venerdì 5 ottobre 2012

Una burrasca di pensieri.

L'ennesimo incontro dalla psichiatra che mi ha scatenato qualcosa dentro. Riflessione? Consapevolezza? Paura? Non so cosa sia, ma tutte le emozioni che provo lì dentro, in quella mezz'ora striminzita, perdurano al massimo per un giorno, per poi svanire come la luce del sole che, terminata la giornata, lascia il passo alla notte.
  
Ma la mia notte dura più di quanto dovrebbe. Ormai si é impossessata della mia esistenza; certo a volte è debolmente rischiarata da qualche stella, ma il buio prevale SEMPRE, qualsiasi cosa faccia. Mi sono sentita rinforzata oggi dalla dottoressa, come accade ogni volta che vado da lei. Mi ha detto che la mia scelta dell'università, fatta con tenacia sebbene i test di ammissione siano andati male, ha dato l'imput ad altre persone di continuare gli studi. Che bello, sentirsi un esempio positivo per qualcuno, era tanto che non provavo questa sensazione. Però mi ha messo davanti a una realtà a cui io ancora non credo e che non riesco a vedere. 'Una ragazza triste e depressa, con il viso incavato, un colore giallastro e GLI OCCHI SPENTI. Come pensi che un ragazzo ti possa guardare?' Brutta descrizione, certamente. E se è veritiera non credo di essere un bel vedere. Eppure non mi sento malata. 'No, io non sono malata. Non sono ancora sottopeso' le ho risposto. NON ANCORA. Perché è il sottopeso che voglio?! FORSE. Che mi importa se i ragazzi non mi guardano più. Io non ho bisogno di loro. Ho bisogno solo del mio controllo, delle ossa che lievemente inizino a sporgere anche dalle ginocchia e non solo dal busto, della magrezza. Voglio sentirmi leggera, libera. Voglio potermi guardare senza pensare che le mie gambe siano due prosciutti pronti per essere portati dal macellaio. Ed è questo il PROBLEMA. 'E' questo il tuo problema V., non riconosci ancora la componente patologica della tua situazione. E finché sarai inconsapevole della tua malattia, non potrai guarire.' 

Triste conclusione dell'incontro: Bisogna rendersi conto di una malattia ed esserne consapevoli per poter guarire. 
  
 IO ANCORA NON MI SENTO MALATA.

JustBreathe.

1 commento:

  1. Non devi necessariamente sentirti malata per cercare stare meglio. E' un dato di fatto che adesso tu non stai bene e noi dovremmo solo volere il nostro bene. Lo so che è difficile, in questi casi sembra di avere proprio un cervello controverso, così come la nostra volontà. Tu vuoi sentirti malata, vero? Nel senso vuoi essere sottopeso.. Ma, la malattia, non è strettamente correlata al peso. Lo sai..
    Spero che tu possa stare meglio, davvero, me lo auguro con tutto il cuore.
    Ti abbraccio
    Snotra

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