Poteva essere una giornata perfetta.

Finchè non ho rovinato tutto ingozzandomi di latte e biscotti. Non so nemmeno come sia stato possibile. So solo che ora mi sento una merda; una fallita, grassa, ripiena, gonfia e brutta merda. Ero sulle 400 calorie grazie alla mia dieta e alla mezz'ora di cyclette di oggi. Ma non l'ho fatto per fame. Non avevo assolutamente fame. Mi sentivo solo sconfitta dopo aver osservato per l'ennesima volta quell'immgine allo specchio, e allora non ho visto motivi per non mangiare quei maledetti biscotti. Non so nemmeno se definirla 'abbuffata'. Sono sicura di non aver superato le 1200 calorie in tutta la giornata. Lo so, sono tantissime e non posso rimediare. Non ne ho la forza. NON STASERA. Oltretutto mia madre controlla come un avvoltoio che non mi chiuda al bagno. Stasera non posso fare niente, ed è questa la cosa più dura da sopportare. Questa sarà una delle notti più logoranti della mia vita. Mi rigirerò nel letto, tra incubi che mi ripresenteranno in fila tutto ciò che ho  mangiato, attendendo che arrivi la mattina per scoprire se quella lancetta sarà sempre al suo posto e se non avrò fatto danni irreparabili. Sarebbe da illusi sperare che domattina sia 55 kg. Chiedo almeno di non superare i 56, perchè altrimenti non so davvero come mi sentirei. Non è giusto; saranno state due settimane che non sgarravo di così tanto. Perchè è dovuto succedere? Perchè ho permesso che accadesse? PERCHE'?

Rimettersi in piazza.

La mia psichiatra mi ha detto di rimettermi in piazza, di ricominciare a guardarmi intorno, di valutare la possibilità di conoscere qualcuno (del sesso opposto s'intende) e di lasciare da parte quella paura di amare e di essere amata che mi ha portato a chiudermi nel mio bozzolo in attesa della tanto desiderata trasformazione in farfalla. Ma tutti i conteggi di calorie, il controllo, l'ossessione non mi hanno trasformata in niente, se non che in un bacarozzo brutto e vuoto, privo di emozioni e
 di voglia di vivere.

Al dilà di tutto però ho accettato di andare a cena con la mia ("migliore"?) amica, mi sono presa la mia insalata che nemmeno ho finito perchè non mi andava e aimé ho assaggiato qualche cucchiaio di panna e cioccolato di quei dannati profiteroles che lei aveva preso per sé. E allora sì che le seghe mentali mi hanno perseguitato tutta la serata. Nel mio cervello scorreva in sovrimpressione la quantità delle calorie di quella cena senza lasciarmi tregua. E lui era lì a dirmi:'Mangia che sparisci', 'Mmm sei dimagrita. Si vede. Ti vedo sciupata di viso!'

Non che mi importi di quello che pensa lui. Chissà che me ne frega di una storia durata a mala pena tre mesi e per la quale ho pianto massimo un giorno. Però fa sempre troppo il simpatico e il chiacchierone. Inoltre ha aperto e chiuso la serata con due belle domande sul come, perché, per quanto, non sono entrata a Medicina e Veterinaria. Ma una padellata di affari tuoi?! con affetto eh...

Tralasciando quel minchione del mio ex, la serata non è andata in modo pessimo. Se non fosse che mi sono resa conto di non essere più capace di stare in mezzo alla gente senza tenere lo sguardo chino e le braccia raggomitolate attorno alla pancia a coprire il mio corpo. Senza il terrore continuo che tutti mi guardino pensando:'Guarda quella che prosciutti che ha al posto delle gambe!' o cose del genere. La mia amica si é messa a ridere quando le ho confidato che temevo certi commenti, dichiarando, come tutti ultimamente:'Stai bene così. Ora però basta!'

Io non voglio STARE BENE COSI'. Voglio che la gente mi guardi pensando a quanto sia eccessiva la mia magrezza. Non voglio essere normale. Voglio essere magra.E quel 55 che ho visto stamattina sulla bilancia conferma che io POSSO AVERE QUELLO CHE VOGLIO.

JustBreathe


sabato 6 ottobre 2012

Intolleranza.

L'ho saputo dal momento in cui mi sono svegliata che sarebbe stata una di quelle giornate no, create proprio per far innervosire la gente. Se potessi me ne andrei a letto e mi sveglierei fra un giorno, o forse due, chi lo sa. Sono nervosa e INTOLLERANTE A TUTTO oggi. E mi crea nervoso anche rispondere a delle semplici domande ai miei; sono veramente insostenibile. Credo che se potesse la mia famiglia non solo mi rinchiuderebbe in qualche manicomio, ma farebbe pure gettare la chiave. Non che non sia d'aiuto in casa. Per l'amor del cielo, faccio di tutto. Pulisco, preparo i pranzi e le cene, penso agli animali domestici. Però a volte sono proprio arrogante e nervosa, anche senza motivo. O forse oggi un motivo c'è, ma non voglio accettare che sia quello. In effetti devo dire che la cena di stasera con una mia amica che non vedo da molto mi crea un po' di angoscia. A dir la verità non ho proprio voglia di andare a mangiare fuori. Non è che mi vada di mangiare e non posso; so che prenderò la mia solita insalata e questo non mi pesa. Ma non sapere esattamente il suo apporto calorico mi dà sui nervi.Per non dire che il cameriere è niente di meno che...RULLO DI TAMBURI...
IL MIO EX! 
Si prospetta proprio una bella serata...auguratemi buona fortuna.
JustBreathe.

venerdì 5 ottobre 2012

Post cazzuto delle 17.03

Non riesco a stare ferma. Non posso lasciare che passi un minuto senza essere occupata in qualcosa. Di solito la mattina mi alzo e se non ho niente da fare pulisco tutta casa. Non sopporto vedere il disordine, è una cosa che mi toglie il respiro e mi fa saltare in nervi. E' come se mi sentissi soffocata. Per non parlare poi della cucina. Quel luogo è quello che deve essere più IN ORDINE DI TUTTI. Sono sempre io che metto a posto la spesa e sistemo al meglio tutti i ripiani del frigo. La dispensa bè...quella è tutta un'altra storia. E' tutta in ordine e non solo. Mi sono riservata un angolino solo mio, dove le mie cose hanno una determinata collocazione e guai a chi le tocca.
E' un atteggiamento maniacale, lo so. 

Oggi avevo voglia di cucinare, da morire. Mi piace cucinare per qualcuno, tantissimo. Volevo creare un qualcosa di buono e gustoso. Di solito preferisco fare dolci ma non avevo il lievito dolce, solo quello salato. Allora ho raccapezzato qualche ingrediente e voilà, ora per tutta casa c'è un delicato profumino di focaccia con pomodorini e basilico. Che io non assaggerò nemmeno, mi sembra scontato...ma tanto oggi nemmeno mi va, non sento nemmeno la fame. Ho solo mal di pancia. Saranno i nervi..spero almeno che piaccia ai miei!

JustBreathe.

La mia focaccina :)

Una burrasca di pensieri.

L'ennesimo incontro dalla psichiatra che mi ha scatenato qualcosa dentro. Riflessione? Consapevolezza? Paura? Non so cosa sia, ma tutte le emozioni che provo lì dentro, in quella mezz'ora striminzita, perdurano al massimo per un giorno, per poi svanire come la luce del sole che, terminata la giornata, lascia il passo alla notte.
  
Ma la mia notte dura più di quanto dovrebbe. Ormai si é impossessata della mia esistenza; certo a volte è debolmente rischiarata da qualche stella, ma il buio prevale SEMPRE, qualsiasi cosa faccia. Mi sono sentita rinforzata oggi dalla dottoressa, come accade ogni volta che vado da lei. Mi ha detto che la mia scelta dell'università, fatta con tenacia sebbene i test di ammissione siano andati male, ha dato l'imput ad altre persone di continuare gli studi. Che bello, sentirsi un esempio positivo per qualcuno, era tanto che non provavo questa sensazione. Però mi ha messo davanti a una realtà a cui io ancora non credo e che non riesco a vedere. 'Una ragazza triste e depressa, con il viso incavato, un colore giallastro e GLI OCCHI SPENTI. Come pensi che un ragazzo ti possa guardare?' Brutta descrizione, certamente. E se è veritiera non credo di essere un bel vedere. Eppure non mi sento malata. 'No, io non sono malata. Non sono ancora sottopeso' le ho risposto. NON ANCORA. Perché è il sottopeso che voglio?! FORSE. Che mi importa se i ragazzi non mi guardano più. Io non ho bisogno di loro. Ho bisogno solo del mio controllo, delle ossa che lievemente inizino a sporgere anche dalle ginocchia e non solo dal busto, della magrezza. Voglio sentirmi leggera, libera. Voglio potermi guardare senza pensare che le mie gambe siano due prosciutti pronti per essere portati dal macellaio. Ed è questo il PROBLEMA. 'E' questo il tuo problema V., non riconosci ancora la componente patologica della tua situazione. E finché sarai inconsapevole della tua malattia, non potrai guarire.' 

Triste conclusione dell'incontro: Bisogna rendersi conto di una malattia ed esserne consapevoli per poter guarire. 
  
 IO ANCORA NON MI SENTO MALATA.

JustBreathe.

mercoledì 3 ottobre 2012

Respirare.

E' questo quello che ho fatto stasera: RESPIRARE. La cosa più semplice e automatica di ogni essere umano. Ma questa sera, camminando per strada ho respirato davvero. E in quel momento mi sono sentita leggera, viva, come non mi capitava da molto. Sono arrivata a fine giornata senza aver toccato niente che non dovessi. Ormai le abbuffate, accompagnate da vomito autoindotto o esagerato esercizio sulla cyclette, non si ripresentano da molto. Mi sembra di non aver più bisogno mentale del cibo anche se so che ho ancora molto da fare, dato che tra tutto anche oggi ho mangiato sulle 570 calorie. Ma va bene così...non mi interessa in quanto tempo, l'importante è che io dimagrisca. L'unica cosa che mi preoccupa è che sono senza ciclo dall'11 Luglio. Ma non importa. So che un giorno tutto si sistemerà e tornerà alla normalità. O forse è questa adesso la mia normalità?!
JustBreathe.


Oggi giuro che do fuoco alla cucina.

E' da ieri sera che il controllo rischia di vacillare. Avevo la pressione bassissima, 70 la minima e 90 la massima. Mi girava forte la testa e avevo bisogno di qualcosa di dolce, di sfizioso, di zuccheroso, di buono. Ma il letto è stato il mio rifugio. Quelle coperte, raggomitolate sul mio corpo mi hanno protetta dalla dispensa e dal frigo. ALMENO FINO A QUANDO NON MI SONO RISVEGLIATA. Per ora resta tutto nella norma, ma rischio seriamente di scoppiare e finire in una di quelle abbuffate da 2000 calorie. Non lo permetterò. Devo trovare la forza, so che é dentro di me. Ma la devo utilizzare per resistere alle tentazioni, o altrimenti la incanalo nella distruzione della cucina. Giuro che oggi getto il frigo dalla finestra.
JustBreathe.


martedì 2 ottobre 2012

'KEEP FIGHTING'

'Continua a lottare'. Era questo il tema più ricorrente nei post di ieri su Twitter. Ma lottare per cosa? Certo ognuno ha le sue ragioni e c'è anche chi riesce a raggiungere i propri obbiettivi, a realizzare se stesso nel mondo del lavoro, della famiglia, dell'amore. Ma io per cosa dovrei ancora lottare? Oggi mi sono guardata allo specchio: un kilo di grasso in meno della scorsa settimana, ma un kilo in più di insoddisfazione, amarezza e tristezza. Mi sono resa conto che non avrò mai le gambe che desidero, il corpo perfetto e modellato che vedo nelle riviste. Qualsiasi cosa faccia, mi sento sempre fuori luogo e inadatta. Allora per cosa dovrei andare avanti? Io non lo so, davvero. Ieri ho rivisto molte delle mie compagne del liceo dato che verranno all'università con me e ascoltando i loro discorsi, guardandole in silenzio, mi sono resa conto che tutte hanno una vita. IO NO. Io semplicemente ESISTO, ma non vivo. E la cosa è ben differente. E mi sono resa conto dell'immenso vuoto che ho dentro guardando fuori dal finestrino del treno, mentre tornavo, vedendo scorrere tutti quei paesaggi, quei colori, quel brulicare di anime che in un modo o nell'altro vivono la loro vita. Io cosa sono? Cosa voglio da me stessa? In certi momenti non mi riconosco. Mi dico 'No, non è possibile che questa sia io.' Una volta avevo FAME DI VITA. Avevo voglia di uscire, sbattermi il portone alle spalle e vedere il mondo intero. VIAGGIARE era il mio sogno. E forse lo è ancora, chi lo sa. Forse in fondo la persona che ero una volta esiste ancora, e cerca incessantemente di crearsi un vano dentro a quel cervello che sembra essere affollato solamente di numeri e calorie. Forse quella fame di vita c'è ancora, ma io costantemente continuo a reprimerla esattamente come faccio con la fame reale. A furia di controllare quello che mi circonda, ho finito per perdere di vista me stessa.
JustBreathe.


domenica 30 settembre 2012

LIMBO.


E' questa la giusta definizione per la mia situazione attuale: un limbo. Mi trovo a metà tra la voglia di vivere e quella di morire, la voglia di uscire e respirare l'aria fresca e quella di rimanere ancora qui, chiusa tra le mie quattro mura, sola con me stessa. Credo sia l'effetto dell'antidepressivo, credo che inizi a funzionare. E' come se la persona che ero una volta sia chiusa dentro alla prigione costituita dal mio stesso corpo, e ora inizi a voler tornare a galla, lentamente, a fatica. So che con i miei quasi 19 anni è sbagliato e a dir poco assurdo restarsene chiusi in casa, ma allo stesso tempo ancora c'è qualcosa che mi blocca. Spero solo che lentamente la mia vita possa riprendere la piega giusta. Oggi sono andata al cinema con mia sorella. Sono tornata con l'intenzione di mangiare solo la mia dose di cavolfiore e la mia mela e così non avrei superato le 500 calorie. Ma poi BAM! Mi sono messa a raccapezzare le croste della pizza di mia madre come fossi stata un cane e ho sforato. Ma mi sono fatta un'ora di cyclette e ho bruciato sulle 370 calorie quindi credo di essere tornata a una quantità mediamente accettabile. Tutto sommato tra digiuni e mezze abbuffate questa settimana sono riuscita a scendere a 56 kg. Sono a un passo dal sogno. O almeno a quello che era il mio primo obbiettivo. Anzi il secondo, dato che il primo (60 kg) l'ho già raggiunto. I 55 mi aspettano. Domani è Lunedì 1 Ottobre. E' l'inizio di un nuovo mese oltre che di una nuova settimana. Mi iniziano le lezioni all'università e ho deciso di provare a fare la Skinny Diet che è più leggera dell'ABC e permette al metabolismo di non abituarsi a un certo tot di calorie giornaliere, evitando quindi di rallentare il dimagrimento. Da brava piccola matricola me ne vado a letto. Mi aspetta la sveglia alle 6 e 45!
JustBreathe


venerdì 28 settembre 2012

Il buongiorno si vede dal mattino.

Infatti stamattina avevo già cominciato male. So che non devo superare le 100 calorie a colazione. Ma oggi sono andata oltre e ciò ha lasciato intendere di cosa avessi bisogno e come sarebbe andata a finire. In realtà poi credevo di stare bene, sono arrivata alla mia mela delle 4 del pomeriggio ed ero sulle 400 calorie. Poi ho sentito una strana voglia di salato. Ho preso un pezzettino di pane e l'ho mangiato. Ma il pane non mi bastava. Sapevo che avrei potuto fermarmi e non mi sentivo nemmeno troppo vorace o vogliosa. Ma il piccolo sgarro del pane mi ha fatto credere che ormai non valeva più la pena non perdere il controllo. Così aimé sono passata ai biscotti (circa una dozzina) con tanto di marmellata sopra. Ma non bastava ancora. La ciliegina sulla torta doveva ancora arrivare. Ho aperto il frigo ed ecco che li ho visti lì, su quel piatto immacolato ci stavano un pezzo di tiramisù e di rotolo al cioccolato. Ma io lo sapevo che era robaccia preconfezionata, piena di grassi saturi e robe simili. 'Su dai, solo un morsino' mi sono detta. Ma i morsi sono duplicati, triplicati e ancora ancora. Mentre mangiavo mi sentivo gonfia, ripiena, grassa come un maiale, e mi veniva da vomitare. Ma non so per quale motivo ho continuato. Poi ho realizzato. Ero sicuramente sulle 2000 calorie suppergiù. Il water mi aspettava. La testa a penzoloni, le mani sul muro, qualche stretta allo stomaco, e quei morsi, quelle calorie, quegli schifosi grassi se ne sono andati, almeno in parte. Ma non avevo fatto abbastanza. Per di più non sono riuscita a rimettere tutto e così mi sono fatta 2 ore di cyclette con la quale sono sicura di essere scesa sotto le 1000 calorie. Chissà se domattina quel numero sarà aumentato o sarà rimasto come oggi. Non avevo davvero motivo di abbuffarmi oggi. Dovevo essere soddisfatta perché miracolosamente ero 56. Devo essere 56 almeno alla fine di questa settimana a costo di digiunare i prossimi giorni. Domani giuro che digiuno, se non altro per purificarmi dalle schifezze di oggi. Sono una merda immane, mi sorprendo di quanto non riesca più a tenere il controllo. Mi faccio veramente schifo.
JusteBreathe.

martedì 25 settembre 2012

Una balena mi fa un baffo.

Buonasera. Oggi mi sento più barile del solito. Mi sono guardata allo specchio e ho visto una pancia così gonfia da sembrare una mongolfiera pronta per prendere il volo. Sarà colpa dello sgarro di ieri che mi ha portato sicuramente oltre le 800 calorie. Oggi ho cercato di contenermi ( sulle 470 cal) ma ritengo che sia ancora troppo. E' appurato che meno mangio meno sento la fame. E questo è un passo avanti. O forse no?! Dove mi porterà tutto ciò? Per ora da nessuna parte dato che non riesco nemmeno più a dimagrire. Ma devo tener duro, non mollare e credere che un giorno anche io avrò finalmente il fisico dei miei sogni. Sono dovuta scendere a compromessi con mia madre. Vuole che assuma le proteine della carne in qualche modo. Ma dato che le fettine hanno troppe calorie mi sono messa a mangiare gli omogeneizzati di mio fratello che ne hanno tipo 60 l'uno. Ci manca solo che mi metta a fare la dieta dell'omogeneizzato, che peraltro secondo me è una grande cavolata creata per distruggere palato e stomaco, dato che gli omogeneizzati non è che siano tutta questa bontà e oltretutto nemmeno riempiono. Vado a letto, domattina ho l'appuntamento dalla psicologa. Sono curiosa di sapere come mi trova a livello emotivo. Ormai sono due settimane che prendo le sue pasticchine. Un bacio ai pochi lettori che passeranno di qui!
JustBreathe.

sabato 22 settembre 2012

E il ciclo non torna.

E' il 22 Settembre e sono due mesi che sto senza ciclo. Inizio ad avere paura. Forse le cose mi stanno sfuggendo di mano. Forse il mio corpo inizia a mandarmi qualche messaggio, ma è come se io per chissà quale assurdo motivo non voglia capire. So che posso, ma qualche sinistra parte del mio malato cervello non vuole e continua a non capire. Vado avanti ogni giorno con la speranza che quel numero sulla bilancia scenda, che la lancetta si sposti verso sinistra. E ogni giorno è una sconfitta. Che il mio metabolismo si sia bloccato? Non lo so. Non so più niente. Non so che voglio da me, dalla mia vita, dalle persone che ho intorno. Ogni tanto provo a immaginarmi fuori da questa situazione, ma non ci riesco. Vedo solo una brutta grassona che ha perso il controllo, triste, amareggiata, fallita. Una figura informe che rimpiange gli anni passati sopra quelle calorie come se facessero parte di una vita passata, di un altro universo parallelo. E allora che me ne importa se ora sono una calcolatrice umana. Preferisco essere una fredda e insensibile calcolatrice umana, che una fallita amareggiata.
JustBreathe.


venerdì 21 settembre 2012

Il digiuno purifica CORPO e MENTE.

Buondì. Mi sono svegliata con la speranza che quel numero sulla bilancia non fosse aumentato e i miei desideri sono stati avverati. Avevo fatto il pane in casa l'altro ieri. Amo cucinare, soprattutto i dolci, ma non mangio mai quello che faccio per ovvi motivi. Eppure il poter creare qualcosa di meraviglioso e buonissimo per qualcun altro mi rende felice. Ma quel pane...quel pane con il suo odore, la sua fragranza, la sua soffice consistenza mi chiamava. Era come se sentissi urlare:'Ei tu, non potrai sfuggirmi. Sono troppo buono, e tu questa settimana non hai mai sgarrato. Solo un piccolo morso e potrai comunque restare nel tuo limit di calorie!'. Ma si sa. In casi come questi un morso tira l'altro. E non era tanto il mio stomaco ad essere affamato, quanto il mio cervello, il mio animo. E all'improvviso è stato come se fossi un'altra. Una sottospecie di mostro tritatutto che nel giro di 10 minuti si è mangiato come minimo 250 gr di pane. In quel momento niente sembrava più bello di quel sapore, di quella pasta che soffice e delicata si scioglieva tra le mie fauci animalesche. Poi ho iniziato a realizzare. La mia testa come attraverso la pellicola di un film ha iniziato a proiettare tutti qui numeri che salivano e salivano..chissà quante calorie stavo ingerendo. Poi la pancia si è gonfiata nascondendo le tanto desiderate ossa conquistate con mesi di fatica. Ma a tutto c'è una soluzione. Però quella sera per qualche strano motivo il water e le fredde mattonelle del bagno non furono la fatina madrina. Non sono riuscita a rimettere.. e forse spinta dalla paura di deludere nuovamente mia madre ho preferito rinunciare. Ma niente giustifica quel comportamento, quella mancanza di controllo. In qualche modo dovevo pagarla. Allora giù con un'ora e mezza di cyclette per un totale di 556 calorie bruciate. Ma non bastava, così ho aggiunto  una giornata di digiuno. Cioè in realtà non ho proprio digiunato ma ho mangiato solo una pesca e mezza mela per cena e un bicchiere di latte per merenda, per un totale di 180 calorie più o meno. E stamattina il verdetto. Il 57 è rimasto invariato. Ma la strada è ancora lunga e in salita. E pensare che una volta ero 73 kg. Mi ha fatto bene digiunare; mi sento più leggera sia nel corpo che nello spirito. E non ho per niente sofferto la fame. Anzi mi sembra che meno si mangi meno se ne senta il bisogno. E quindi eccomi qui, ad iniziare un'altra giornata.Credo di soffrire di qualche disturbo legato all'alimentazione (D.C.A. li chiamano, ovvero disturbi del comportamento alimentare), anche perché altrimenti non sarei ogni settimana dalla psicologa, con una depressione in corso e sotto cura. Ma la cosa peggiore è che tutto ciò non l'ho scelto. Mi è capitato e basta. E pensare che una volta mi sorprendevo di tutte quelle ossessionate dal conteggio delle calorie, anzi ne ero quasi spaventata. Ma non per questo sono proana. ASSOLUTAMENTE. L'anoressia è una malattia. Io non volevo essere malata. Volevo solo essere magra.Volevo solo sentirmi bene con me stessa.
JustBreathe.

giovedì 20 settembre 2012

Un giorno come tanti.

Vorrei iniziare con un buongiorno, dato che sono le 8.31 del mattino e sono sveglia grazie a mio fratello di due anni che non dorme niente, ma non posso. Non è affatto un buon giorno in realtà. Del resto come non lo sono stati i precedenti da alcuni mesi a questa parte. Ma che maleducata. Non ho ancora iniziato e già vi parlo della mia depressione e della mia tristezza. In fondo però è questo che sono e piano piano vi spiegherò anche perché se vorrete ascoltarmi, sempre che io stessa riesca a trovare le motivazioni di tutto ciò. In realtà non è mia intenzione dirvi nome e cognome. Voglio scrivere qui come se fossi un libro aperto, qui dove paradossalmente nessuno mi conosce ma tutti possono sapere davvero chi sono. E faccio questo con la speranza di trovare qualcuno che provi le mie stesse emozioni e che magari passi anche le stesse giornate. Qualcuno che tra una riga e un'altra di un blog come un altro possa trovare l'appoggio di chi sta male nel suo stesso modo. Perché ho deciso di srivere qui? Perché volevo una valvola di sfogo. Un mondo dove poter raccontare dei miei disturbi senza essere giudicata. Quindi scusate la maleducazione se nemmeno mi presento. Mi limiterò a firmarmi con il mio nick, JustBreathe.