martedì 3 dicembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
Vuoto lo stomaco, vuota l'anima.
Sono diventata incostante; nel blog, nell'alimentazione, nello studio, nella vita.
E' tutto un punto interrogativo di fronte al quale ho smesso di cercare risposte. Perché la verità è che sono stanca di cercare risposte che non esistono. Sono stanca e spossata.
Di fronte a questa disarmante realtà, la mia unica certezza è qualcosa di utopico.
Sono stanca di lottare per tutto tranne che per quella vocina che dentro alla mia testa mi dice di mangiare sempre meno. Quella è l'unica cosa che rimane costante, fissa, impellente nel suo ricordarmi quanto io sia lurida e grassa. Non si tratta nemmeno più di controllare le calorie. Mi faccio così schifo che la fame mi passa da sola.
Ieri ho fatto versi da pazza davanti alla psichiatra; le ho anche risposto male. DI CONSEGUENZA mi sono beccata pure un sonnifero per la notte oltre al mio antidepressivo.
Dentro alla mia testa anche solo una briciola di pane è diventato troppo, perché qualcosa mi dice che IO NON MERITO DI MANGIARE.
Allora mi chiudo in camera e dormo tutto il giorno, per non mangiare, per non soffrire, per non vivere.
E' una sicurezza relativa quella del non mangiare: non so dove mi porterà, ma almeno per adesso mi fa sentire tranquilla.
Eppure più il mio stomaco è vuoto, più si svuota anche quello che della mia anima è rimasto.
Sono solo un involucro fluttuante.
Fredda, Insensibile, Inutile carcassa umana.
Cosa aspettano a gettarmi via?!
domenica 17 novembre 2013
Schifo.
Le alternative sono due.
1) O faccio le mie cose, ma incanalo lo stress nella bulimia.
2) O vegeto nella mia stanza senza uscire né mangiare.
Mia madre urla perché vomito?! BENE. Da domani mi chiudo in camera mia. Ma si preparasse perché mando a fanculo vita, studi, lavoro.
venerdì 15 novembre 2013
Giorno 1. (Uno di cosa poi?!)
Mi sono svegliata oggi con l'intenzione di digiunare, ma siccome il cibo è un pensiero fisso dentro al mio cervello bacato e dopo essermi spurgata avevo fame, ho mangiato.
Do inizio a questa sfida perché voglio stare meglio con me stessa e raggiungere gli obbiettivi che mi sono posta. Dovevo arrivare a 50 kg molto tempo fa, ma poi le cose sono degenerate e mi sono persa per strada. Ma so che non è mai tardi per ricominciare, e io voglio credere che arriverò dove voglio arrivare.
Peso di oggi: 64,2
Niente rancori. Devo essere forte. Stavolta voglio uscirne vittoriosa.
giovedì 14 novembre 2013
REBIRTH.
E' buffo come ogni giorno carichiamo di aspettative il giorno successivo, rendendo prospera terra di vittorie quella che in realtà è solo la solita steppa bruciata, sulla quale nulla può più nascere. Eppure ci illudiamo sempre che qualcosa possa cambiare davvero; e allora ci sediamo, chiudiamo gli occhi e fantastichiamo, sognando quel giorno in cui si avvererà tutto ciò che desideriamo.
Bè un anno fa ho passato il giorno del mio compleanno in compagnia di una crisi bulimica...chi l'avrebbe detto che più o meno sarebbe accaduto lo stesso anche quest'anno?!
Quando si pensa al futuro non si immagina mai che sono le nostre azioni quotidiane a influenzarlo. Io domani compio 20 anni e il mio futuro lo dovrei costruire ora. Ma la mia struttura non ha fondamenta stabili; mi ergo su pilastri di insicurezza, torniti dalle subdole mani di questa malattia che ora, come non mai, si è impossessata di me, attorcigliandosi attorno alla mia anima come edera su un vecchio rudere.
Una simbiosi pericolosa: lei si nutre di me, della mia vitalità, delle mie potenzialità. Io d'altronde mi nascondo tra le sue braccia, paralizzata da una morsa potente, illusa che lei e solo lei mi possa proteggere da ciò che c'è là fuori.
Sicuramente l'avrete capito. E' un periodo no, molto no. Forse il peggiore che attraverso da quando sto male. La dottoressa mi ha cambiato per l'ennesima volta psicofarmaco, sperando che sia quello giusto. A volte quando ci incontriamo mi pare di scorgere una stilla di disperazione nei suoi occhi: con me non ha avuto dei veri e propri progressi. Anzi a me sinceramente pare di essere peggiorata. Mi ha conosciuto che ero vicina al sottopeso, mi ha visto trasformarmi in una lurida bulimica, e sotto i suoi occhi ho attraversato il periodo dell'autolesionismo. La verità è che mi sento SPOSSATA, STANCA, PRIVA DI ULTERIORI ARMI DA SFODERARE. Stamattina avevo la solita visita settimanale, ma ho fatto chiamare e non sono andata.
Mi sono rinchiusa in camera e ho dormito.
Sono sincera, questa settimana è stata terribile: tanti buoni propositi sia con l'alimentazione sia con la scuola buttati all'aria come polvere spazzata via dal vento.
Fino ad arrivare al culmine, spazzolando via un barattolo di Nutella da 400 gr e altra roba varia, per poi martoriarmi come al solito. Ma è quello che mi merito in fondo, o almeno è questo che sono arrivata a credere.
Credo di aver toccato il fondo stavolta. Ma è solo toccando il fondo che si può risalire no?! O almeno così dicono i grandi che guardano dalla vetta delle loro vittorie noi, poveri esseri umani, destinati a un lugubre destino nei bassifondi dell'amarezza e della sconsolazione.
Così ho passato la mattinata al bagno, mi sono presa 4 pasticchine di lassativo e via, si riparte. In fondo l'iter lo conoscete bene tutte quante.
Ma questa volta voglio che sia una ripartenza diversa, voglio che sia autentica. Piangersi addosso non serve a niente, e non è mai tardi per recuperare il tempo perduto.
20 anni fa sono nata. Domani RINASCO. Do inizio a una doppia sfida: un DIGIUNO prolungato e la fine delle abbuffate.
Farò di tutto perché quella di oggi fosse l'ultima abbuffata. E farò di tutto per non mangiare. Perché sono stanca, sono davvero stanca e sono arrivata al limite.
Aggiornerò ogni giorno, mi manca questo posto.
Grazie a tutte, soprattutto per gli ultimi commenti.
PS: Per tutte le ragazze che hanno aggiunto la mia mail al loro blog privato, posso sapere se il blog appare comunque nella mia home con gli altri aggiornamenti oppure devo inserirlo da qualche altra parte per vederlo?
lunedì 11 novembre 2013
Aspettando un riscatto.
Dormirei se non fosse che vengo appena appena da una delle mie solite crisi bulimiche notturne che mi hanno mandato completamente in tilt, rattristandomi e sfinendomi fisicamente e psicologicamente.
Ormai è questione di routine.
Non si tratta nemmeno più tanto del peso. Anzi, pur mangiando e vomitando questa settimana sono dimagrita un chilo. I chili adesso c'entrano relativamente, sono solo quella variabile che ogni mattina mi diverto a tenere sotto controllo, che mi dà la carica per partire col piede giusto ogni giorno.
Il fatto è che adesso come adesso, il disturbo alimentare è in compenetrazione con le fibre del mio corpo, con l'essenza del mio essere. E' l'espressione con cui realizzo i miei malesseri, le mie delusioni in tutti i campi della mia vita. Le cose non vanno bene? Ed ecco che io incanalo tutta la mia negatività in quei gesti compulsivi che ormai mi sono tanto familiari. La verità è che non posso farne a meno, non ci riesco. E' una droga pericolosa che mi lacera in silenzio, facendo false promesse, per poi non mantenerle mai a lungo termine.
Mi piace farlo. Mi piace da morire. Ormai non piango più, non mi dibatto come una forsennata, non sto a pensare alle calorie ingurgitate dopo un'abbuffata. Ma corro subito al bagno. Non mi dimeno, non oppongo resistenza. Tutte le mie difese crollano di fronte a quell'insaziabile voglia di liberarmi dal cibo ingerito, e insieme a quello da tutto il male che mi marcisce dentro.
Devo essere sincera? A volte mangio perché ho proprio voglia di qualcosa che mi sono negata a lungo. Ma in proporzione sono molte più le volte che mangio per poi vomitare, per sentire quel languore successivo allo sforzo, quello stomaco brontolante che sembra suggerirti: "Si, hai ancora il controllo su tutto, non temere, sei tu a gestire il tuo corpo."
Poi se ci penso un po' mi rendo conto che è lui a gestire me; è il mio ego malato, ferito, dilaniato a voler predominare, a tendermi gli agguati, seppellendo a poco a poco quello che della me genuina è rimasto.
E io soccombo.
Soccombo senza rendermene conto, perché credo che sia questo il mio destino.
Mentre aspetto in silenzio un riscatto personale, una soddisfazione che possa dirmi che valgo ancora qualcosa, che non tutto è perduto e che la vita vale la pena di essere vissuta. Voglio riscattarmi. Che sia entrare a Medicina o dimagrire ancora, voglio che mi accada qualcosa che possa rendermi degna di stare ancora su questa Terra.
sabato 26 ottobre 2013
Stand-by.
Sono a un punto
Sono a un punto morto in tutto:
-Nella dieta: i chili non scendono e vivo tra digiuni e abbuffate.
-Nella scuola: faccio biologia, ma sto aspettando notizie sull'eventuale emendamento che mi ridarà i miei 9 punti bonus e che mi permetterà di frequentare Medicina o Veterinaria.
-Nelle decisioni: se eventualmente potessi iscrivermi in sovrannumero, non saprei che facoltà scegliere.
Vorrei tanto riprendere a mettere i diari alimentari corredati con le foto, ma la verità è che non mi impegno nemmeno più per svolgere dei pasti normali. Le mie abitudini sono talmente prive di ordine che mi alzo la mattina con l'unico pensiero di mangiare il meno possibile, quindi consumo velocemente e in piedi qualche carota e mela, finché non finisco in giornate come ieri che mi svuoto tutta la dispensa e poi mi riduco a vomito e lassativi.
La cosa buffa, ed anche spaventosa, è che anche l'altro ieri mi sono comprata il set di piatti e bicchieri delle principesse: sono davvero una bambina piccola. Non è una cosa normale.
1) perché mi emoziono di fronte a oggetti che sarebbero destinati a bambine di massimo 5 anni
2) perché compro oggetti che poi nemmeno uso, come già è successo con i piatti di Minnie e la caffettiera di Hello Kitty.
A volte mi sento pazza davvero.
Chiudo qui, per stasera. Mi è piaciuto davvero tanto vedere che vi manco, prometto che domani passerò a commentare i vostri ultimi post. Siete davvero fantastiche.
sabato 12 ottobre 2013
SFIDA CONTRO ME STESSA.
Sono stanca di pensare che non posso farcela. É proprio questo pensiero a farmi ricadere ogni volta. Stavolta sono resistita una settimana senza abbuffate.
Poi ieri sono ricaduta. Tra stanotte e stamattina ho vomitato 4 volte.
Per questo oggi 12 Ottobre 2013 alle ore 12:18 do il via ufficiale a una sfida contro ME STESSA. L'obbiettivo é resistere più giorni possibile senza mangiare. Solo acqua.
Voglio vedere a che punto arrivo.
Non posso toccare il fondo sempre e solo abbuffandomi.
Stavolta voglio cambiare stile.
VOGLIO MORIRE DI FAME.
mercoledì 9 ottobre 2013
Tornare a credere nell'Amicizia.
domenica 6 ottobre 2013
Mi mancate.
Ho vomitato tantissime volte in queste due settimane. Finché sto fuori casa tutto bene, l'università mi occupa tutta la giornata e senza rendermene conto sto senza mangiare quasi del tutto. Poi arrivano giornate in cui mi sento così assurdamente inutile e fallita che mi sento soddisfatta solo attraverso la bulimia.
Mi manca il vostro supporto, e mi manca leggervi. Ma il più delle volte passo le ore sotto le coperte, nel buio e nella solitudine più totale. Ho perso interesse per tutto, anche nell'accendere il pc.
Voglio non provare niente, e l'unico modo è dormire.
Sotto le coperte, avvolta dalle braccia del sonno, sparisce tutto.
Ma so che non è la strada giusta.
In qualche modo devo pure rialzarmi, reagire.
Da qualche parte si dovrà pur ricominciare.
Anche se non so quale sarà il punto di arrivo.
Intanto ci riprovo a rialzarmi, come ogni volta.
Parto dalla buona notizia che mi rincuora che il peso è invariato. Non posso pretendere di dimagrire se continuo a mangiare male, ma almeno non sono ingrassata.
Parto con tante buone speranze e propositi: di dimagrire, di studiare, di vivere.
Ho tanto bisogno di voi, mi mancate tanto.
venerdì 20 settembre 2013
Sono sparita? NO, sono sempre qui.
La verità però è che mi sono stancata di ripetere a me stessa che un giorno le cose andranno come voglio, che sarò quello che desidero e che perderò ancora più chili.
Sono stanca di lavorare sodo e non vedere miglioramenti, o di vederli solo molto lentamente. E tutta questa stanchezza prima o poi varca la soglia limite, sfociando in crisi, che mi costringono a letto, privandomi di intendere e di volere.
Bulimia, anche oggi. Eppure sto così bene. Sono così stupida da ritenermi soddisfatta di sentire lo stomaco che brontola dopo aver vomitato. Perché mi dà la certezza che è vuoto.
Eppure? Che cosa ho guadagnato?
-Una giornata persa, passata nella totale apatia e depressione, sotto le coperte.
-Fitte lancinanti al petto.
-Tachicardia e respiro affannato.
-Dolore di mia madre che non ce la fa più a vedermi in questo orrido stato.
La mia vita è una barca sperduta in mezzo al mare: niente terre all'orizzonte. Giro e rigiro, ripeto percorsi infiniti, ma alla fine mi ritrovo sempre li.
Alterno digiuni ad abbuffate, allegria ad infelicità.
Vorrei essere più stabile, riprendermi ed essere più presente, anche per voi.
Volevo scrivere per farmi viva, anche se questo è uno dei post più inutili che abbia mai fatto.
So che sono deprimente, e vorrei tanto farvi leggere qualche volta qualcosa di più allegro.
Ma non c'è, è questo il problema.
domenica 15 settembre 2013
Soffia un vento freddo. Fuori e dentro me.
martedì 10 settembre 2013
Scrivo poco.
Il perché? Mi sento sempre più fallita. Il peso bloccato e insieme a lui anche la mia anima.
Il fatto è che ho puntato tutta me stessa su una cosa che non mi sta dando più
Di conseguenza le abbuffate sono sempre dietro l'angolo.
Voglio sparire. Smettere di mangiare.
domenica 8 settembre 2013
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venerdì 6 settembre 2013
Dispensa piena, anima in pace.
Il fatto è che non le compro tanto perché ho il desiderio di mangiarle, quanto perché vedere tutte quelle bontà mi rende serena e me le fa desiderare di meno che se non ce le avessi. Una dispensa vuota, un frigo scialbo mi rendono tanto triste. Invece il mio amore per il cibo è direttamente proporzionale al mio odio, e quindi anche se so di non meritarmelo, adoro colorare la cucina con tanti tipi di cosine differenti.
E' una cosa strana, ci pensavo oggi quando ho guardato quante cose ho che non mangio.
Per la gioia mia e di chi apprezza i miei fotodiari alimentari oggi ho ripreso a farli :)
giovedì 5 settembre 2013
Ritorno sempre qua, nella mia prigione-rifugio.
Avevo bisogno di riprendermi. Dal test, dai tagli, dalle abbuffate. Da me stessa.
Ho dormito, ma non quanto avevo detto. Non ho digiunato, come mi avete consigliato.
E vi ringrazio tanto perché come al solito siete state subito pronte a commentarmi e a sostenermi.
Sono ripartita, o perlomeno ci sto provando. Sto facendo la 2468 e per ora riesce.
Questa settimana mi sono accontentata di non vedere il peso aumentato. Ora voglio vederlo SCENDERE.
Riprenderò a mettere i da con le foto perché è una cosa che mi rende molto allegra e mi aiuta.
Per il resto non so che dire; arriverà un giorno in cui maledirò il mio disturbo alimentare e lo accuserò della lucidità di cui mi ha derubata, della concentrazione che mi ha sottratto, delle amare sensazioni che mi sta facendo provare e delle possibilità di vivere che mi nega.
Ma adesso non posso che lodarlo e ringraziarlo perché se non lo avessi avuto, il vuoto mi avrebbe fagocitata, inglobandomi nell'immensità della sua oscurità. E invece ho qualcosa a cui pensare, qualcosa per cui vivere, qualcosa in cui riporre le attenzioni e le forze.
Perché questa cosa così intangibile, eppure così presente, allo stesso modo in cui ti getta nel baratro, poi ti porge la mano e ti risolleva, cullandoti nel malato piacere della sua benevolenza.
E posso girare, correre, fare qualche passo nel mondo fuori, ma questa prigione da cui evado, si trasforma in promettente rifugio ogni volta che anelante ritorno sotto le sue mura.
E in quanto tale, mi resta difficile ogni giorno di più abbandonarlo.
lunedì 2 settembre 2013
Sempre più giù.
Mi sono tagliata oltre che aver vomitato.
Domani do questo cazzo di test, poi non voglio saperne di niente e di nessuno per un bel po'. Voglio passare le mie giornate a dormire, nel mio letto, lontana dal cibo, lontana da tutto. Solo in quel modo ho la possibilità di non pensare, di non odiarmi.
Ho in programma una bella settimana di digiuno in stile vegetale allettata; mi alzerò solo per andare al lavoro.
E' questo che mi merito, niente altro.
Scusate, scusate se non commento, ma non ho le forze per sostenere psicologicamente qualcun altro, già non ci riesco con me stessa.
Vorrei essere più positiva, per me e per tutte voi, ma non ci riesco più.
domenica 1 settembre 2013
Doveva andare così.
Ma purtroppo non esiste soluzione migliore che rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro per dare un senso alla propria esistenza, e ripartire, anche se piano, per uscire dalle sabbie mobili che ci attanagliano l'esistenza.
Sono stati giorni un po' distruttivi questi. Ho lavorato spesso, ho dovuto sopportare i rimproveri immeritati di una titolare nervosa e autoritaria e ho pianto per quanto successo. Ho studiato, o almeno ci ho provato e aspetto che arrivi martedì per dare questo benedetto test di veterinaria. Anche se alla fine non sono nervosa; sono piuttosto insensibile al tutto, e non riesco a capire se è perché non mi interessa così tanto entrare o perché è la mia malattia che annebbia tutti i miei sentimenti.
Quindi, oggi, presa da tutto quello che mi circonda, e che mi fa sentire tanto insicura, quanto inetta, ho aspettato che i miei andassero a pranzo dai nonni e ho mangiato fino a morire.
Ebbene si, oggi mi sono abbuffata, dopo un mese che non lo facevo.
Avrei potuto tagliarmi, ma ho preferito scegliere il male "minore", o almeno quello che passa più inosservato e che infido, agisce in maniera silenziosa e invisibile.
Mi sono fatta fuori, in ordine:
-un barattolo di Nutella da 400 gr con fette biscottate.
-una tazza di cereali
-fiocchi di latte
-seitan
-200 gr di gelato Diet
Per un totale di quasi 3000 calorie.
E poi ho rimesso tutto. L'ho fatto perché DOVEVO, era uno step necessario per rendere la mia abbuffata completa. Già mentre mangiavo pensavo che lo avrei fatto.
L'abbuffata di oggi non è stata una reazione a qualche delusione riguardo al mio peso. Il mondo delle calorie e delle diete oggi ne era escluso.
L'episodio di oggi è stato il punto d'incontro in cui sono culminate due linee parallele della mia vita: quella dei dca e quella dello studio e del lavoro. Attraverso la bulimia oggi ho sfogato la pressione di un mese intero, e ne avevo bisogno, come non mai.
Ed è orrendo da dire, ma dopo essermi liberata completamente lo stomaco, mi sento più leggera non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale. Non mi sento così tanto depressa e triste come quando finisco ad abbuffarmi senza un motivo; invece sono tranquilla, perché una parte di me mi dice che oggi era così che doveva andare.
Tuttavia per coerenza riprenderò a scrivere gli ultimi 20 giorni della sfida tra un mese, quando sarò riuscita a trascorrere altri 30 giorni senza bulimia.
Vorrei capire quale sia la mia strada, e da che parte dovermi rivolgere.
Vorrei poter essere felice. Ma non so come fare.
So solo che domani è lunedì, ancora. E si ricomincia, ancora. Perché non sono abbastanza, ancora. Abbastanza magra, abbastanza brava, abbastanza carina, abbastanza esile. E forse non lo sarò mai.
venerdì 30 agosto 2013
#Day 30
Giorno 30: One month in! Way to go! Think you can make it 20 more days? List 3 reasons you want to keep going.-Sei a un mese! Pensi che tu riesca a fare ancora 20 giorni? Elenca tre motivi per cui vuoi continuare.
Allora anche se il mio progetto iniziale era quello di riuscire a restare sia senza abbuffate sia senza vomito, ed anche se non sono riuscita a mantenerlo, cerco di portare avanti la sfida perché con il binge mi ha aiutata davvero, anche se non ha eliminato i sensi di colpa dopo gli sgarri che mi hanno portata a fare quello che ho fatto ieri. Spero che arriverà tutto, un passo alla volta, e che un giorno potrò essermi liberata di TUTTI questi atteggiamenti malati.
Voglio continuare perché:
1-Da oggi voglio concludere questi 20 giorni restanti senza vomitare e senza mangiare e sputare.
2-Voglio arrivare a 50 giorni senza ABBUFFATE COMPULSIVE.
3-Voglio sentirmi soddisfatta di aver raggiunto almeno questo obbiettivo.
#Day 29. Sull'orlo di un precipizio.
Bè, oggi non so cosa mi ha detto la testa, non c'era nemmeno un motivo, almeno in apparenza, per fare quello che ho fatto. Sarà che ho il ciclo, che sono sempre più triste o non so...
Fatto sta che mi andavano da morire gli mms e li ho mangiati a manciate, seguiti da due cereal-yo.
Per 10 minuti buoni dentro la mia testa hanno combattuto pensieri contrastanti. Mi sono attanagliata il cervello tra il desiderio di svuotare la dispensa, "tanto ormai" era andata, e quello di fermarmi.
Non voglio essere troppo indulgente con me stessa ma non mi sento nemmeno così delusa come quando mi abbuffavo. Cioè oggettivamente non mi sembra sia stata un'abbuffata, o forse lo è stata ed è la mia autocommiserazione che tenta di convincermi del contrario. Solitamente quando mi abbuffo perdo completamente la testa, e non decido io di fermarmi, ma il mio stomaco, quando manda segnali che sta per esplodere.
Stasera invece ho detto io a me stessa di fermarmi, di accettare quello che avevo mangiato e di finirla lì.
Che poi in realtà non l'ho finita lì, ma al bagno, quindi perdo punti.
Mi dispiace aver vomitato, ma sono fiduciosa che un giorno arriverò a dire no anche a questo, come oggi l'ho detto alla tentazione di riempirmi di tutto il cibo che c'era in cucina.
Voglio crederci.
Venendo alla domanda di oggi:
Giorno 29: What is the best compliment you have received/can remember?-Qual è il miglior complimento che hai ricevuto che tu possa ricordare?
Ricevo spesso complimenti riguardanti il mio viso. Uno in particolare, che mi ha detto di recente la mia psicologa mi è rimasto impresso. Sul viso, sulla guancia sinistra ho un neo, abbastanza evidente, che personalmente proprio non sopporto perché credo che mi dia un aspetto a dir poco schizzinoso, mentre io non sono così. Lei invece ha messo in evidenza questo tratto particolare del mio viso dicendo che mi dà un aspetto ARISTOCRATICO, una sorta di regalità che accompagna i miei tratti. Mi ha fatto davvero piacere...anche se continuo ad odiare questa stupida macchiolina nera sul volto, mi piace pensare che gli altri possano considerarla in maniera diversa.
mercoledì 28 agosto 2013
#Day 27 & #Day 28
Comunque risponderò stasera alla domanda di ieri.
Non so con quale forza ma sto continuando a non abbuffarmi e per ora sto riuscendo anche a seguire la 2468, più o meno. Venendo alle domande:
Giorno 27: Does anyone know about your issues with binging?- Qualcuno sa delle tue abitudini con il binge?
In casa mia purtroppo tutti conoscono i miei problemi con il cibo. Fu mia nonna a consigliare a mia madre di mandarmi da una psicologa perché secondo lei le ossessioni che avevo sviluppato nei confronti del cibo e delle calorie erano esagerate. A quel tempo non avrei mai ammesso di avere un problema, l'ho capito solo successivamente insieme all'aggravarsi dei miei atteggiamenti. Non mi dà eccessivamente fastidio che i miei e i miei fratelli sappiano cosa faccio a volte, è naturale dentro ad una famiglia. La cosa inizia a darmi fastidio quando gli altri, soprattutto mia madre, iniziano a sindacare sul mio modo di mangiare, (dicendo che mangio poco, poche proteine, che non va bene essere vegetariani etc) considerandolo l'unico motivo che mi spinge alle abbuffate. SO BENISSIMO che se mangiassi meglio, mi abbufferei anche di meno, ma non è certamente solo per quello che lo faccio! E invece mia madre, che tra parentesi soffre di obesità di II grado, mi sta sempre col fiato sul collo, come un avvoltoio, cercando di giudicare ogni mio pasto. A volte è davvero stressante e straziante come comportamento.
Per il resto, nessuna delle mie amiche sa di questo problema. Mi sentirei troppo sciocca e inutile ad ammetterlo con anche solo una di loro.
Giorno 28: Picture (if you’re comfortable) of something you’re insecure of, and 5 reasons why you shouldn’t be insecure.-Una immagine (se ti senti a tuo agio) di qualcosa di cui sei insicura, e 5 ragioni per cui non dovresti essere insicura.
Partendo dal presupposto che mi sento insicura di tutto del mio corpo, tuttavia mi sento di salvare alcune parti rispetto ad altre, tipo il viso e le spalle, che non sono eccessivamente orrendi.
Ciò che proprio mi mette a disagio sono le gambe e il sedere.
Trovo difficile trovare addirittura 5 MOTIVI per cui non essere insicura. Le mie gambe sono talmente tozze con un'ossatura grossa, caviglie grandi, polpacci da calciatore. Quando cammino mi sento così sgraziata e fuori luogo, per non parlare di quando metto le scarpe col tacco, con le quali mi sento un elefante sui trampoli. Oltre ad essere grosse (circonferenza di 50 cm), non hanno una bella forma, e in relazione alla mia altezza non sono nemmeno lunghe quanto dovrebbero.
Vediamo un po'...5 motivi per non vergognarmene...sarà dura. Per ora ne riesco a trovare solo 3:
-Non sono eccessivamente flaccide.
-Quando mi metto seduta sul bordo della sedia si forma lo spazio *-*
-Non ho troppa cellulite, solo qualche accenno sul fondoschiena.
Lascio la foto della colazione di ieri perché mi è piaciuta molto :3 Ora passo da voi!
Yogurt di soia con anguria e cioccolato fondente+succo di prugna |
lunedì 26 agosto 2013
#Day 26. DEMOTIVAZIONE.
Oggi è una giornata di quelle NO con entrambe le lettere maiuscole, non solo con l'iniziale.
I lassativi hanno funzionato e anche bene visto che oggi ero 3 etti in meno di ieri.
Ma non è questo il punto. Il fatto che la giornata di ieri non abbia influito sul mio peso non mi fa né caldo né freddo, tanto meno sono felice di aver mangiato poco e niente oggi.
Semplicemente non sento niente.
Quello che una volta mi rendeva euforica, quel controllo e quella stabilità legati al peso, adesso non mi danno più le emozioni di una volta. Preferisco questa strada solo perché mi fa sentire MENO PEGGIO rispetto al mangiare troppo. Ma non è che mi faccia sentire bene.
Diciamo che dei due male, scelgo il meno peggiore, ECCO.
Le mie giornate sono sempre più insoddisfacenti e tristi. Oggi sono stata in grado di mandare in fumo un pomeriggio intero per colpa della demotivazione che mi ha preso fin dalla mattina.
E ogni giorno aspetto quello seguente per vedere se calare mi renderà felice. Ma non sono mai felice quanto spero. MAI.
Sarà che tra una settimana c'è il test per veterinaria ed ho paura, sarà che non so che voglio fare della mia vita, sarà che sono sola, fatto sta che ora prendo mi rimbambisco davanti a Real Time e poi vado a letto fino a domani, sperando in un giorno migliore.
Venendo alla domanda di oggi, bè... non so se ho ben capito, la parte più difficile di cosa? Della sfida? Del percorso in sé o delle domande?
Se penso a questi 26 giorni senza binge direi che la cosa più difficile è non gettarsi a mangiare in giornate come questa. Che poi non è nemmeno del tutto vero perché ad esempio oggi il solo pensiero di mangiare mi fa venire la nausea, figuriamoci se sarei in grado di abbuffarmi perché sono più depressa del solito.
E' un percorso interessante e spesso è stato difficile trovare una motivazione per andare avanti, per non gettare tutto all'aria e rifugiarsi tra le braccia della bulimia. Ho iniziato questa sfida come impegno quotidiano, da mantenere costantemente, tant'è che molte volte ho scritto all'1 di notte, dopo essere tornata dal lavoro, pur di non lasciare indietro le domande. Sono una che quando prende un impegno cerca di mantenerlo, costi quel che costi. Solo che più sto senza bulimia più in un certo senso mi sento male.
Cioè, mi spiego.
Sto MOLTO MEGLIO, sia dal punto di vista fisico che psicologico, per quanto riguarda i sensi di colpa e tutto il resto;
Ecco perché è difficile tirare avanti.
Perché c'è sempre la tentazione di riabbracciare di nuovo quella parte di te e di lasciarsi cullare da lei.
domenica 25 agosto 2013
#Day 25
Oggi, ora come ora, per come stanno le cose adesso, alle 20:37 di Domenica 25 Agosto 2013, mi sento malissimo, l'anima calpestata, schiacciata, morente, come dopo un'abbuffata.
Anche se non mi sono abbuffata.
Ma ho mangiato troppo.
Invece oggi ho semplicemente MANGIATO TANTO, TROPPO. E sono rimasta CONSAPEVOLE del quanto, fino all'ultima briciola. E' questo quello che fa più male, n o n a v e r e i l b e n e f i c i o d e l d u b b i o .
Non ne mangiavo così tante da molto tempo, così tanto che mi sono sentita male anche fisicamente con mal di stomaco, giramenti di testa, vampe e tachicardia. Credo fosse per quello perché solitamente io sono una da 50 battiti al minuto per intenderci.
E' iniziato tutto con la colazione. Quando inizio male quella poi il resto del fallimento vien da sé, come una biglia che continua a rotolare lungo una discesa infinita.
Di fronte ai cereal-yo a volte non so proprio resistere e me ne sono mangiata due pacchetti; da lì capirete bene come è stato facile raggiungere le 800/900 calorie,e poi stasera con 3 carote e 2 mele le 1200.
Che schifo che sono. FALLITA.
Mi sento così male che mi sembra di aver perso la sfida. Ed anche se non c'è stato quel raptus malefico che ti controlla i gesti e i movimenti delle mani mentre apri frigo, dispensa e li svuoti, proprio delle abbuffate, tuttavia mi sono sentita in dovere di porre rimedio lo stesso, come se lo avessi fatto.
Ho fatto un'ora di cyclette (400 calorie andate, spero) e ho preso 4 pasticche di lassativo.
Sono una stupida, infantile, lo so. Ma voglio alzarmi domani e ripartire svuotata del troppo di oggi.
Scusate tutta questa negatività, ma mi sento così infelice.
So che dovrei essere soddisfatta...in fondo sono davvero 2 5 g i o r n i che non cado nel binge e che non vomito. Non ho più vomitato per niente, anche quando, pur non essendomi abbuffata, magari avevo bisogno di eliminare quelle che nella mia testa erano di troppo. Ho resistito anche oggi. Mi sono ripromessa di non ricadere, e ho ragionato su quello che stava accadendo: tante calorie erano comunque meglio di INFINITE calorie. Non potevo abbuffarmi, e non l'ho fatto, ma sto male lo stesso, mi sento così calpestata e delusa da me stessa!
A cosa serve combattere ogni giorno contro la bulimia se poi cado così facilmente in atteggiamenti a lei associati, come masticare e sputare, fare attività riparatoria, imbottirmi di lassativo...?
E' un tarlo che mi corrode lo stesso, e lei è lì che se la ride mentre io faccio tutto quello che mi comanda, come un burattinaio con i suoi burattini.
Ed ho paura che sia uno spettacolo che non avrà mai fine, e questa consapevolezza è un cancro oscuro che mi accompagna ogni giorno che vinco una piccola battaglia, e aspetta il momento giusto per rigirare il coltello nella piaga, farmi crollare e vincere la guerra.
sabato 24 agosto 2013
#Day 24. Insensibilità familiare.
Vorrei poter dire di essermi concessa chissà quale sfizio o divertimento, ma la verità è che è da molto tempo che non mi concedo qualcosa. Intendiamoci, non è che lo faccio volontariamente, ma semplicemente ormai mi viene spontaneo non perdere tempo in troppe cure fisiche o attività di relax. E' come se non mi ritenessi meritevole di passare del tempo nel prendermi cura di me stessa (fisicamente/emotivamente), e aspettassi di perdere quei chili di troppo per iniziare a vivere davvero.
Dimagrire è l'unica cosa che, a parer mio, si avvicina al concetto di cura del corpo.
Per il resto zero.
Capelli? Saranno 5 mesi che non vedo una parrucchiera.
Manicure? Già è tanto che le unghie siano ancora al loro posto, visto che si sono insensatamente indebolite e si rifiutano di crescere.
Pedicure? Stessa identica cosa.
Mi trucco solo quando vado al lavoro, giusto per essere accettabile e "carina" per i clienti; gli altri giorni girovago per casa come una mendicante, con tanto di capelli alla rinfusa e pigiama/tuta addosso.
Non riesco proprio a mettere a fuoco l'ultima volta che ho fatto DAVVERO qualcosa per me.
La mia vita è un turbinio di gesti ripetuti, che non escono mai dai loro schemi; una tale noia che a volte arrivo a sera che mi sembra di impazzire. E poi sento la testa pesante, il cervello affaticato da tutti quei calcoli che mi intasano le meningi. Sembra sciocco, ma è davvero faticoso, nel senso fisico oltre che psicologico.
Ora che ci penso la mia vita è un susseguirsi di numeri e conteggi: oggi mentre camminavo ho notato che conto i passi per assicurarmi che io mantenga la giusta velocità. Che esistenza arida e noiosa.
No, proprio non mi sono concessa niente oggi, dico davvero. Non riesco a individuare niente, se non la (doverosa) doccia+lavaggio capelli dopo la camminata. Che poi non è un qualcosa che mi sono concessa, ma solamente la naturale conseguenza dell'aver fatto sport per bruciare calorie.
Tutto ruota intorno al DOVERE nella mia vita.
Fosse facile poi controllarsi. Se vicino avessi le persone giuste sarebbe più facile, ma come faccio a non demoralizzarmi quando chi vive con te, sa dei tuoi problemi e paga pure la tua psichiatra, ti sbatte in faccia frasi del tipo:"Su quella foto lì avevi il viso da scheletrino! Ora si vede che sei ingrassata!" Grazie mamma.
SENSIBILITA'= 10+!!!
Eppure lo sa. Lo sa quanto mi fanno male frasi del genere, quanto preferirei essere di nuovo quello scheletrino, quanto per me non sono complimenti il sentirsi dire:"Così stai meglio."
Lo sa, lo sanno TUTTI dentro questa casa.
Eppure NESSUNO capisce quanto dolore e insoddisfazione ci possano essere dietro tutto ciò.
L'ultima volta che ho ricevuto un commento del genere ho reagito consolandomi con un'abbuffata.
Questa volta mi sono voltata senza rispondere, ho sbattuto la porta della camera col viso rigato da 2 lacrime di numero e in piedi ho lasciato che la rabbia mi percorresse il corpo, ascoltandola, accogliendola dentro di me, e lasciandola svanire sul pavimento sotto i miei piedi. Ho pensato prima di agire, ho ascoltato me stessa prima di correre in cucina. Perché in fondo so che dentro di me ci sono tutte le soluzioni e le risposte che cerco.
+24. Mi sento sempre più libera. Voglio essere leggera, voglio essere pura.
#Day 23
Buonasera, anche se sarebbe il caso di dire buonanotte visto che sono quasi le 2:00. Sono tornata da poco dal lavoro, ma ci tenevo molto ad aggiornare e a passare da voi; per me ormai è diventato parte della mia routine quotidiana, uno step che devo ripetere per sentirmi bene con me stessa e soddisfatta.
Comunque...questa domanda mi ispira particolarmente, perché quando si parla di cibo sano, sono la numero uno ad entrare in argomento. Partendo dal presupposto che sono vegetariana e che da quando ho fatto la Dukan non mangio più la pasta perché non mi va più, praticamente io vivo di frutta e verdura, a cui accosto seitan e yogurt magri (di soya e non) e qualche carboidrato come fette biscottate/gallette di riso e mais.
Sono indecisa tra due cibi, quindi li metto tutti e due, alla pari credo, perché li adoro come nient'altro al mondo, anzi sono convinta di esserne dipendente.
Quando in frigo non ci sono queste due cose, mi crolla il mondo, giuro. E se non le mangio vado in crisi di astinenza. Regalatemi una cassetta di carote e sono felice per la vita intera. Una volta ne ho mangiate 2 kili in un giorno e mi sono sentita male per quanto mi avevano fatto gonfiare. Sarei capace di abbuffarmici con mele e carote, giuro! Anzi a dir la verità l'ho fatto alcune volte, quando mi sono svegliata durante la notte e per non fare troppo danno mi sono ingurgitata 3 mele e 5-6 carote grandi!
La sfida procede, anche se con difficoltà. Ripeto: il peso che non si muove non è un buon alleato contro la bulimia. Ma questa volta non mollo, l'ho promesso a me stessa. Sono vicina al mese senza abbuffate, non è mai successo ultimamente, quindi no, non mollo, non gliela darò vinta. Sono più forte io.
giovedì 22 agosto 2013
#Day 22
Prima che mi ammalassi di disturbi alimentari paradossalmente non facevo mai colazione, la cosa non mi interessava e non sentivo nemmeno il bisogno. Ora invece è il mio primo pensiero al mattino quando mi sveglio. Ho bisogno di curarla nei minimi dettagli, pensare a cosa voglio mangiare, di quante calorie posso disporre. Ultimamente ci sono varie combinazioni che ho provato. Una delle più recenti e delle più buone è questa:
Galletta di mais con Nutella e succo di prugna.
Ma mi piace molto anche questa <3
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Cereal-yo e succo di prugna. |