venerdì 19 agosto 2016

Vomitava rimasugli di cibo, perché vomitare parole era troppo difficile.

Buonasera. Un anno, un mese e un giorno dall'ultimo post che ho scritto. Ma stasera sentivo il bisogno incessante di scrivere per sfogarmi, o per trovare conforto in una delle squallide serate che stanno facendo parte di questa estate. La bulimia non mi abbandona, è lì dietro l'angolo che mi aspetta ogni volta che sto per cedere, ogni volta che sto male, che soffro, che qualcosa va storto. Lei è lì pronta a consolarmi,  a dirmi che posso sfogarmi, che tanto ho il controllo almeno su una qualche cazzo di cosa in questa vita. Le cose mi stanno letteralmente sfuggendo di mano. Io e il mio ragazzo ci siamo lasciati e io sono caduta nel baratro più buio e profondo di questo ultimo anno. La mia vita non ha più una parvenza di normalità. Mangio male, mangio poco, mangio troppo, vomito. Cerco affetto e amore tra una capriola e l'altra a letto con sconosciuti che mi portano via ogni volta ogni parte di me. E piano piano io vado in frantumi. Nessuno che mi metta al primo posto, nessuno che mi faccia sentire unica e amata. nessuno che mi dica che sono la più bella del mondo. Sono solo una figa come un'altra da scopare. E io sono stanca di essere la seconda ruota del carro, di essere il tappetino di turno. Ho voglia di amare e di essere amata, di gioire di chi ho accanto e di me stessa. E invece mi odio, mi odio con tutta me stessa e mi faccio del male ogni volta che posso. Questa settimana ho vomitato tutti i santi giorni per almeno tre volte al giorno. Oggi è andata bene e per ora ho vomitato solo una volta. Ma perchè devo vomitare quello che mi nutre quando dovrei vomitare addosso alla gente tutta la merda che si merita? Aiutatemi vi prego. Qualcuno che mi dica qualcosa perché io veramente non ce la faccio più. Se vi fa piacere seguitemi anche nel mio profilo Instagram @__justbreathe93

sabato 18 luglio 2015

50 days binge free challenge: #giorno1

#1 Why are you doing the 50 day binge free challenge?
Perché hai deciso di fare la sfida dei 50 giorni senza binge?
Ho deciso di fare questa sfida perché sono arrivata al limite. Oggi ho avuto l'ennesima abbuffata e mi sento malissimo, sia fisicamente che mentalmente. Come non mai ho paura di morire, sento lo stomaco dolere fortissimo, mi brucia, va in fiamme. Il cuore pompa a mille, vomitare con questo caldo non é la cosa migliore. Ho la testa che scoppia, mille pensieri che mi affollano il cervello. Perché l'ho Fatto? Non lo so. Che senso ha Avuto? Non ha senso. Ha risolto Qualcosa? No, ora sto da schifo. Sto meglio? Assolutamente no. Ecco allora perché non riesco a smettere? Maledetto quel giorno in cui ho provato l'ebbrezza del vomitare per la prima volta, quella consapevolezza che qualsiasi cosa tu mangi non potrà intaccare la tua linea, perché tutto se ne andrà giù per le fognature e tu avrai di nuovo lo stomaco libero. Ma non é la soluzione, anzi vomitare é il problema, e io sono pronta a dire davvero addio alla bulimia perché mi sta rovinando la vita, raschiandomi via pezzi di esistenza giorno dopo giorno e lasciandomi spezzata a terra, uno straccio sotto un mare di rimpianti. Non é questa la vita che voglio; voglio poter sorridere ancora, amare, ridere, scherzare, mangiare in tranquillità. Godermi l'estate che é arrivata, sentire il sole sulla pelle e il vento tra i capelli, andare in bicicletta, passeggiare, correre col cane. Fare l'amore col mio ragazzo senza sentirmi obesa. Perché non posso avere tutto questo? Io lo avrò, e giuro su quanto di più caro ho al mondo che avrò una vita migliore, e lo farò per la mia famiglia, per Davide, per la mia università, per i miei amici, e per me con tutti i miei difetti e i miei problemi. Sarò una persona normale e porterò a termine questa sfida perché posso farlo. Ho bisogno di tutte voi ragazze, so che insieme possiamo essere forti.

giovedì 16 luglio 2015

A A A cercasi via d'uscita.

Non so come sbloccarmi.  Le mie giornate iniziano e si concludono tra conteggi di calorie e abbuffate. Sono sempre alle solite, non mi libererò più di questa malattia. Non riesco a studiare con serenità, ho dato un esame 3 volte rifiutando ogni volta il voto; mercoledì prossimo devo darlo di nuovo e mi sta prendendo un'ansia indescrivibile. Non perdo più un etto, sono a 65 chili fissi, 65 chili di fetida cacca,  e fatico tutti i giorni per mangiare come un uccellino. Quando sgarro vomito, il dolore all'esofago e allo stomaco a volte é terribile, mi punge in petto, arriva a bruciarmi tutto come se avessi i carboni ardenti nel torace e nell'addome. A volte ho paura di morire, di perdere tutto quello che ho, dall'università al mio fidanzato, alla mia famiglia eppure non riesco a fermarmi e a mandare a quel paese tutto quanto. Non esiste via di fuga, non la vedo più; se una volta ero ottimista a riguardo ora non lo sono più perché ormai sono passati 3 anni e io ho smesso di sperare. Forse non per tutti esiste il bel finale, forse solo alcune di noi meritano la rinascita vera, completa. O forse non devo cercare un finale ma un nuovo inizio. Ma come si iniziano le cose?  Come si fa ad abbandonare tutte le convinzioni, le abitudini, le parti malate per ripartire da capo, e a che pro? Chi mi assicura che sarà meglio di tutto questo? Perché io ora sto male e ne sono consapevole ma in fondo me ne sto al sicuro  nella mia nicchia, conto le mie calorie e fine. Se dimagrissi sarei completa.
E invece no. E invece no...

venerdì 1 maggio 2015

Quella voce.

Comincio a risentirla . La voce che mi dice di non mangiare. La voce che mi dice di digiunare. Quella voce che mi dice che vuoto é bello.  La sento. É proprio qui, nella mia testa. Eppure mi chiedo quanto altro vuoto posso fare dentro di me, perché già mi sento scavata fino in fondo. Non so se avere paura od essere felice. Non lo so, non so più niente. 

mercoledì 29 aprile 2015

Miraggio.

Certi giorni mi alzo e mi sento così fallita e così persa. Mi manca quella che ero, mi manca essere in grado di non mangiare, essere capace di digiunare, di bere solo acqua per giorni interi.
 Mi manca essere 50 chili.
Tutto questo mi sembra solo un miraggio.

Ora come ora mi barcameno tra un'abbuffata e un digiuno, ogni giorno lotto per ritrovare quella forza perduta che una volta mi permetteva di andare avanti imperterrita per la mia strada. Ma quella forza non c'è, è sparita, come dissolta in polvere, andata in fumo. Un castello che si nascondeva dietro una cinta di mura, ma che in realtà senza protezione non sarebbe in grado di rimanere in piedi nemmeno per un giorno. Sono una casa senza fondamenta, un mare senza acqua, il deserto più assoluto. Mi manca la sostanza, il sale, il sapore della vita. Mi manca la voglia di fare, di respirare, di ridere, di scherzare, di vivere. Mi guardo allo specchio e capisco che tutto quello che avevo raggiunto era fugace, un sogno fallace, privo di futuro e annegato nel passato. Cosa rimane di tutti i digiuni che ho fatto? Cosa rimane delle calorie contate con costanza e selezionate ogni santo giorno? Cosa rimane di tutti i NO di fronte a una pizza, a delle patatine, a un dolce? NIENTE. Il niente più assoluto. Un ammasso di grasso informe, tanto pieno all'esterno per quanto vuoto all'interno. Una matrioska senza nulla dentro, paffuta ma piena d'aria e di insensatezza. Eppure quel niente sembra l'unica ancora di salvezza a cui potersi agganciare. Mi abbuffo solo per poter provare il piacere di controllare il mio stomaco che si svuota a comando come una spugna strizzata dopo essere stata immersa nell'acqua. Lo senti, lui è lì che vorrebbe urlare, ti giura che sta per scoppiare non ce la fa più, ma tu non lo ascolti e ingurgiti, ingurgiti, dolce e salato insieme, caldo e freddo, freddo poi caldo, liquido, solido, e ti sembra di morire ma non ti importa, non ti fermi finché davvero non ce la fai più. Allora si che puoi farlo, che puoi correre al bagno, perché ora con questo pallone al posto dello stomaco vomitare sarà facilissimo. Non userai nemmeno le dita o dei cucchiai, sei sempre riuscita  a farlo senza, ti è venuto automatico fin dalla prima volta. Bevi un sorso di acqua corrente, e poi lo senti che inizia a ribellarsi ancora di più, lui è lì, che non vorrebbe ma sta andando contro la sua natura. Vorrebbe risalire per l'esofago, arrivare fino in bocca perché non ce la fa più, è troppo grosso, è troppo pieno. E allora tu lo contrai sempre di più come fai quando avviti una molla, tiri, giri e rigiri, fino a quando come un'esplosione, ti liberi di tutto, e il tuo corpo è pervaso da un piacere indescrivibile, un orgasmo di tutti i sensi, che ti rende consapevole che tu in quel momento, ancora una volta, sei riuscita a dominare il cibo e in un qualche modo sei lontana da lui. E sei consapevole che ora tutto ti fa schifo e non vorresti nemmeno bere da quanto sei nauseata. E allora ti rifugi nella piacevole idea del digiuno, purificatore del corpo e dell'anima, perfetta abitudine di chi eterea e leggiadra è riuscita a differenza tua a non tradire l'anoressia. Perché tu non la volevi, non la cercavi, eppure l'hai trovata e te ne sei innamorata. Siete state amanti, ma poi l'hai tradita, vi siete allontanate e ora ti aggrappi con tutta te stessa, in questi momenti, alla pacifica sensazione dello stomaco vuoto, retaggio di un'era che non tornerà mai più.


sabato 25 aprile 2015

Bugie.

Non passa giorno in cui non nascondo la mia malattia. Mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi, nei quali la proteggevo con cura, per paura che potessero portarmela via. Non voglio fare la vittima e nemmeno quella che non si rende conto di quello che sta succedendo. So benissimo cosa sta accadendo: mi sto di nuovo facendo sedurre dalla bellezza della restrizione,consapevole che questo vorrà dire poter ricadere di nuovo nel buio della non-alimentazione, e di abbuffate ancora più ricorrenti. Tuttavia non sto esagerando. Non sono ancora tornata a mangiare meno di 500 calorie al giorno, e sinceramente spero di poter dimagrire senza ritornarci. Intanto posto il diario alimentare di ieri, stasera aggiungerò quello di oggi.

DIARIO ALIMENTARE 24/04/15

Colazione: Frullato al cioccolato+Cappuccino di Soia (287 cal)
Spuntino: due bicchieri di succo di frutta (120 cal)
Pranzo: 20 gr pane integrale+ 50 gr polenta+ 2 bicchieri succo frutta (285 cal)
Spuntino: purea di mela (55 cal)
Cena: 2 fette biscottate+ carote crude+ 2 mele (325 cal)

TOT: 1073 cal
Esercizi: 12 minuti salto della corda+ camminata (244 cal)

NETTO: 829 cal

Aggiornamento delle 18:17

DIARIO ALIMENTARE 15/04/15

Colazione: 2 mele+ 3 fette biscottate+ 25 gr di marmellata+ cappuccino di soia (390 cal)


Spuntino: carote+ 2 fette biscottate (107 cal)


Pranzo: ceci+ fagiolini+ mela (357 cal)


Spuntino: 2 fette biscottate+ 3 carote+  cappuccino di soia (153 cal)
Cena: 2 mele (155 cal)

TOT: 1162 cal
BRUCIATE: 113 cal
NETTO: 1049 cal

giovedì 23 aprile 2015

70 chili di Merda.

Ecco cosa sono. Sono una merda vivente. Un ammasso inutile di grasso e stupidità umana. Ennesima abbuffata, ma stavolta mi sono limitata a un piatto di riso integrale...un piatto. Forse meglio dire mezzo chilo di riso integrale, vomitato ovviamente. Ma peso quanto una balena arenata, che stesa sulla sabbia sembrerebbe ancora più pesante di quanto non lo sia in realtà in mare. Mi ci vorrebbe una piscina, vorrei vivere in una piscina, e sentirmi costantemente leggera. Come ho fatto a ridurmi così?  Pesavo 50 chili, adesso sono un'otre,  una schifosa boa alla deriva, in un mare di merda. Ecco come mi sento. E giuro che adesso starò senza mangiare fino a svenire. Cazzo quanto mi faccio schifo. Mi ritiro a dormire con la speranza di non svegliarmi se non che con 20 chili di meno addosso. Digiuno, di 3 giorni minimo. Dicono che si perda 500 Gr ogni giorno senza mangiare. Sarò brava stavolta, starò senza mangiare finché posso. Poi rimangerò.  Poi di nuovo digiuno. Fino a quando Dio mi terrà in questa Merda di vita.