venerdì 28 giugno 2013

Inutile dire che avevo ragione.

Non si può mai dubitare del sesto senso femminile: 10 volte su 10 ci prendiamo, qualsiasi sia la frase che ci sentiamo dire, sappiamo già cosa ne seguirà e quali saranno le conseguenze. Bene, anche questa volta ci avevo visto giusto, dato che ieri ci siamo lasciati. Dice che non è scoccata quella scintilla che sperava nascesse, dice anche che gli dispiace. Ben per lui, perché a me non dispiace, e sfacciatamente gliel'ho anche detto. So che può sembrare che sia una pezza da piedi a rispondere così ma la verità è che io non c'ho versato una lacrima tornata in casa, anzi ho preso e sono andata a camminare per 45 minuti, con lo stomaco a digiuno da tutto il giorno. Lui non sapeva niente dei miei problemi e probabilmente prenderebbe la mia reazione sul personale, se sapesse che me ne sto fregando altamente. La realtà è che non volendo la mia malattia mi ha creato uno scudo più potente di qualsiasi emozione umana, e quando ieri ci siamo lasciati finalmente mi sono sentita LIBERA di pensare nuovamente al controllo di me stessa. E' stato un sollievo devo dire la verità. Non che non ci stessi bene, ma evidentemente per adesso è meglio che stia sola. Mi sento più forte, invulnerabile, potente.
Una macchina d'acciaio capace di nuovo di calcolare a puntino la sua vita. E questo mi rende, non voglio azzardare il termine felice, ma almeno soddisfatta.
Ed è orrendo, lo so. E più vado avanti più mi rendo conto di quanto io non sia normale, ora come non mai. Eppure la reazione nei confronti di questa rottura mi ha reso consapevole della mia forza. Si, perché se fossi stata una smidollata mi sarei gettata piangendo sul cibo e mi sarei abbuffata. Invece, non sentendo la benché minima reazione, non ho mangiato niente tutto il giorno e ho provato piacere nel sentire i crampi allo stomaco.

  QUESTO DOVREBBE SPAVENTARMI, LO SO BENE.

Eppure non accade. 
Sono pazza, lo so. E' un'autodistruzione che non riesco a fermare, come una palla che rotola in discesa. Ma la mia discesa verso il baratro sembra infinita.


5 commenti:

  1. il primo pensiero che ho avuto mollata con il mio ex storico (3 anni) è stato:
    -finalmente non più pranzi domenicali con i suoi parenti (=cibo a volontà)
    -finalmente posso passare i week a muovermi
    -finalmente nessun vincolo, nessuno a cui spiegare\dover camuffare strani comportamenti
    insomma: FINALMENTE POSSO SPROFONDARE CM VOGLIO

    con il tempo nn ho avuto il rimpianto di aver mollato quel ragazzo, ma del come. Di tutta quell'impalcatura che costantemente è intessuta intorno ogni realtà che vivo. Quello scudo (come hai detto) che prtegge da ogni emozione , da gni colpo diretto.Senza distinzione. Ma sai come si dice, sono le esperienze vere a far crescere. E io mi domando sempre di più, che cavolo di mostro dalle sembianze infantili sta fermentando dietro questo paravento.

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  2. Io credo che ognuno di noi reagisca a proprio modo davanti alle brutte notizie.
    Forse è questa la tua reazione: davanti a una cosa che non puoi controllare (avere una relazione amorosa è qualcosa di profondamente instabile e soggetto a continue modifiche), ti senti sollevata nel momento in cui viene a mancare, perchè così puoi tornare ad avere sotto controllo tutto, tutta la tua vita.
    Però... cucciola, stai attenta che le cose più belle della vita sono quelle che non possiamo controllare rigidamente, stai attenta a non perdertele, te lo dico con tutto il cuore.
    Poi, ovviamente, sto parlando in generale: magari perdere quel ragazzo è stata proprio una fortuna! ;)

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  3. scusa l'intrusione prima di tutto :)
    seconda cosa sono completamente d'accordo con il commento sopra il mio, anzi è scritto meglio dei miei pensieri X) vivi mia cara! non sopravvivere e basta anche se ti sembra difficile, anche se lo è.
    un enorme bacio

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  4. Non sei pazza sei una ragazza forte e che mette se stessa davanti a tutto, forse questo nella vitati sarà di grande aiuto! Magari davvero questa storia non ne valeva la pena. L'amore vero quando arriverà non ti toglierà libertà puoi starne certa.
    Dai ora ricomincia sei LIBERA.

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  5. Si, prima cosa che dico ad ogni "svolta": dopo la maturità, dopo il primo ragazzo lasciato (di cui non me ne fregava in fondo nulla), dopo aver smesso di giocare..dopo ogni lasciata, in pratica.
    Perché crediamo sempre che siano gli altri a metterci i bastoni tra le ruote, ma presto capiamo che non è vero.. In fondo siamo noi stesse a essere più o meno capaci nella nostra vita, nel bene e nel male.
    I nostri limiti prima o poi vengono a galla, ma quando rimaniamo sole del tutto è ancora più difficile ammettere il fallimento..e allora che si fa? Si va ancora più giù? Per vederci fallire ancora di più?

    Io ho visto che la strada è un'altra. profonderai, si, ma non nella direzione che speri tu. Senza scuse,inoltre,ora sarà ancora più difficile perdonarsi.

    Non prenderla così di punta, ti farai solo del male

    Un abbraccio

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