mercoledì 31 luglio 2013

Effetto domino.

Dopo l'ultima abbuffata di sabato non sono riuscita a ritornare a un regime vero e proprio. E' come se, quando ci si riabbuffa dopo tanto che non succede, scattasse una molla che fa azionare tutti gli ingranaggi, come se cadesse la prima tavoletta di un lungo domino, e allora si continua a mangiare tanto per inerzia.
E' difficile ritornare sulla strada giusta, soprattutto in giornate in cui l'umore è a terra, l'autostima sottozero, e gli unici compagni di viaggio sono i libri e le lenzuola.
Sono confusa, confusa da morire, e l'idea di dover ridare il test di veterinaria mi angoscia a livelli impensabili.
L'ossessione del cibo è presente in ogni momento della mia vita tanto che non riesco a studiare.
Anche oggi è successo esattamente quello che non doveva succedere: stavo studiando, le calorie della giornata erano entro il limite stabilito eppure qualcosa mi diceva che tutto quello che sto facendo non servirà a niente. E poi è venuto da solo: l'insoddisfazione ha preso il sopravvento e da 800 calorie sono volata a 2000.
Poi il solito iter: litri di acqua nello stomaco, e tutto nel water. E per star sicuri anche qualche pillola di lassativo. Quando finirà questo strazio...?
Insoddisfatta e insicura di aver eliminato tutto sono andata a camminare 45 minuti e poi ho fatto 2 ore di cyclette per un totale di 1000 calorie bruciate. A buon ragione credo di aver eliminato tutte le calorie in eccesso di oggi perché sento lo stomaco vuoto e che brontola. Almeno spero che sia così. Io ho fatto del mio meglio per tenermi la coscienza pulita. Stupide illusioni. Tanto poi il verdetto è dato dalla bilancia.
Secondo la tabella di marcia che ho stampato da losertown, mangiando massimo 800 calorie al giorno e facendo attività fisica dalle 3 alle 5 volte alla settimana dovrei essere 59.9 lunedì. Se rispetto il programma in questi 4 giorni spero di recuperare il disastro dei primi 3 giorni della settimana.
Devo impormi su me stessa, dire un no secco alle abbuffate e tornare a stare senza. Devo essere forte e autoritaria con la parte più malata di me. Odio la bulimia, mi fa sentire incapace di controllarmi, fallita, grassa e inutile. Non la voglio più, basta. Devo essere seria e smettere di prendermi in giro.
Vi lascio le foto dei miei pasti prima che le calorie prendessero il volo.




lunedì 29 luglio 2013

Sono una bambina piccola.

Oggi, come tante altre volte, mi sono offerta di andare a fare spesa, perché dato che avevo voglia di comprarmi un po' di cosine ho colto l'occasione per sistemare tutta la famiglia. Inoltre fare spesa, come saprete, è una delle cose che mi piace di più. Oggi è un nuovo lunedì in cui si ricomincia ed oltre alle solite cose da vegetariana, come seitan e yogurt di soja, mi sono presa qualche cosina di sfizioso con cui fare colazione in modo da non arrivare ad impazzire e abbuffarmi. I Mikado sono stati la scoperta del secolo *-* Un solo bastoncino ha 11 kcal. Li userò come dessert  ai miei pasti <3


Inoltre perché sono una stupida bambina piccola e mi piace avere tutte le mie cose in ordine e amo curare qualsiasi aspetto riguardi il cibo, anche se poi va a finire che odio consumare i pasti se non sono da sola, mi sono presa un set completo di piatti di Minnie ahahahah. Sono pazza lo so, ma mi basta poco per essere felice :')


Mentre la vita mi scorre tra le dita...

10:43 del mattino. 
A malincuore mi sono svegliata, anzi a dirla tutta le mie palpebre si sono alzate, i miei organi vitali sono usciti dalla fase di riposo notturno e il mio corpo si ritrova automaticamente a dover fare qualcosa.
Ma io non sono sveglia per niente, dentro di me la mia anima si trova in una specie di agonizzante attesa di un futuro che in realtà non arriverà mai.

COSA SUCCEDERA' QUANDO MI RISVEGLIERO' DA QUESTO OBLIO?

Cosa farò quando mi renderò conto che tutte le decisioni della mia vita, tutte le giornate che sto trascorrendo a letto, tutte le amicizie non coltivate e le gioie negate saranno ormai qualcosa di irrecuperabile?
Sto negando a me stessa tutto questo.
In solitudine ascolto il silenzio del vuoto, del nulla che c'è dentro di me.
Io, una conchiglia svuotata arenata sulla spiaggia, guscio imperfetto senza nessuna perla dentro, ma solo l'eco lontano di una vita che è passata, sta passando e passerà.

domenica 28 luglio 2013

Ho fallito miseramente.

Non so cosa mi è successo, non ho idea di come sia potuto accadere, so solo che è accaduto e io ora voglio morire, solo morire e non sentire più niente. Voglio sparire, tagliare a fette questo corpo che mi circonda, mettere una bomba e far esplodere tutta la merda che mi sono ingerita oggi.
Non ce la facevo più.
Le urla in casa tra i miei.
Il disordine, la confusione.
Io che inutilmente cercavo di ripararrmi sotto il cuscino del letto.
E poi l'inferno mi è uscito da dentro, ha mosso le mie mani, eliminando la ragione. E mi ha guidato nei meandri più oscuri della mia malattia.
3000 kcal di abbuffata. Sono riuscita a vomitare poco e niente.
Mi sono trascinata al lavoro come uno straccio.
Nello stomaco 4 pasticche di lassativo.
Scrivo ora dopo aver fatto 3 ore di cyclette e aver bruciato spero almeno 1200 kcal. 
Sono qui a prendere in giro me stessa con calcoli e progetti per i prossimi giorni: 48 ore di diguno e dovrei tornare in paro. Facile no?! Poi martedì il responso della bilancia.



E invece no, non è facile per niente. Io sono stanca di tutto questo. Non ho più parole per definire quello che provo. SCHIFO, DISGUSTO, INUTILITA'.

BASTA, MI ARRENDO.

Ho provato più di una volta a combattere questi schifosi disturbi alimentari, e ogni giorno mi ritrovo più succube di questi infidi pensieri. Ho fatto di tutto, mi sono impegnata col 50 day binge free challenge (sfida persa ormai), ho trattenuto la rabbia e le emozioni degli ultimi giorni e li ho sfogati in altri modi pur di evitare il cibo. E ora, mi ritrovo qui, con un pugno d'aria in mano.
Gli sforzi di una settimana intera andati in fumo.
NON MI MERITO NIENTE.  
E lo penso ora come lo pensavo prima. Mi sono forzata a fare pasti normali anche per fare contenta mia madre, ma loro non si sforzano minimamente di aiutarmi in questa lotta. Non basta sborsare 50 euro e spedirmi dalla psichiatra per risolvere questa situazione. NO NON E' COSIì CHE FUNZIONA. Io sono stufa di seguire quello che dicono gli altri, sono stufa di mangiare, sono stufa di vivere. 
Okei, se tanto le abbuffate devono esserci inevitabilmente d'ora in poi farò in modo che gli altri giorni mangerò davvero il minimo indispensabile, quel poco che questa misera carcassa di corpo si merita. Io non voglio più accontentare gli altri, fare finta che vada tutto bene e mettermi a tavola a mangiare. Io odio consumare i pasti, odio l'atto stesso, odio dovermelo preparare. 
 ODIO MANGIARE NORMALMENTE. 
 E voi penserete che se davvero odiassi mangiare non mi abbufferei. Invece no, ABBUFFARSI è una cosa anormale, che non rispecchia i canoni della quotidianità, che non dipende da me, è come se fossi un'altra persona. La me vera più ha la vita sottocontrollo, meglio sta. Ma la vita si diverte a stuzzicare il lato nero, quello sporco e massacrato che tento di nascondere ogni giorno sotto maschere di finta gioia.
E il mostro è sempre pronto a tendere l'agguato; e io sono così debole, così inutile, così insensata che oggi ci sono ricaduta. Ho combattuto finmo all'ultimo momento tentando di ritornare a letto, ma la vita tutto d'un tratto m'è sembrata così pesante e immeritevole di essere vissuta.
Così l'ho fatto.
E come è giusto che sia ora sto ancora peggio.

Me ne vado a letto col desiderio di non svegliarmi più.
Voglio dormire per sempre, perché quando dormo non penso a nulla ed è come essere cullati in un mondo parallello, un'antimateria inaccessibile per i mostri della vita reale. Finché dormo non devo lottare. E io sono stanca di lottare, quindi voglio dormire. Voglio dormire per sempre.
PER SEMPRE.

sabato 27 luglio 2013

#Day 12 e #Day 13

Finalmente trovo qualche minuto di tempo per scrivere. Oggi è stata una giornata abbastanza piena, ho fatto la spesa sebbene fossi stanchissima dalla giornata di ieri e poi mi sono dedicata alla cyclette e alla camminata, per terminare con una serata passata in cucina a preparare dei dolcetti per i vecchietti del volontariato a cui partecipo.
Ieri mi sono divertita ma non quanto pensavo. Mi sono sentita apatica per la maggior parte del tempo e ogni passo che facevo mi sentivo racchiusa in una specie di "corpo della vergogna" indossato come espiazione per qualche colpa a me tuttavia ignota. Mi è restato impossibile non fare continui paragoni con le altre ragazze che mi circondavano, tutte così belle, solari, magre ed abbronzate.
E poi c'ero io, misera, che abbassavo lo sguardo per non incontrare quello della gente, e poi incontravo quello spettacolo orripilante che sono le mie gambe, così tonde, così mollicce, così bianche. Mi sono sentita INUTILE ieri, perché niente mi sorprende più, niente mi dà emozione, divertimento, adrenalina. La mia ossessione è arrivata a coprire come una colata di cemento, tutto quello che prima mi scaldava il cuore.
Oggi inoltre è stata una giornata pesante in famiglia, litigate e scontri che non sto qui a riportarvi perché proprio provo schifo di fronte a certi comportamenti; tuttavia inizio a vincere io la mia guerra personale perché in altri momenti avrei ceduto alle abbuffate causate dal nervosismo post-litigio, invece avevo voglia di tutto tranne che di mangiare. Sono felice per questo.

Passando alla sfida cerco brevemente di recuperare la giornata di ieri e di fare quella di oggi perché sono molto stanca e ho voglia di dormire.

Giorno 12: Why do you think you binge? Be honest with yourself.

Ci sono tanti motivi per cui si cede alle abbuffate. Così tanti che credo spesso dipendano dalle situazioni e da quello che si prova quando ci accade qualcosa. Fondamentalmente io mi abbuffo perché è l'unico modo che conosco ora per sfogarmi, l'unico gesto con cui convogliare tutte le mie emozioni negative ed eliminarle. In realtà è un'illusione, una stupida copertura. Perché insieme al cibo dentro al water poi non ci va altro. Semplicemente, il dolore, la rabbia, la delusione, l'amarezza sono poste in secondo piano dall'atto stesso in cui consiste la bulimia. E' un po' come quando mi tagliavo. Sono alternative al dolore diciamo, ed io le scelgo per provare un po' meno dolore di quello che la realtà mi porgerebbe se non facessi niente. Scelgo il male peggiore, ma sono solo una vigliacca. Mi abbuffo perché sono una vigliacca ecco. Perché non ho il coraggio di mettere le carte in tavola e ragionare su come risolvere davvero la mia situazione, e allora preferisco crogiolarmi in questo sadico limbo di insoddisfazioni.

Giorno 13: What are you doing to make sure you’re drinking enough water? (This is key!)

Tengo sempre una bottiglia di acqua almeno da 1.5 litri distinta dalle altre che utilizzano in casa mia, in modo che sappia che in una giornata devo berla tutta. Poi ai pasti bevo bicchieri e bicchieri di acqua che vengono da altre bottiglie così aggiungo al totale. A volte forse ne bevo pure troppa ahah :)

mercoledì 24 luglio 2013

#Day 11

Giorno 11: What is the hardest thing you’ve had to do? It can be fitness, social, mental, etc.

E' difficile fare un excursus veloce di tutte le cose difficili che si hanno affrontato e individuare quella davvero più difficile. Tuttavia ho una tendenza a soffermare la mia concentrazione sull'ultimo anno di vita, in cui è iniziato il mio dca. La cosa più difficile e dolorosa che mentalmente mi ha sopraffatta è stata il primo incontro dalla psichiatra. Era contrariata quando mia madre mi ha proposto un'appuntamento con questa dottoressa; ero TOTALMENTE convinta di stare bene e lo sono stata per molto tempo anche durante le prime fasi della cura. Credevo che pesarsi ogni giorno, tenere un quaderno con tutte le calorie segnate e controllare tutto ciò che mangiavo fosse normale. Il primo appuntamento è stato tragico: mi sono sentita svuotata, mi sono vista crollare il mio mondo addosso. Non è stato tanto il fatto di confidarsi con un'estranea, quanto il fatto di avere le conferme da questa estranea che io fossi sulla via della malattia. Mi ricordo di aver pianto due giorni a fila dopo quel primo incontro e non volevo assolutamente continuare a fare le sedute di psichiatria. Mi sono ritrovata sperduta; non potevo permettere che una tipa qualsiasi arrivasse a sconvolgere la mia vita, a dirmi che quello che facevo non andava bene. Quel mondo per me era, e purtroppo è, prezioso. Ecco perché ho reagito così male. Qualcuno che nemmeno conoscevo, che non sapeva niente di me, ha osato toccare la cosa più fragile e importante di quel momento della mia vita. Solo che io nemmeno mi rendevo conto di dare così importanza a questa realtà. Sono stata davvero male, tuttavia piano piano ho accettato la cosa e ho continuato la terapia anche se non è stato facile per niente. Sono tuttora convinta che una buona parte di me non è disposta a staccarsi da questa realtà, e questo sta influenzando negativamente il mio percorso di psicoterapia.
Vi ringrazio per tutti i commenti che mi lasciate e per le visualizzazioni! Sono arrivata a 23'783 senza nemmeno accorgermi...siete adorabili! <3
Domani andrò a Mirabilandia e probabilmente aggiornerò direttamente venerdì...non vedo l'ora di svagarmi un po' e almeno passerò tutta la giornata in movimento, bruciando calorie.
Un bacio a tutte, ora passo da voi :D

martedì 23 luglio 2013

#Day 10

Giorno 10: A picture of a time in your life you remembering being really happy. How much does binging affect your mood?

Dieci giorni. Sto meglio sì, mi sento meglio con me stessa, so che mi sto impegnando. Però questo non basta a motivarmi. Sono triste e non vedo l'ora di vedere qualche risultato altrimenti rischio di impazzire.
Non mi va di mettere delle foto del mio viso sul blog.
Inoltre non ricordo un momento veramente felice. Non credo di essere stata mai del tutto spensierata. Ma circa due estati fa, quando ancora pesavo 13 kg più di adesso stavo sicuramente meglio. Ero abbastanza felice e mia madre mi fa sempre notare che il mio viso, oltre ad essere più pieno e rotondo era anche molto più solare. In effetti mi ricordo che non ero mai in casa, avevo sempre voglia di uscire ed ero circondata dagli amici. Certo amici "di comodo " diciamo, con i quali stare per ridere e scherzare, proprio quelli di cui ora non ho bisogno in quanto di ridere e scherzare non ho proprio voglia. Con l'inizio della dieta le cose non sono andate subito male, anzi, ai primi 5 kili persi, quando tutti iniziavano a farmi notare che stavo meglio, ero davvero su di giri. La situazione è degenerata nel periodo post-maturità, nel quale alla restrizione calorica ho iniziato ad aggiungere piano piano qualche abbuffata. Da quel punto in poi la mia ossessione e il mio isolamento sono andati crescendo di pari passo. Ora sono sola, quasi completamente sola, tranne qualche amica che vedo sporadicamente, ma a cui voglio un bene dell'anima, e non mi diverto più, non esco più, rido raramente e spesso quei sorrisi non includono gli occhi, non sono veri. Vivo come una vecchia, la casa è la mia tana, il mio rifugio-prigione: so che stare segregata aumenta solo la mia ossessione, ma non posso fare a meno di rifugiarmi, dipendendo dalla sicurezza che solo la solitudine delle mie quattro mura può darmi. Tutto il mio dca si riflette sulla mia realtà sociale. Pian piano ho iniziato a evitare gli inviti a cena fuori, fino a eliminarli del tutto (anche venerdì ne avrei una ma non andrò). Di conseguenza non frequento chi invece partecipa ad esse e lentamente le persone hanno smesso di cercarmi. Quelle poche volte che esco e ci sta di mezzo il cibo, sono l'unica a non toccarlo, e la cosa mi crea così disagio che mi ammutolisco e inizio a pensare al mio mondo, privandomi del piacere di qualche chiacchiera tra amici.
Quando capitano le abbuffate la cosa è a dir poco DRASTICA. Un'abbuffata è capace di rovinarmi il resto della giornata, se non della settimana. Se accade di mattina il danno è bello che fatto e continuo fino alla sera a farlo, annullando tutto quello che devo fare, dagli appuntamenti, al volontariato, alla semplice lettura di un libro. Se accade di pomeriggio, dopo il misfatto mi infilo a letto dalle sei di sera fino alla mattina dopo. 
Sono felice solo quando rispetto i miei piani, ma questo si sa.
Ed è ancora più chiaro che non è una vera felicità quanto piuttosto un sollievo, un galleggiare e barcamenarsi per non affondare nella delusione più totale.

Da oggi ho cercato di ridare un ordine ai miei pasti, dato che ultimamente non ne facevo più, ma spizzicavo qualcosa quà e là. Cercherò di darmi l'obbligo di prepararmi con calma quello che mangio e di curare l'aspetto dei pasti in modo da ritornare a comportarmi come una persona normale.

Diario alimentare di oggi
Colazione: succo di prugne puro+2 biscotti zerogì+cappuccino --->167 cal



Spuntino: 1 carota grande --->46 cal
Pranzo: 1 cetriolo+zucchine+1 hamburger di seitan+1 pesca+1 mela --->265 cal


Spuntino: 1 carota+1 mela --->138 cal


Cena: 1 carota --->48 cal

TOT calorie ingerite: 665
TOT calorie bruciate: 602 (45 min di camminata+45 min di cyclette)
NETTO:63 CAL

lunedì 22 luglio 2013

#Day 9. AAA, cercasi un motivo per andare avanti.

OK.
Sono arrivata a 9 giorni senza abbuffarmi, e sinceramente non ne ho nemmeno voglia. La demoralizzante stabilità del mio peso stamattina mi ha provocato un tale odio per me stessa e per la mia incapacità che avrei solo voglia di piangere, strapparmi i capelli, sbattere la testa sul muro, pur di non sentire i pensieri di fallimento che mi affollano la testa.
COSA STO SBAGLIANDO?!
Ho passato una settimana a fare TUTTI I GIORNI, e giuro TUTTI I GIORNI un'ora di camminata e una di cyclette. 

MANGIO ANCORA TROPPO. 
Ecco la verità. 

In fondo lo so, solo che quella minima parte razionale del mio cervello che sta riaffiorando forse grazie agli psicofarmaci mi dice che 800 calorie non sono esageratamente troppe.
A volte ho la tentazione di non prendere quella pillolina dei miei stivali. Tanto non è che stia facendo chissà quali magie: sono qui, 20 anni, seduta su un letto a parlare dei miei disturbi alimentari. Voglia di vivere: zero. Voglia di innamorarmi: sotto zero. Voglia di uscire: non ne parliamo. 
Allora che mi impasticco a fare se poi sono una sottospecie di ameba/vegetale che vive tra la luce e l'ombra delle quattro mura della sua stanza...?
OK. Bisogna stare calme.
NUOVO LUNEDI, NUOVI PROGETTI. Non mi darò schemi di calorie. Solo il limite ASSOLUTO delle 500/600 cal massimo. E il DOVERE di fare TUTTI i giorni cyclette e camminata. E di smettere di masticare e sputare, e mangiare di notte, anche se è solo frutta. Ma fa male. Niente cibo tra le 19:00 e le 7:00 del mattino. Punto. Deve funzionare. DEVE.

Passando alla sfida dei 50 giorni senza abbuffate ecco il giorno 9:
What inspires you?

Come scriveva Tyla l'altro giorno la domanda è molto generica. La persona malata che ora c'è in me e che ha la sovranità sulla mia mente risponderebbe postando qualche foto di thinspo. Ma so che al di là delle apparenze il mio mondo reale non è concentrato solo sulla forma fisica come sembra ora. Credo che una fonte di ispirazione debba essere motivo di gioia costante, di pace e di pacata serenità. Avere una musa ispiratrice, di qualsiasi genere, significa alzarsi ogni mattina con la consapevolezza che al mondo esistono cose, persone, oggetti, capaci di trasmetterci tutti i giorni la voglia di vivere. Qualcosa per cui vivere e per cui provare una passione incondizionata che sia capace di veicolare al meglio ogni tua azione.
Ecco, allora se dovessi rispondere secondo questi principi avrei due cose che mi ispirano e mi rendono felice:
1)LA DANZA. 

Ho sempre  amato la danza. Che io mi ricordi è da quando sono piccola che sogno di tutù svolazzanti e scarpette di raso, il tutto avvolto da quell' aura di magia propria delle ballerine che eteree si muovono come se volassero. Mi ricordo che pregai mia madre due interi anni prima che si decidesse ad iscrivermi ad una scuola di danza: avevo 8 anni. Da quel giorno non ho mai smesso di danzare fino ai 18 anni. 10 anni di sacrifici certo, ma solo adesso che ho smesso mi rendo conto di quanto ballare mi tenesse viva. 
La danza è la mia più grande ispirazione: potrei stare ore a guardare una ballerina che domina il palco di uno dei teatri più famosi del mondo ed ho una collezione di 80 dvd di balletti. Purtroppo ad una certa età ho dovuto parlare a quattr'occhi con me stessa e ammettere giustamente che la mia fisicità non mi avrebbe mai permesso di affrontare il mondo del balletto da un punto di vista professionale. Così ho sacrificato la danza per la scuola e mi sono dedicata alla maturità e agli studi. Non nascondo che probabilmente la mia ossessione con il cibo è derivata in parte anche dall'influenza di questo fantastico seppur pericoloso mondo. Mi ricordo che nell'ultimo periodo avevo sviluppato una certa difficoltà nello svolgere gli esercizi guardandomi allo specchio perchè proprio non sopportavo la vista del mio corpo. Tuttavia la danza resta la mia prima fonte di ispirazione, uno dei motivi per cui ringrazio Dio ogni giorno di essere su questa terra.

2) I DELFINI *-*


Sono i miei animali preferiti tanto che due anni fa, per il mio diciottesimo mi sono fatta regalare un tatuaggio sulla spalla con un delfino e la mia iniziale. La leggenda vuole che i delfini siano la progenie di un gruppo di pirati che, alla vista di Dioniso, impauriti, si gettarono in mare trasformandosi in delfini e avendo così per tutta la vita la possibilità di redimersi dalle loro malefatte, dedicando la loro esistenza a soccorrere i naviganti. E'  per questo che il delfino è da sempre amico dell'uomo. Inoltre simboleggia libertà, è un animale intelligente e coraggioso, affettuoso e sempre generoso sia con i simili che con l'uomo. Sogno un giorno in cui accarezzerò un delfino e nuoterò con lui. Sogno di lavorare con i delfini, ed è grazie a loro anche che vivo :)


#Day 8

Giorno 8: A picture of something that makes you smile.


Adoro i cuccioli! Qui ho messo una foto di cuccioli di cane, in realtà mi piacciono tutti gli animali, dai criceti, ai topolini, ai conigli. Datemi un cucciolo di qualsiasi razza e io inizierò a sorridere come un'ebete, innamorata alla vista di cosa la natura può creare. I cuccioli di animale mi danno un senso immenso di tenerezza e dolcezza; nel loro essere indifesi con i loro occhi ti chiedono di aver cura di loro finché non saranno abbastanza grandi da cavarsela da soli. Paradossalmente provo più istinto di protezione verso cuccioli di animale che di uomo. Non è che non mi piacciano i bambini, però adoro sempre di più gli animali e  non sento di avere quell' istinto materno di cui tutti parlano. Il mio sogno più grande sarebbe accarezzare una mamma delfino con il suo cucciolo...credo che potrei svenire dall'emozione! <3

sabato 20 luglio 2013

#Day 7

Giorno 7: Are there specific times of day that you have trouble avoiding a binge? How are you working around that now? (Congratulations on making it one week!)

Prova e riprova sono volata ad una settimana senza abbuffate. Questo percorso mi sta aiutando: ogni giorno mi dico "Devo andare a rispondere alla domanda del challenge, non posso permettermi di abbuffarmi!". Ma sarò sincera: non sono ancora capace di stare completamente senza vomitare.
Ci sono volte in cui non è tanto il senso di colpa quanto proprio il bisogno fisiologico dello stomaco che fa riemergere all'aria i cibi. Certo, quando succede cerco di limitarlo il più possibile, e tuttavia sono contenta di resistere senza abbuffarmi. Le giornate in cui rischio maggiormente di cadere nella bulimia sono proprio giornate come questa, in cui mi ritrovo sola in casa, immersa nella malinconia, nella disperata attesa che arrivino le 19:30 per poter andare al lavoro e non pensare a calorie e compagnia bella.
Che poi non è vero.
Ci penso comunque, e anche tanto. A volte mi distraggono pure e temo sempre di cadere in qualche loro tranello che finirebbe per farmi fare qualche cavolata sul posto di lavoro. Spesso è anche l'insoddisfazione che mi assale nei momenti in cui penso che non sarò mai quello che voglio essere, a spingermi ad abbuffarmi. Poi se tutto va bene, come oggi, rifletto a mente "lucida", per quanto lucida possa essere considerata la mia, e mi dico che è palese che non diventerò mai quello che voglio se continuo a imbuzzarmi come una morta di fame; e allora non accade nulla. Ma non è facile: è come se mi trovassi su una fune sospesa in un baratro. Scaffali di cibo che mi circondano ai lati, distanti, impossibili da prendere se non allungandosi. Ma poi ad allungarsi succede che si perde l'equilibrio e si cade giù, nel buio, tra il nulla della disperazione, attanagliati dalle morse dei sensi di colpa, trascinati sempre più giù dall'insoddisfazione. 
E' questione di un attimo, uno solo. 
Una frazione di secondo basta per aprire la voragine; poi come colmarla vien da sé. Basta che sia commestibile no?!
Peccato che non si colma proprio un bel niente, e me ne rendo conto ogni volta che automaticamente, ad ogni minima preoccupazione, emozione o sentimento, mi sento sempre più persa e incapace di affrontare la vita come tutte le persone normali farebbero.
Cerco di non pensare in momenti come questi. Mi immagino il cibo come un aggregato di grassi che lottano contro di me per entrare nel mio corpo e peggiorarlo, ammalarlo. Milioni di minuscoli ometti bianchi e tondi pronti a riempire le mie cellule lipidiche. 
E allora passa la voglia di mangiare.
Oppure leggo, scrivo, sto al computer, esco con i cani a fare una passeggiata. Qualsiasi cosa è utile per stare lontana dalla cucina. La cosa migliore è dormire, con il solo inconveniente che mi sto estraniando sempre più dalla vita sociale, isolandomi da amici e conoscenze di ogni tipo. Il fatto è che (per ora) non mi sembra un problema, anzi non ho proprio voglia di uscire; mi sento a disagio, incompleta. E' come se rimandassi a quando finalmente sarò "più magra". E pensare che dicevo così anche la scorsa estate.
NON è CAMBIATO UN BEL NIENTE.

venerdì 19 luglio 2013

#Day 6. Non sentirsi mai abbastanza.

Giorno 6: Do you have any fear foods? If so, post a picture of them here. Yep, have the picture on your blog, and try to stop being scared of these foods.

Credo che farei prima a elencare i cosiddetti "cibi permessi" che quelli di cui ho paura e di cui mi vieto costantemente. Le composizioni di Mozart in confronto durerebbero meno della mia lista. Comunque sia, cercherò di utilizzare il dono della sintesi e penserò a quelli che proprio più mi terrorizzano.

1) I FRITTI: Qualsiasi tipo di cibaria fritta in olio, che sia olio extravergine di oliva o olio di mais, mi terrorizza. Anche ora che lavoro mi rendo conto che mi provoca fastidio anche solo il contatto con gli scarti di cose fritte. Il fritto è l'immagine del malsano nella mia testa. Odio l'unto che si incolla alle dita per non parlare del mix letale di carboidrati e lipidi rappresentato da questo alimento.


2) LA PIZZA: E' più di due anni che non mangio una pizza. Il mio terrore per i carboidrati è iniziato con la dieta Dukan (dieta totalmente proteica). Il risultato di un effettivo dimagrimento con l'eliminazione dei carboidrati, mi ha fatto iniziare, a buon ragione, a temere queste molecole organiche, che di per sé in realtà, se assimilate nella giusta quantità non fanno che bene. Ma noi si sa, alla salute preferiamo la magrezza.


3) IL BURRO e di conseguenza tutti i dolci che sono fatti con esso, o comunque quelli che contengono grassi idrogenati. La seconda cosa che guardo dopo le calorie, oltre al contenuto in fibre, sono proprio i grassi. Il burro mi terrorizza ancora di più dei dolci, perché mentre per questi ultimi ho una sorta di adorazione, sia per la loro bellezza estetica, sia per il piacere che provo nel prepararli, il burro di per sé al contrario mi dà l'idea di scarto. Infatti spesso mi ritrovo a cercare in internet dolci da fare senza burro.

Passando alla giornata di oggi: sono triste e demotivata in tutto. Ho fatto l'esame, è andato anche bene dato che ho preso 28 ed è stato uno dei voti più alti. Eppure non mi basta. "Che persona stupida", penserete voi. Però so che avrei potuto fare di meglio. E succede che mi sento da meno in giornate come queste, inferiore rispetto a quella compagna che magari ha preso quasi tutti 30, a chi sa cosa farne della sua vita, a chi una vita ce l'ha.
Il mio unico desiderio uscita dall'esame? Tornare a casa e rifugiarmi dentro queste quattro mura.
Ho annullato l'appuntamento dalla psichiatra. In fondo non avevo novità rilevanti.
Ho mangiato circa 500 calorie. Non ho voglia di mangiare oggi.
La mia priorità ora?
Fare la mia ora di cyclette. 

Non mi basta mai. QUALUNQUE COSA potrebbe andare meglio.
Il peso. Potrebbe essere più basso.
I voti. Potrebbero essere migliori.
IO potrei essere di più. Invece non lo sono, e più lotto meno ci riesco.




giovedì 18 luglio 2013

#Day 5

Day 5: What do you usually binge on? Do you have certain trigger foods?

Magari ci fossero delle categorie di cibo che mi fanno crollare nelle abbuffate. 
INVECE NO.
Quando ho voglia di cibo, non è perché qualcosa mi tenta davvero. Basta che sia commestibile. Mi piace tutto nei momenti critici: dalle fette biscottate dentro al latte, al pane con l'olio, allo yogurt. Sono capace di rimpinzarmi di seitan e yogurt di soja se mi va di abbuffarmi, che sono tutto tranne che cose sfiziose. Certo, non sono come i dolcetti e le schifezze, ma a me piacciono e sono molto salutari e nei momenti di sanità mentale riesco ad apprezzarli davvero. Capita raramente che io mi abbuffi di snack veramente calorici, perché in casa non teniamo niente del genere, né patatine, né salatini, né cibi preconfezionati o merendine. Al massimo può capitare che mi mangio una fetta al latte che si trova nel frigo solo perché le mangia il mio fratellino quindi a volte le teniamo. Spesso è capitato che mangiassi file di pane indurito, verdure ancora congelate, scatolette di mais. UNO SCHIFO INSOMMA.
Due volte invece è capitato che programmassi le abbuffate. In quei casi sono partita con la macchina e mi sono andata a comprare le delizie più gustose e inimmaginabili: wafer di vari strati, pasticcini alle mandorle, stecche di cioccolato, biscotti, bounty, mars, barrette al cioccolato e cocco. Una goduria, se non fosse che anche solo a pensarci riprovo il DOLORE fisico e psichico di quegli episodi. Uno stomaco che nella sua immensità gridava pietà, e io che non lo ascoltavo e continuavo a massacrarlo. La testa che scoppiava, il cuore che pulsava. Pensarci mi fa vergognare così tanto, e mi fa capire quanto sia meglio non farlo. Sono 5 giorni, per ora. Voglio arrivare a una settimana, poi a due. E a un mese, poi a due. E poi voglio smettere per sempre, e voglio redimermi da tutto questo schifo.

Scusate se non commento molto. Domani ho l'esame, poi finalmente sarò un po' libera e passerò da tutte voi. Vi penso, sappiatelo.




mercoledì 17 luglio 2013

#Day 4

Day 4: A picture of one snack you had today that you felt was a good portion size.

Stasera sarò breve; sono col cellulare, é stata una giornataccia: mi sono sentita male, ero (e sono nervosa) ed ho rischiato di abbuffarmi. Non l'ho fatto, mi sono fermata anche pensando a questa sfida. In compenso mi sono riempita di pomodori e carote ed ora mi sento scoppiare; vorrei vomitare, ma liberarsi della bulimia é anche questo: riuscire a trattenere quelle calorie in più che la tua mente non tollera. Domani sarà un giorno migliore.
Vi lascio la foto...é una pesca che in realtà mi sono mangiata per pranzo, non come spuntino.

#Day 3

Day 3: What do you define as a binge?

Non soffro di binge, ma le crisi bulimiche sono molto simili, ad esse si applica lo stesso principio.
Per me abbuffarsi è sentirsi male già di prima mattina, alzarsi vuote dentro e consapevoli che la giornata finirà col riempirsi di qualsiasi cosa commestibile pur di riempire quella voragine.
E' pensare al cibo ogni minuto della giornata, qualsiasi cosa stia facendo.
E' abbandonare tutto, prendere le chiavi della macchina ed andare al supermercato, per poi tornare con una busta piena di schifezze da divorare sola, chiusa in camera.
E' aspettare che in casa non ci sia nessuno, alzarmi dalla scrivania dove studio e dirigermi verso la cucina, consapevole di quello che sto per fare, e non opporre alcuna resistenza.
E' ingoiare e masticare di tutto, tutto nello stesso momento, mescolando cibi dolci a salati, senza nemmeno guardare cosa prendo.
E' mangiare, senza gustare, masticare, senza triturare, ingoiare le cose a pezzi grandi, per la grande voracità con cui agisco.
E' stare male mentre lo faccio, e continuare a farlo.
E' pensare ai minuti che passerò sopra al water e continuare comunque a mangiare, fino a far diventare stomaco e pancia un tutt'uno che sembra scoppiare.
E' lasciare la cucina un disastro, fregandomene di tutto per correre in bagno a rimediare.
E' mandare il resto della giornata in fumo, chiudermi in camera e rannicchiarmi sotto le coperte, in attesa che arrivi un nuovo giorno, nella speranza che quelle ore passate a dormire, cancellino quello che ho fatto, o perlomeno non lascino segni sulla bilancia.
E' dormire male, con gli incubi che per soggetto hanno GRASSO, PANCE GONFIE, CIBO, E VOMITO.

E' stare meglio solo quando mi libero, quando rimedio, quando finalmente mi sento redenta dal peccato che ho commesso.

Ed è anche avere controllo. Un controllo perverso certo. E' dire al cibo che sto ingerendo:"Ehi tu, cosa credi di fare? E' vero, ho voglia di te in questo momento, ma non te ne accorgerai nemmeno e sarai già sul fondo di ceramica del mio water anziché sul fondo del mio stomaco! Cosa ti credi, di poter essere assorbito dal mio corpo?! NO, non te lo permetterò. Io ti gusterò, godrò dei tuoi sapori, ma non l'avrai vinta tu, perché non vedrai il mio intestino nemmeno da lontano ed io ne uscirò illibata, vuota, pulita."

Ma non è mai così. Questa è una stupida bugia, e i chili anche se lentamente aumentano senza che ce ne accorgiamo.

Ma anche oggi è passato. Abbastanza bene direi, anche se con fatica. Non vedo l'ora di dare l'esame venerdì e poi di riposarmi un pochino prima di ripreparare i test di ammissione.

DIARIO ALIMENTARE
C: succo di prugne+cappuccino--->135 cal


S:--
P: fagiolini+cocomero+carote--->133 cal





S:cetrioli e carote+1 mela--->220 cal


C:2 fette biscottate+cetrioli+ 1 pezzino di torta al testo+ cocomero+1mela--->314 cal

TOT calorie ingerite: 802 cal
TOT calorie bruciate:702 cal (50 min camminata veloce+60 min cyclette)
NETTO: 100 cal

lunedì 15 luglio 2013

#Day 2

Day 2: Post a recent picture of yourself! Don’t body-shame, name two things you like about yourself in this picture.


E' difficile. Più difficile di quanto pensassi. Perché in realtà non riesco a trovare due cose che mi piacciono davvero del mio corpo. Ho le gambe grosse, le caviglie grosse, la pancia flaccida. Tutto quello che non vorrei è su di me; tuttavia non dovevo elencare le cose che odio e anche se non c'è niente che io AMI veramente mi limiterò ad elencare due cose che diciamo "non mi fanno ribrezzo".
1. Il mio viso, anche se preferisco non farlo vedere. In fondo non è così male, mi dicono tutti che ho un viso e dei lineamenti belli. Certo, non è niente di che, non ho tratti particolari, ma non è nemmeno da buttare via.
2. Le mie spalle che rispetto al resto del corpo sono più magre e mi danno una leggera sensazione di delicatezza, cosa che non vale assolutamente per tutto il resto.

Oggi ho ripreso il mio regime alimentare, che in realtà non ho idea di quale sia. Da una parte sto provando a seguire l'abc ma spesso non rientro nelle calorie. Quindi semplicemente mi limiterò a mangiare meno possibile, ovvero quando davvero sento la fame, cercando di non superare le 600. Inoltre la mia intenzione sarebbe di fare TUTTI I GIORNI sia la cyclette che la camminata all'aperto. Oggi ho fatto entrambe, ma devo ammettere che sono morta! Il problema è che poi, se fatico troppo, il mio stomaco si apre come una voragine e potrei svuotare la dispensa, quindi forse sarebbe meglio alternare le cose...non ho idea!

Diario alimentare
Colazione: 3 fette biscottate+succo di prugna+cappuccino --->196 cal
Spuntino: --
Pranzo: carote+zucchine+una mela+una fetta di cocomero --->198 cal
Spuntino: carote+una fetta di cocomero --->109 cal
Cena: 2 carote+cocomero--->126 cal

TOT calorie ingerite:629 
TOT calorie bruciate: 605 (45 min camminata veloce+50 min cyclette)
NETTO: 24 CAL

domenica 14 luglio 2013

50 DAY BINGE FREE CHALLENGE

E' un po' di giorni che vedo questi post girare e siccome la ritengo una valida strategia per analizzare la mia situazione e per impegnarmi a non abbuffarmi, ho deciso di intraprendere anche io questo viaggio. Ringrazio G. e Tyla per avermi fatto scoprire questa cosa. In realtà io non soffro di binge, ma piuttosto di crisi bulimiche. Credo che comunque il principio sia lo stesso quindi eccomi qui.

#Day 1: Why are you doing the 50 day binge free challenge? 

Ho deciso di intraprendere questo percorso perché sono stanca di faticare tutta la settimana per poi ritrovarmi il finesettimana ad abbuffarmi come una pazza. E sono stanca di ritrovarmi ad ogni pesata con un pugno d'aria in mano e nessun chilo in meno. Ho voglia di una rinascita. Voglio sentirmi bene con me stessa e voglio essere libera dalla dipendenza dal cibo. Liberarsi delle abbuffate vorrebbe dire non riversare ogni emozione negativa sulla dispensa o sul frigo. Vorrebbe dire AMMETTERE A SE STESSA che quei morsi pieni di amarezza, rancore, rabbia, non risolvono la situazione, anzi la peggiorano. Vorrebbe dire uscire allo scoperto, reagire, combattere. E io ho voglia di essere forte. E' per questo che lo faccio, credo.

Oggi ho fatto un'ora di cyclette. Da domani andrò a camminare tutte le mattine e alla sera farò un'ora di cyclette. Ho notato che oltre che bruciare calorie, mi mette molto di buon umore. E aggiornerò tutti i giorni con le domande!

Mi sento DISARMATA.

Tradita.
Stracciata.
Frantumata.
Calpestata.
IMPRIGIONATA.
Giornate passate a letto, quando quello che dovrei fare è studiare visto che giovedì ho un esame.
Sono come un burattino, in attesa del filo magico che mi rialzi su e mi spinga a fare qualcosa, QUALSIASI COSA DANNAZIONE. Non so cosa provo, non credo ci sia un termine specifico per definirlo.
 E' un vortice di emozioni e pensieri che si richiudono attorno a me, attendendo forse un giorno di implodere dentro alla mia anima.
E' svegliarsi sperando che la giornata passi il più in fretta possibile, per poter di nuovo rifugiarsi a letto.
E' chiedersi il perché di quello che si sta facendo, senza mai ottenere risposta.
E' guardarsi allo specchio e rimanere disgustata ogni giorno di più.
E' non riuscire a fare NIENTE senza che l'incubo delle calorie sia sempre pronto in agguato per balzare fuori e impossessarsi di tutti i miei pensieri.
E' abbuffarsi, e poi odiarsi ed essere insoddisfatte.
E' digiunare, ed essere ugualmente insoddisfatte.
E' vivere in una stanza e contare i minuti che mi separano dal giorno in cui sarò felice.
Perché arriverà vero un giorno così anche per me? Un giorno in cui sarò in grado di andare in giro fiera del mio corpo, di sentirmi bene tra la gente.
Un giorno in cui smetterò di aver paura di mangiare in pubblico, di stare in costume, di sedermi a tavola coi miei, di salire sulla bilancia.
Un giorno in cui sarò in grado finalmente di ritornare a provare qualcosa per gli altri oltre all'INDIFFERENZA.
Un giorno in cui troverò amiche vere, di quelle che ti capitano sotto casa senza preavviso e ti stravolgono le giornate coi loro sorrisi.
Un giorno in cui un ragazzo mi dirà che senza di me non potrebbe vivere, e me lo dimostrerà anche.
Un giorno in cui ritroverò le mie passioni e le coltiverò.
Un giorno in cui finalmente potrò vivere davvero.
E la cosa più beffarda è che questo giorno non arriverà coi tanto desiderati 50 kg.
NO.
L'aridità che mi cresce dentro, che sta devastando tutti i luoghi della mia anima rendendoli deserti brulli non si fermerà. E' forte lei, e si beffa di me ogni attimo, ogni minuti, ogni giorno, aumentando in modo esponenziale col mio dimagrimento.
BUFFO EH? 
E allora spengo tutto: CERVELLO, ANIMA, CUORE. 
Sono una macchina, un'arida macchina calcolatrice di calorie, pensieri, azioni. Nulla più.
Una macchina che compie il suo dovere, nell'attesa, forse vana, che arrivi un acquazzone a rinsavire i deserti della sua anima.

sabato 13 luglio 2013

"Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori"

Non faccio che indossare una maschera.
OGNI GIORNO.

Mi alzo e quando proprio DEVO uscire di casa scelgo la più bella delle maschere che rappresentano felicità e spensieratezza e la indosso. E devo dire che sono proprio una brava attrice, perché nessuno crederebbe che dietro quel visino c'è un inferno che mi divora ogni giorno di più. 
Credevo di esser forte.
Ma non lo sono.
Sono stata felice solo quando ho saputo rispettare le mie calorie giornaliere. Poi ho sgarrato ieri sera, e ho mangiato pane stanotte. Ma non sono riuscita a vomitare. In compenso mi sono massacrata oggi lo stomaco, facendolo due volte.
L'unico rimedio veramente salvifico? IL LETTO.
Amo dormire. Mi permette di non pensare. Mi infilo sotto le coperte, con la mia pancia da balena rivolta verso il basso per evitare di tastarla tutto il tempo, e spengo il cervello, abbandonandomi alla volontà di Orfeo. Poi però si ritorna sempre alla realtà e devi scegliere: affrontarla o continuare a ignorarla.
Se non fosse per il lavoro, giuro io la ignorerei completamente adesso. Anzi sto già facendo così, dato che esco di casa per quello e a volte per il volontariato.
Non voglio fare niente.
Non ho voglia, non ne trovo il motivo.
NON VOGLIO STUDIARE.
NON VOGLIO USCIRE.
NON VOGLIO AMICI.
NON VOGLIO UN RAGAZZO.
NON VOGLIO MANGIARE.
VOGLIO DIMAGRIRE.

mercoledì 10 luglio 2013

STILL HUNGRY?

Guarda quello che stai per mangiare. Poi leggi questo. Sei affamata? Sei veramente affamata? Potresti starne senza? Pensa a quanto ti sentirai grande. Pensa a quanto sembrerai migliore. Mettilo da una parte. Giù un litro d'acqua. ADESSO. In questo momento. Dimezza il piatto. Buttane via una metà. Adesso guarda il cibo. Sei ancora affamata? Va allo specchio e guardati. In questo momento. Girati di lato. Elenca da cima a fondo quali parti vuoi cambiare. Scrivile. Leggile. Due volte. Non ti senti benissimo? Si, guardati. Guarda il cibo. Non vuoi mangiarlo. Quanto ti senti bene? Quanto stai andando bene? Butta via l'altra metà. Dalla a qualcun altro. Mettila da qualche altra parte. Scommetto che ti senti bene adesso. Alzati e siediti per 10 volte. Vai a farti una doccia. Guardati allo specchio. Girati di lato. Tutto questo apparirà molto migliore domani mattina. Pensa a cosa succede quando mangi qualcosa. Lo mastichi, deglutisci, va nel tuo stomaco. Poi lentamente il tuo corpo assorbe TUTTE QUELLE CALORIE, tutto quello zucchero, tutto quel grasso. Vai e guardati allo specchio. Tastati il ventre. Spremi le tue braccia e le tue gambe. Bevi un bicchiere d'acqua. Deliziosa, rinfrescante, saziante acqua. Libera da calorie. Molto salutare. Adesso, pensa a qualcuno. Qualcuno che hai visto, qualcuno che conosci, qualcuno di famoso. Pensa a qualcuno magrissimo. Bellissimo. Assomiglierai a loro. Adesso pensa a qualcuno grasso. Qualcuno che hai visto, qualcuno che conosci, qualcuno famoso. Non sei come loro. Loro ti invidiano. Loro vorrebbero essere te. Guardati, sei così bella. Alzati. Allungati. Senti le tue costole. Pensa a quella persona grassa. Pensa a tutto il grasso che ricopre il suo corpo. PAFFUTO. GRASSO. GROSSO. MOLLICCIO. OBESO. GRASSOCCIO. GONFIO.

SEI ANCORA AFFAMATA?


Ho trovato questo testo girovagando su internet e l'ho tradotto. Lo leggerò ogni maledetto giorno, ogni maledetta volta che avrò voglia di abbuffarmi. Ho bisogno di motivazione perché stamattina ho avuto un grosso episodio di masticata e sputata a base di biscotti. Sono stata attenta a non deglutire molto e secondo i miei calcoli sono comunque rimasta entro le 400 calorie. Voglio provare a non mangiare finché non ne sentirò davvero il bisogno. Voglio i 59 stabili per lunedì. Voglio essere forte. Lo devo a me stessa, per tutte le volte che ho fallito, per tutte le volte che c'è stato chi ha approfittato di me. Dimostrerò quello che valgo, ancora una volta.

lunedì 8 luglio 2013

Scrivere per non pensare.

Sono le 23.30. Vorrei andare a dormire, ma non ce la faccio. Ci sono momenti in cui vorrei racchiudere la mia vita INTERA in un post, poi nemmeno trovo le parole, qualcosa mi blocca e anche la voglia di scorrere le dita su una stupida tastiera passa. Non so perché scrivo. NON SO PIU' NIENTE. NON HO VOGLIA DI FARE NIENTE. O piuttosto non trovo alcuna motivazione per fare qualcosa. Sono arrivata a fine giornata, grazie a Dio rispettando le calorie che mi ero prefissa, e in più bruciandone 270 circa con la camminata. La tecnica del niente cibo dopo le 18 è a dir poco DIVINA. Mi sento da Dio.
Ma non mi basta, non ho idea di quale sia la motivazione.
A volte mi guardo intorno e mi sembra tutto così sfocato, irreale, come se stessi vivendo una vita che non mi appartiene. Mi sento spettatrice di un buffo teatrino, e ho paura che il giorno in cui finalmente lo spettacolo sarà finito, i miei occhi saranno così disabituati alla luce del mondo là fuori, che per il dolore me ne resterò dentro. Mi sto chiudendo, sempre di più, sempre di più. E su di me la dura corazza di false speranze cresce ogni giorno sovrastandomi e proiettando all'infinito il miraggio della felicità. Nessuno mi cerca, nessuno mi vuole, nessuno chiede di passare del tempo con me. L'ho voluto io, e la cosa mi lascia indifferente. O forse no. Forse arriverà un giorno in cui sarò in grado di ricominciare da capo, mettere un punto a questa triste storia e riscriverne una intera, dall'inizio, senza errori. Sogno una storia perfetta, una vita da protagonista. Sogno una me perfetta, realizzata, provata dai sacrifici, ma finalmente cresciuta e RINATA. Sogno e penso, penso, penso.
 Volevo scrivere per non pensare ma è andata a finire che il pensiero ha invaso la mia scrittura.


L'insoddisfazione é il nemico peggiore.

Oggi é lunedì. Oggi si ricomincia. Eppure a differenza di altre volte provo una fatica immensa a ricominciare motivata. Mi sento ogni giorno più fallita e senza iniziativa. E oggi è una giornataccia. Dovrei essere carica di buone intenzioni e radiosa, piena di speranze. Eppure non ci riesco; lo capisco dal fatto che ho mangiato pur non avendo fame, sia a colazione che a pranzo. E quando accade così la giornata é ad ALTISSIMO rischio abbuffata. Ma non permetterò che accada. Okei. L'ABC prevedeva 500 calorie e io le ho già raggiunte. Non é un problema non mangiare altro per oggi. Il problema é trovare un motivo per farlo. Voglio dimagrire. Questo basta come motivazione? Se solo fossi sicura che tutto questo mi porterà da qualche parte smetterei di mangiare senza pensarci due volte. Devo essere forte. Devo fare movimento. Da oggi almeno 60 minuti di camminata al giorno. Tutti i giorni. DEVO DIMAGRIRE.
Lo devo a me stessa. Per quei 50 kili mai più raggiunti, per quel corpo tanto bramato, per quella soddisfazione che solo la perdita di peso può darmi.

sabato 6 luglio 2013

BANDO ALLE CIANCE.

Sono stufa di giornate sconnesse, in cui cerco di seguire un filo logico che non esiste. Stufa dei risultati che non arrivano. Voglio vedere qualche cambiamento. Voglio smettere di abbuffarmi.
  VOGLIO DIMAGRIRE. 
RICOMINCIO DA DOMANI. RICOMINCIO CON UN DIGIUNO PURIFICATORE. 
Solo acqua e tisane. POI DA LUNEDI' ABC. Stavolta voglio seguirla alla lettera cercando di assumere le quantità indicate. In caso contrario cercherò di restare sotto le 400. Devo stare lontana dalla mentalità del tutto o niente. E' la causa delle mie disgrazie. Mantengo la regola del niente cibo dopo le 18.00; ho notato che mi fa sentire molto più leggera!

Non importa quanto in basso sei andata sul percorso sbagliato, non è mai troppo tardi per tornare indietro.



giovedì 4 luglio 2013

59

Avrei voluto utilizzare un altro titolo per questo post. Magari fatto di lettere, di emozioni. Ma la verità è che non c'è niente di meglio dei numeri per descrivere la mia vita ora.
20 anni: la mia età. 1,71 cm: la mia altezza. 59: il mio peso. Con il ciclo. Spero di essere meno a ciclo finito.
0 è il numero che rappresenta la mia persona: un cerchio che si ricongiunge, sempre uguale e monotono, con al centro un enorme, vuoto spazio. Ecco questa sono io. UNO ZERO. Uno zero vero e proprio in tutto: forma e valore.
Sono zero perché sono pesante e ingombrante.
Sono zero perché a 20 anni ancora non so che diamine fare della mia vita.
Sono zero perché non riesco a tenermi vicino nessuno che mi ami davvero.
E sono zero perché sono sola. E forse sta lentamente scivolando via anche quel briciolo di me stessa che restava.

Sto alternando giorni a 400 calorie a giorni a 600. In realtà a volte mi sembra automatico non mangiare per niente. Mi passa la voglia di ingerire qualcosa. Mi sembra ingiusto nei confronti del mio corpo, che nella mia testa non dovrebbe dipendere dal cibo. Diet Coke e caffé a volte sono il mio sostentamento maggiore.
D.A. di oggi:
C: yogurt di soya con 3 prugne secche + latte con due biscotti --->238 cal


S: 2 carote ---> 46 cal
P: 2 carote+1 mela ---> 170 cal
S: --
C: --
TOT: 454 cal

AGGIORNAMENTO DELLE 18.33
Arrivo a 610 calorie con una mela grande e due carote. Ma va bene così. Mantengo comunque la mia regola: niente cibo dopo le 18.00

mercoledì 3 luglio 2013

Vorrei morire.

"Ma V. é ringrassata ultimamente? Sta meglio così!"
Questo il commento di mio fratello che solo dopo aver parlato si è reso conto che nascosta in un angolo della casa a leggere il mio libro c'ero anche io. Io che a sentire quelle parole mi sono sentita morire dentro, invadere da uno tsunami di emozioni: dolore, rabbia, delusione. La verità è che lo ringrazio perché nessuno ha mai il coraggio di dire quello che pensa davvero di me, ma quello che agli occhi altrui potrebbe sembrare un normalissimo complimento, per me è la frase peggiore che si possa sentire, una coltellata dritta al cuore. E subito mi si sono aperte le cateratte, lasciando uscire le lacrime che scorrevano sul mio viso come un fiume in piena. Sono consapevole dei miei errori delle ultime settimane, delle abbuffate, degli eccessi di marmellata, di carote, mele. Ma, in un momento in cui oltre all'autocontrollo sembra essersene andata anche l'obbiettività, quello di cui ho bisogno più di tutto è la certezza che il regime calorico che ho iniziato questa nuova settimana, da 400 cal massimo, mi faccia dimagrire. Ho bisogno di sapere che servirà qualcosa. Ho bisogno di vedere almeno un kilo in meno il prossimo Lunedì. O potrei morire, anzi forse lo vorrei.

Mi sta scivolando dalle mani tutto quello che avevo conquistato, come sabbia che accumulata granello dopo granello con fatica, ora è trasportata via in quantità da grandi folate di vento.


lunedì 1 luglio 2013

Operazione weekend: FALLITA.

Si sa che per noi il weekend è la coppia di giorni peggiori di tutta la settimana. Un binomio terribile in cui, private della ripetitività della nostra routine, rischiamo di cadere nelle perfide grinfie della bulimia. Ieri non avevo alcun bisognmo particolare di abbuffarmi. Piuttosto è stata colpa della situazione: IL MALEDETTO PRANZO DELLA DOMENICA DALLA NONNA. Me la satvo per cavare con un pomodoro e due gallette ma poi quelle due cucchiaiate di crema inglese hanno immesso il batterio nella mia bocca, e il virus è scoppiato senza che me ne rendessi conto. Dopo di che la fuga a casa mia, l'abbuffata compulsiva, il rifugio al bagno. Stavolta me la sono vista brutta davvero. Ho mangiato così tanto che un dolore lancinante nella parte sinistra del mio stomaco non mi ha permesso di vomitare se non dopo 20 minuti di sforzi. E poi i conati, e i fiotti di cibo che se ne andavano. LO SCHIFO più assurdo.

E alla fine lo stomaco libero, deliziosa ricompensa di una riluttante attività, dolce conseguenza di una sconsiderata azione.

Lo so benissimo che non è possibile liberarsi all'improvviso dalle abbuffate. Fino ad ora ho resistito per massimo tre settimane. Da oggi in poi esigo che non accada più di una volta al mese.
Da oggi si ricomincia, come ogni Lunedì. Con nuove regole anche questa volta.
-400 calorie al giorno. 
-Un giorno con massimo 650 calorie. 
-Niente cibo dopo le 20.00 o meglio ancora dopo le 18:00.
- Carboidrati solo la mattina.
-La domenica digiuno (completo o parziale).

VOGLIO RIUSCIRCI. DEVO RIUSCIRCI.