lunedì 26 agosto 2013

#Day 26. DEMOTIVAZIONE.

Giorno 26: What has been the hardest part about this so far?- Qual è stata la parte più difficile di tutto questo fino ad ora?

Oggi è una giornata di quelle NO con entrambe le lettere maiuscole, non solo con l'iniziale.
I lassativi hanno funzionato e anche bene visto che oggi ero 3 etti in meno di ieri. 
Ma non è questo il punto. Il fatto che la giornata di ieri non abbia influito sul mio peso non mi fa né caldo né freddo, tanto meno sono felice di aver mangiato poco e niente oggi.
Semplicemente non sento niente. 
Quello che una volta mi rendeva euforica, quel controllo e quella stabilità legati al peso, adesso non mi danno più le emozioni di una volta. Preferisco questa strada solo perché mi fa sentire MENO PEGGIO rispetto al mangiare troppo. Ma non è che mi faccia sentire bene. 
Diciamo che dei due male, scelgo il meno peggiore, ECCO.
Le mie giornate sono sempre più insoddisfacenti e tristi. Oggi sono stata in grado di mandare in fumo un pomeriggio intero per colpa della demotivazione che mi ha preso fin dalla mattina. 
Non ci sono motivi per cui sono giù. Semplicemente mi sento male, incompleta, insoddisfatta.
E ogni giorno aspetto quello seguente per vedere se calare mi renderà felice. Ma non sono mai felice quanto spero. MAI.
Sarà che tra una settimana c'è il test per veterinaria ed ho paura, sarà che non so che voglio fare della mia vita, sarà che sono sola, fatto sta che ora prendo mi rimbambisco davanti a Real Time e poi vado a letto fino a domani, sperando in un giorno migliore.
Venendo alla domanda di oggi, bè... non so se ho ben capito, la parte più difficile di cosa? Della sfida? Del percorso in sé o delle domande?
Se penso a questi 26 giorni senza binge direi che la cosa più difficile è non gettarsi a mangiare in giornate come questa. Che poi non è nemmeno del tutto vero perché ad esempio oggi il solo pensiero di mangiare mi fa venire la nausea, figuriamoci se sarei in grado di abbuffarmi perché sono più depressa del solito.
E' un percorso interessante e spesso è stato difficile trovare una motivazione per andare avanti, per non gettare tutto all'aria e rifugiarsi tra le braccia della bulimia. Ho iniziato questa sfida come impegno quotidiano, da mantenere costantemente, tant'è che molte volte ho scritto all'1 di notte, dopo essere tornata dal lavoro, pur di non lasciare indietro le domande. Sono una che quando prende un impegno cerca di mantenerlo, costi quel che costi. Solo che più sto senza bulimia più in un certo senso mi sento male.
Cioè, mi spiego. 
Sto MOLTO MEGLIO, sia dal punto di vista fisico che psicologico, per quanto riguarda i sensi di colpa e tutto il resto; ma dall'altra parte mi sento male come se fossi in astinenza. Da quando mi sono ammalata ho sempre creduto, e credo ancora che il mio disturbo sia parte costituente ormai del mio essere. E cercare di eliminarne almeno una parte (le abbuffate e il vomito) è come eliminare una parte di me. Certo è la parte malata, la parte malsana, il tumore che rischia di far degenerare l'intero meccanismo, eppure è pur sempre una parte di me, e sradicarla mi fa sentire vuota. E mi rendo conto di quanto io non sia più niente senza i miei dca, di quanto vuoto abbiano scavato dentro, dell'aridità che invade la mia anima.
Ecco perché è difficile tirare avanti.
Perché c'è sempre la tentazione di riabbracciare di nuovo quella parte di te e di lasciarsi cullare da lei.


C: succo di prugna+2 quadretti di cioccolato sz (82 cal)


S: --
P: zucchine+yogurt di soia (94 cal)


S: 1 mela (78 cal)
C: 1 carota (28 cal)
TOT:281 cal

10 commenti:

  1. Non so bene cosa rispondere a questo post..Perchè credo questa sia la mia più grande difficoltà e resistenza nel lasciare andare i miei comportamenti sul cibo e tutto quello che ne è legato..
    Lasciare andare una parte di noi è sempre difficile, che sia nociva, che sia bella..solo perchè ha fatto o fa parte di noi..
    Io penso di avere "creato"i miei dca anche in risposta a un "vuoto", che fosse reale poi non importava, io lo percepivo cosi..
    E forse, il problema con il cibo è stata una soluzione, una compagnia a modo suo, come una presenza a cui ti abitui..
    Per quello, all'idea di lasciarla andare ti senti quasi priva di cose nella vita..
    Quello che però da un lato mi ha reso contenta e mi ha aiutato un po è che, in un certo senso, quella che non percepiamo come un male minore (il dca), ostacola anche tante cose.
    Ci sentiamo vuote anche perchè ci siamo anche rese più vuote, lasciando che certi problemi fossero esasperati proprio grazie al Dca..
    La prima volta che ho deciso di impegnarmi e parlare con la psicoterapeuta in modo più approfondito riguardo a come mi sentivo sul cibo, a come mai volevo essere magra ecc..avevo paura di guarire. Di farmi portare via qualcosa.
    Però è stata l'unica volta che ho potuto imparare altri modi per risolvere i problemi e rafforzarmi. Lasciando andare una cosa, ne ho guadagnata un'altra. E la mia vita sta iniziando a migliorare poco a poco.
    Non ti dico che sia facile, che non ho la voglia di ritornare a volte ad affrontare tutto con la restrizione/abbuffate/il conteggio delle calorie. A volte lo voglio. Ma non perchè sia meglio, ma solo perchè era parte di me e perchè placava in modo immediato(ma non efficace nel tempo) la mia ansia.
    Una volta ho detto "Non ce la faccio, sono tr affezionata ai miei sintomi"
    Lei mi ha risposto che è normale, anche ai sintomi, alle malattie ci si "affeziona". Il lasciarli andare avviene in un percorso, non dall'oggi al domani. È normale non sentirsi pronti. Puoi provare a farlo poco a poco..
    Almeno hai la consapevolezza che non ti danno felicità..è già un primo passo..

    Ti stringo <3

    RispondiElimina
  2. Mi è successo di sentirmi così in alcuni giorni in cui non contavo le calorie. Decidevo: basta, ora non le conto, mangio normalmente, ma poi i sensi di colpa mi uccidevano. In più, senza contare le kcal, mi sentivo vuota. Su cosa avrei basato le mie giornate? In un certo senso, controllare il cibo, attenzione non ho detto limitarlo bensì CONTROLLARLo ( questo significa che, anche se mangi normalmente le calorie le conti, conti quante ne bruci, magari calcoli anche le percentuali di proteine/grassi) ,ti fa sentire meglio, e da UN SENSO, un filo conduttore, una logica ( che altrimenti non esisterebbe) alle giornate. Permette di non sentirsi perse. Io, se so esattamente il mio introito calorico, se so la media calorica calcolata grazie a Shape up, dell'ultima settimana di dieta, se so che a partire da un certo orario non mangio ecc. Mi sento tranquillizzata grazie a questo. Se inizio a non sapere neanche quante calorie ho ingurgitato ieri, l'altro ieri..quante ne voglio assumere il giorno dopo..se non mi metto a cercare le kcal dei cibo su internet dopo aver mangiato..se non CONTROLLO la situazione, ho l'impressione di lasciarmi andare, ho l'impressione di PERDERMI.
    Credo che per tutte noi sia così.
    In un certo senso è anche un bene. Se non ti uccidi di digiuni , se non vomiti, insomma se il tutto non è eccessivamente patologico e pericoloso, allora, perché non avere un minimo di occhio, di controllo sulla situazione?! Se basta questo a farci stare meglio, io dico che si può fare.
    Però c'è un però; un conto è un po' di controllo,un conto è cominciare a dare di matto e a non sapere mantenere la calma se, che ne so, il calcolatore delle calorie quel giorno mette un numero più alto di quello che avevamo pensato ecc...
    apprezzo comunque un sacco questa tua costanza in questa sfida, è molto interessante leggere i tuoi progressi e i tuoi ragionamenti.
    Sei quasi ad UN MESE SENZA BINGE & puoi essere fiera di te stessa.◕‿◕

    RispondiElimina
  3. Ei cercasi stare su...pensa, sono 26 giorni senza abbuffate, sei stata grande!...io ti ammiro!...non so se ne sarei capace!....è normale sentirsi come ti senti, quella parte di te che reputa la bulimia parte del tuo essere è la tua parte malata, quella che vorrebbe tornare indietro, ma tutto il resto di te ora sta bene, non ricaderci, puoi farcela! Stare bene è tutto, tutto.
    Vedrai che piano piano le cose si sistemeranno, devi solo essere positiva, tutto ciò che affronti con serenità e ottimismo finisce per andare per il verso giusto, provare per credere! Un bacio grande!

    RispondiElimina
  4. Mi dispiace sentirti così, ma ti assicuro che è una parte fondamentale verso la guarigione. Anche io sono passata proprio per questa stessa stradina bastarda.
    Fisicamente e psicologicamente si sta meglio e ci si sente più forti, ma dall'altra parte si sente troppo la mancanza della bulimia. Non ricordo se è a te che ieri ho fatto l'esempio del tossicodipendente. Beh, è così anche in questo caso: ti senti meglio perché sai che stai facendo del bene a te stessa, ma allo stesso tempo ti senti perduta perché ne sei dipendente.
    E' proprio qua che devi tirare fuori tutta la forza che hai e che devi capire che quella parte di te malata, devi farla andare via. Non ti sentirai vuota. Devi riempire quella parte con pensieri e comportamenti sani, nessuno dice che devi lasciare il "vuoto".
    E stai andando benissimo, ti prego di essere forte e non mollare.
    Sei molto più forte tu del tuo dca, tieni duro!
    Ti abbraccio <3

    RispondiElimina
  5. Negli ultimi mesi mi sono sentita esattamente come te. Ho scritto anch'io una frase identica alla tua, giuro. Ossia che senza i dca io non sono più nulla... Poi mi ero stancata di non vedere il peso scendere a meno che non digiunavo per almeno 24 ore. Ma anche quando ci riuscivo non sentivo più niente, nessun desiderio di controllo. Semplicemebte non mangiare mi facev sentire la coscienza apposto. Ma l'altro ieri ho deciso di riprendere le redini, ma nel modo giusto. Ho ripreso a mangiare ogni sorta di schifezza, per vedere se era del metabolismo la colpa del mio non-dumagrimento... Il risultato è stato che mangiando di tutto ho perso peso. Anche oggi ho fatto così e da domani alterneró una giornata con scarso cibo ad una da persona normale, è l'unico modo per dimagrire e risentire di avere il controllo. Non è stato facile in questi giorni mangiare da persona normale, ma sento che è la cosa giusta. All'inizio mi sono sentita mancare una oarte di me, ma poi mi sono resa conto che senza dca io non sono il nulla, ma molto di più! Vorrei farti capire che basterebbe tener duro per un giorno, senza riempirsi du complessi, per ritrovare ciò che si era prima dei dca!
    Ti stringo, ti sono vicina, credimi!
    Effe

    RispondiElimina
  6. E' brutto sentirti così.. purtroppo ti capisco, e non so come confortarti.. non mi ritengo bulimica, vomitare per me non è mai stata la norma, piuttosto era l'ancora di salvezza, l'asso nella manica. Ma non vomitare da quasi un mese mi fa venire pensieri tipo "e se poi io dimenticassi cone si fa? E se non ci riuscissi più? E se in caso di necessità non lo potessi più fare? Voglio davvero buttare via la mia arma segreta?" E lo so che sono pensieri malati, ma anche loro fanno parte di me e non sempre riesco a metterli a tacere.. spero che tu ce la farai. ti stringo forte

    RispondiElimina
  7. Oggi mi sento anche io così..
    Domani è un altro giorno..aspettiamo e speriamo sia migliore

    RispondiElimina
  8. Ciao JustBreathe!intanto complimenti x non esserti abbuffata x 25 giorni.io non sono mai passata x la bulimia, quindi posso solo vedere le cose da fuori...ma forse risolvere il problema fisico senza andare a fondo x risolvere quello invece più profondo che ci sta dietro...forse è questo che ti fa sentire vuota, e che ti fa sentire la mancanza di una valvola di sfogo che poteva essere x te la bulimia.un abbraccio

    RispondiElimina
  9. Ti capisco benissimo per quanto riguarda i tuoi pomeriggi.. anch'io mi lascio andare e non combino nulla, vado avanti così a bruciare il mio tempo libero quando sono a casa. Mi sento anch'io dannatamente sola.
    Un abbraccio.
    Besitos

    RispondiElimina
  10. "...sradicarla mi fa sentire vuota. E mi rendo conto di quanto io non sia più niente senza i miei dca, di quanto vuoto abbiano scavato dentro, dell'aridità che invade la mia anima".

    ecco il punto, ecco tutta la realtà di un dca.

    è quel vuoto che devi curare, perchè un dca è tra le peggiori droghe: crea assuefazione immediatamente. Tra il primo e il secondo kg perso ti senti euforica, padrona del mondo, al decimo non ti ricordi nemmeno più perchè e come avevi iniziato. Sai solo che devi andare avanti. Non per particolari traguardi il più delle volte. Si arriva sempre al punto in cui di traguardi concreti non ne hai più, e vai avanti perchè ormai SEI così. Non è il tuo disturbo, sei TU, ecco perchè "senza" ci si sente letteralmente nulla.
    Ma è davvero così? Davvero non abbiamo nulla?
    Spesso non è vero, è solo che l'abbiamo talmente ignorato\degradato a causa del dca che non riusciamo più a vederlo... (RI)APRIAMO GLI OCCHI! Se, dopo aver venduto l'intero cervello, proprio non c'è, allora va cercato.. ASCOLTIAMOCI, perchè ognuna di noi è una personalità a sè, ha tutto un mondo da scoprire dentro e fuori. Solo così si "riempie" quel vuoto. Dico "riempie" perchè non c'è nulla da riempire, da correggere, da rincorrere... c'è solo da vivere. Non vuoti e pieni. Vita, punto. Ed è ciò di cui un dca ti priva.
    Se pensi di essere guarita perchè non usi + un dca, bensì altro, x riempirti, allora non sei guarita affatto.

    è quando capisci di essere fuori da ogni bilancio che potrai dire di avercela fatta.

    un abbraccio

    :))

    RispondiElimina