mercoledì 31 luglio 2013
Effetto domino.
E' difficile ritornare sulla strada giusta, soprattutto in giornate in cui l'umore è a terra, l'autostima sottozero, e gli unici compagni di viaggio sono i libri e le lenzuola.
Sono confusa, confusa da morire, e l'idea di dover ridare il test di veterinaria mi angoscia a livelli impensabili.
L'ossessione del cibo è presente in ogni momento della mia vita tanto che non riesco a studiare.
Anche oggi è successo esattamente quello che non doveva succedere: stavo studiando, le calorie della giornata erano entro il limite stabilito eppure qualcosa mi diceva che tutto quello che sto facendo non servirà a niente. E poi è venuto da solo: l'insoddisfazione ha preso il sopravvento e da 800 calorie sono volata a 2000.
Poi il solito iter: litri di acqua nello stomaco, e tutto nel water. E per star sicuri anche qualche pillola di lassativo. Quando finirà questo strazio...?
Insoddisfatta e insicura di aver eliminato tutto sono andata a camminare 45 minuti e poi ho fatto 2 ore di cyclette per un totale di 1000 calorie bruciate. A buon ragione credo di aver eliminato tutte le calorie in eccesso di oggi perché sento lo stomaco vuoto e che brontola. Almeno spero che sia così. Io ho fatto del mio meglio per tenermi la coscienza pulita. Stupide illusioni. Tanto poi il verdetto è dato dalla bilancia.
Secondo la tabella di marcia che ho stampato da losertown, mangiando massimo 800 calorie al giorno e facendo attività fisica dalle 3 alle 5 volte alla settimana dovrei essere 59.9 lunedì. Se rispetto il programma in questi 4 giorni spero di recuperare il disastro dei primi 3 giorni della settimana.
Devo impormi su me stessa, dire un no secco alle abbuffate e tornare a stare senza. Devo essere forte e autoritaria con la parte più malata di me. Odio la bulimia, mi fa sentire incapace di controllarmi, fallita, grassa e inutile. Non la voglio più, basta. Devo essere seria e smettere di prendermi in giro.
Vi lascio le foto dei miei pasti prima che le calorie prendessero il volo.
lunedì 29 luglio 2013
Sono una bambina piccola.
Mentre la vita mi scorre tra le dita...
domenica 28 luglio 2013
Ho fallito miseramente.
sabato 27 luglio 2013
#Day 12 e #Day 13
Ieri mi sono divertita ma non quanto pensavo. Mi sono sentita apatica per la maggior parte del tempo e ogni passo che facevo mi sentivo racchiusa in una specie di "corpo della vergogna" indossato come espiazione per qualche colpa a me tuttavia ignota. Mi è restato impossibile non fare continui paragoni con le altre ragazze che mi circondavano, tutte così belle, solari, magre ed abbronzate.
E poi c'ero io, misera, che abbassavo lo sguardo per non incontrare quello della gente, e poi incontravo quello spettacolo orripilante che sono le mie gambe, così tonde, così mollicce, così bianche. Mi sono sentita INUTILE ieri, perché niente mi sorprende più, niente mi dà emozione, divertimento, adrenalina. La mia ossessione è arrivata a coprire come una colata di cemento, tutto quello che prima mi scaldava il cuore.
Oggi inoltre è stata una giornata pesante in famiglia, litigate e scontri che non sto qui a riportarvi perché proprio provo schifo di fronte a certi comportamenti; tuttavia inizio a vincere io la mia guerra personale perché in altri momenti avrei ceduto alle abbuffate causate dal nervosismo post-litigio, invece avevo voglia di tutto tranne che di mangiare. Sono felice per questo.
Passando alla sfida cerco brevemente di recuperare la giornata di ieri e di fare quella di oggi perché sono molto stanca e ho voglia di dormire.
Giorno 12: Why do you think you binge? Be honest with yourself.
Ci sono tanti motivi per cui si cede alle abbuffate. Così tanti che credo spesso dipendano dalle situazioni e da quello che si prova quando ci accade qualcosa. Fondamentalmente io mi abbuffo perché è l'unico modo che conosco ora per sfogarmi, l'unico gesto con cui convogliare tutte le mie emozioni negative ed eliminarle. In realtà è un'illusione, una stupida copertura. Perché insieme al cibo dentro al water poi non ci va altro. Semplicemente, il dolore, la rabbia, la delusione, l'amarezza sono poste in secondo piano dall'atto stesso in cui consiste la bulimia. E' un po' come quando mi tagliavo. Sono alternative al dolore diciamo, ed io le scelgo per provare un po' meno dolore di quello che la realtà mi porgerebbe se non facessi niente. Scelgo il male peggiore, ma sono solo una vigliacca. Mi abbuffo perché sono una vigliacca ecco. Perché non ho il coraggio di mettere le carte in tavola e ragionare su come risolvere davvero la mia situazione, e allora preferisco crogiolarmi in questo sadico limbo di insoddisfazioni.
Giorno 13: What are you doing to make sure you’re drinking enough water? (This is key!)
Tengo sempre una bottiglia di acqua almeno da 1.5 litri distinta dalle altre che utilizzano in casa mia, in modo che sappia che in una giornata devo berla tutta. Poi ai pasti bevo bicchieri e bicchieri di acqua che vengono da altre bottiglie così aggiungo al totale. A volte forse ne bevo pure troppa ahah :)
mercoledì 24 luglio 2013
#Day 11
E' difficile fare un excursus veloce di tutte le cose difficili che si hanno affrontato e individuare quella davvero più difficile. Tuttavia ho una tendenza a soffermare la mia concentrazione sull'ultimo anno di vita, in cui è iniziato il mio dca. La cosa più difficile e dolorosa che mentalmente mi ha sopraffatta è stata il primo incontro dalla psichiatra. Era contrariata quando mia madre mi ha proposto un'appuntamento con questa dottoressa; ero TOTALMENTE convinta di stare bene e lo sono stata per molto tempo anche durante le prime fasi della cura. Credevo che pesarsi ogni giorno, tenere un quaderno con tutte le calorie segnate e controllare tutto ciò che mangiavo fosse normale. Il primo appuntamento è stato tragico: mi sono sentita svuotata, mi sono vista crollare il mio mondo addosso. Non è stato tanto il fatto di confidarsi con un'estranea, quanto il fatto di avere le conferme da questa estranea che io fossi sulla via della malattia. Mi ricordo di aver pianto due giorni a fila dopo quel primo incontro e non volevo assolutamente continuare a fare le sedute di psichiatria. Mi sono ritrovata sperduta; non potevo permettere che una tipa qualsiasi arrivasse a sconvolgere la mia vita, a dirmi che quello che facevo non andava bene. Quel mondo per me era, e purtroppo è, prezioso. Ecco perché ho reagito così male. Qualcuno che nemmeno conoscevo, che non sapeva niente di me, ha osato toccare la cosa più fragile e importante di quel momento della mia vita. Solo che io nemmeno mi rendevo conto di dare così importanza a questa realtà. Sono stata davvero male, tuttavia piano piano ho accettato la cosa e ho continuato la terapia anche se non è stato facile per niente. Sono tuttora convinta che una buona parte di me non è disposta a staccarsi da questa realtà, e questo sta influenzando negativamente il mio percorso di psicoterapia.
Vi ringrazio per tutti i commenti che mi lasciate e per le visualizzazioni! Sono arrivata a 23'783 senza nemmeno accorgermi...siete adorabili! <3
Domani andrò a Mirabilandia e probabilmente aggiornerò direttamente venerdì...non vedo l'ora di svagarmi un po' e almeno passerò tutta la giornata in movimento, bruciando calorie.
Un bacio a tutte, ora passo da voi :D
martedì 23 luglio 2013
#Day 10
Dieci giorni. Sto meglio sì, mi sento meglio con me stessa, so che mi sto impegnando. Però questo non basta a motivarmi. Sono triste e non vedo l'ora di vedere qualche risultato altrimenti rischio di impazzire.
Non mi va di mettere delle foto del mio viso sul blog.
Inoltre non ricordo un momento veramente felice. Non credo di essere stata mai del tutto spensierata. Ma circa due estati fa, quando ancora pesavo 13 kg più di adesso stavo sicuramente meglio. Ero abbastanza felice e mia madre mi fa sempre notare che il mio viso, oltre ad essere più pieno e rotondo era anche molto più solare. In effetti mi ricordo che non ero mai in casa, avevo sempre voglia di uscire ed ero circondata dagli amici. Certo amici "di comodo " diciamo, con i quali stare per ridere e scherzare, proprio quelli di cui ora non ho bisogno in quanto di ridere e scherzare non ho proprio voglia. Con l'inizio della dieta le cose non sono andate subito male, anzi, ai primi 5 kili persi, quando tutti iniziavano a farmi notare che stavo meglio, ero davvero su di giri. La situazione è degenerata nel periodo post-maturità, nel quale alla restrizione calorica ho iniziato ad aggiungere piano piano qualche abbuffata. Da quel punto in poi la mia ossessione e il mio isolamento sono andati crescendo di pari passo. Ora sono sola, quasi completamente sola, tranne qualche amica che vedo sporadicamente, ma a cui voglio un bene dell'anima, e non mi diverto più, non esco più, rido raramente e spesso quei sorrisi non includono gli occhi, non sono veri. Vivo come una vecchia, la casa è la mia tana, il mio rifugio-prigione: so che stare segregata aumenta solo la mia ossessione, ma non posso fare a meno di rifugiarmi, dipendendo dalla sicurezza che solo la solitudine delle mie quattro mura può darmi. Tutto il mio dca si riflette sulla mia realtà sociale. Pian piano ho iniziato a evitare gli inviti a cena fuori, fino a eliminarli del tutto (anche venerdì ne avrei una ma non andrò). Di conseguenza non frequento chi invece partecipa ad esse e lentamente le persone hanno smesso di cercarmi. Quelle poche volte che esco e ci sta di mezzo il cibo, sono l'unica a non toccarlo, e la cosa mi crea così disagio che mi ammutolisco e inizio a pensare al mio mondo, privandomi del piacere di qualche chiacchiera tra amici.
Quando capitano le abbuffate la cosa è a dir poco DRASTICA. Un'abbuffata è capace di rovinarmi il resto della giornata, se non della settimana. Se accade di mattina il danno è bello che fatto e continuo fino alla sera a farlo, annullando tutto quello che devo fare, dagli appuntamenti, al volontariato, alla semplice lettura di un libro. Se accade di pomeriggio, dopo il misfatto mi infilo a letto dalle sei di sera fino alla mattina dopo.
lunedì 22 luglio 2013
#Day 9. AAA, cercasi un motivo per andare avanti.
#Day 8
sabato 20 luglio 2013
#Day 7
Prova e riprova sono volata ad una settimana senza abbuffate. Questo percorso mi sta aiutando: ogni giorno mi dico "Devo andare a rispondere alla domanda del challenge, non posso permettermi di abbuffarmi!". Ma sarò sincera: non sono ancora capace di stare completamente senza vomitare.
Ci sono volte in cui non è tanto il senso di colpa quanto proprio il bisogno fisiologico dello stomaco che fa riemergere all'aria i cibi. Certo, quando succede cerco di limitarlo il più possibile, e tuttavia sono contenta di resistere senza abbuffarmi. Le giornate in cui rischio maggiormente di cadere nella bulimia sono proprio giornate come questa, in cui mi ritrovo sola in casa, immersa nella malinconia, nella disperata attesa che arrivino le 19:30 per poter andare al lavoro e non pensare a calorie e compagnia bella.
E' questione di un attimo, uno solo.
Una frazione di secondo basta per aprire la voragine; poi come colmarla vien da sé. Basta che sia commestibile no?!
Peccato che non si colma proprio un bel niente, e me ne rendo conto ogni volta che automaticamente, ad ogni minima preoccupazione, emozione o sentimento, mi sento sempre più persa e incapace di affrontare la vita come tutte le persone normali farebbero.
Cerco di non pensare in momenti come questi. Mi immagino il cibo come un aggregato di grassi che lottano contro di me per entrare nel mio corpo e peggiorarlo, ammalarlo. Milioni di minuscoli ometti bianchi e tondi pronti a riempire le mie cellule lipidiche.
E allora passa la voglia di mangiare.
Oppure leggo, scrivo, sto al computer, esco con i cani a fare una passeggiata. Qualsiasi cosa è utile per stare lontana dalla cucina. La cosa migliore è dormire, con il solo inconveniente che mi sto estraniando sempre più dalla vita sociale, isolandomi da amici e conoscenze di ogni tipo. Il fatto è che (per ora) non mi sembra un problema, anzi non ho proprio voglia di uscire; mi sento a disagio, incompleta. E' come se rimandassi a quando finalmente sarò "più magra". E pensare che dicevo così anche la scorsa estate.
NON è CAMBIATO UN BEL NIENTE.
venerdì 19 luglio 2013
#Day 6. Non sentirsi mai abbastanza.
giovedì 18 luglio 2013
#Day 5
Magari ci fossero delle categorie di cibo che mi fanno crollare nelle abbuffate.
INVECE NO.
Quando ho voglia di cibo, non è perché qualcosa mi tenta davvero. Basta che sia commestibile. Mi piace tutto nei momenti critici: dalle fette biscottate dentro al latte, al pane con l'olio, allo yogurt. Sono capace di rimpinzarmi di seitan e yogurt di soja se mi va di abbuffarmi, che sono tutto tranne che cose sfiziose. Certo, non sono come i dolcetti e le schifezze, ma a me piacciono e sono molto salutari e nei momenti di sanità mentale riesco ad apprezzarli davvero. Capita raramente che io mi abbuffi di snack veramente calorici, perché in casa non teniamo niente del genere, né patatine, né salatini, né cibi preconfezionati o merendine. Al massimo può capitare che mi mangio una fetta al latte che si trova nel frigo solo perché le mangia il mio fratellino quindi a volte le teniamo. Spesso è capitato che mangiassi file di pane indurito, verdure ancora congelate, scatolette di mais.
Due volte invece è capitato che programmassi le abbuffate. In quei casi sono partita con la macchina e mi sono andata a comprare le delizie più gustose e inimmaginabili: wafer di vari strati, pasticcini alle mandorle, stecche di cioccolato, biscotti, bounty, mars, barrette al cioccolato e cocco. Una goduria, se non fosse che anche solo a pensarci riprovo il DOLORE fisico e psichico di quegli episodi. Uno stomaco che nella sua immensità gridava pietà, e io che non lo ascoltavo e continuavo a massacrarlo. La testa che scoppiava, il cuore che pulsava. Pensarci mi fa vergognare così tanto, e mi fa capire quanto sia meglio non farlo. Sono 5 giorni, per ora. Voglio arrivare a una settimana, poi a due. E a un mese, poi a due. E poi voglio smettere per sempre, e voglio redimermi da tutto questo schifo.
Scusate se non commento molto. Domani ho l'esame, poi finalmente sarò un po' libera e passerò da tutte voi. Vi penso, sappiatelo.
mercoledì 17 luglio 2013
#Day 4
Day 4: A picture of one snack you had today that you felt was a good portion size.
Stasera sarò breve; sono col cellulare, é stata una giornataccia: mi sono sentita male, ero (e sono nervosa) ed ho rischiato di abbuffarmi. Non l'ho fatto, mi sono fermata anche pensando a questa sfida. In compenso mi sono riempita di pomodori e carote ed ora mi sento scoppiare; vorrei vomitare, ma liberarsi della bulimia é anche questo: riuscire a trattenere quelle calorie in più che la tua mente non tollera. Domani sarà un giorno migliore.
Vi lascio la foto...é una pesca che in realtà mi sono mangiata per pranzo, non come spuntino.
#Day 3
Non soffro di binge, ma le crisi bulimiche sono molto simili, ad esse si applica lo stesso principio.
Per me abbuffarsi è sentirsi male già di prima mattina, alzarsi vuote dentro e consapevoli che la giornata finirà col riempirsi di qualsiasi cosa commestibile pur di riempire quella voragine.
E' pensare al cibo ogni minuto della giornata, qualsiasi cosa stia facendo.
E' abbandonare tutto, prendere le chiavi della macchina ed andare al supermercato, per poi tornare con una busta piena di schifezze da divorare sola, chiusa in camera.
E' aspettare che in casa non ci sia nessuno, alzarmi dalla scrivania dove studio e dirigermi verso la cucina, consapevole di quello che sto per fare, e non opporre alcuna resistenza.
E' ingoiare e masticare di tutto, tutto nello stesso momento, mescolando cibi dolci a salati, senza nemmeno guardare cosa prendo.
E' mangiare, senza gustare, masticare, senza triturare, ingoiare le cose a pezzi grandi, per la grande voracità con cui agisco.
E' stare male mentre lo faccio, e continuare a farlo.
E' pensare ai minuti che passerò sopra al water e continuare comunque a mangiare, fino a far diventare stomaco e pancia un tutt'uno che sembra scoppiare.
E' lasciare la cucina un disastro, fregandomene di tutto per correre in bagno a rimediare.
E' mandare il resto della giornata in fumo, chiudermi in camera e rannicchiarmi sotto le coperte, in attesa che arrivi un nuovo giorno, nella speranza che quelle ore passate a dormire, cancellino quello che ho fatto, o perlomeno non lascino segni sulla bilancia.
E' dormire male, con gli incubi che per soggetto hanno GRASSO, PANCE GONFIE, CIBO, E VOMITO.
E' stare meglio solo quando mi libero, quando rimedio, quando finalmente mi sento redenta dal peccato che ho commesso.
Ed è anche avere controllo. Un controllo perverso certo. E' dire al cibo che sto ingerendo:"Ehi tu, cosa credi di fare? E' vero, ho voglia di te in questo momento, ma non te ne accorgerai nemmeno e sarai già sul fondo di ceramica del mio water anziché sul fondo del mio stomaco! Cosa ti credi, di poter essere assorbito dal mio corpo?! NO, non te lo permetterò. Io ti gusterò, godrò dei tuoi sapori, ma non l'avrai vinta tu, perché non vedrai il mio intestino nemmeno da lontano ed io ne uscirò illibata, vuota, pulita."
Ma non è mai così. Questa è una stupida bugia, e i chili anche se lentamente aumentano senza che ce ne accorgiamo.
Ma anche oggi è passato. Abbastanza bene direi, anche se con fatica. Non vedo l'ora di dare l'esame venerdì e poi di riposarmi un pochino prima di ripreparare i test di ammissione.
lunedì 15 luglio 2013
#Day 2
Oggi ho ripreso il mio regime alimentare, che in realtà non ho idea di quale sia. Da una parte sto provando a seguire l'abc ma spesso non rientro nelle calorie. Quindi semplicemente mi limiterò a mangiare meno possibile, ovvero quando davvero sento la fame, cercando di non superare le 600. Inoltre la mia intenzione sarebbe di fare TUTTI I GIORNI sia la cyclette che la camminata all'aperto. Oggi ho fatto entrambe, ma devo ammettere che sono morta! Il problema è che poi, se fatico troppo, il mio stomaco si apre come una voragine e potrei svuotare la dispensa, quindi forse sarebbe meglio alternare le cose...non ho idea!
domenica 14 luglio 2013
50 DAY BINGE FREE CHALLENGE
#Day 1: Why are you doing the 50 day binge free challenge?
Ho deciso di intraprendere questo percorso perché sono stanca di faticare tutta la settimana per poi ritrovarmi il finesettimana ad abbuffarmi come una pazza. E sono stanca di ritrovarmi ad ogni pesata con un pugno d'aria in mano e nessun chilo in meno. Ho voglia di una rinascita. Voglio sentirmi bene con me stessa e voglio essere libera dalla dipendenza dal cibo. Liberarsi delle abbuffate vorrebbe dire non riversare ogni emozione negativa sulla dispensa o sul frigo. Vorrebbe dire AMMETTERE A SE STESSA che quei morsi pieni di amarezza, rancore, rabbia, non risolvono la situazione, anzi la peggiorano. Vorrebbe dire uscire allo scoperto, reagire, combattere. E io ho voglia di essere forte. E' per questo che lo faccio, credo.
Oggi ho fatto un'ora di cyclette. Da domani andrò a camminare tutte le mattine e alla sera farò un'ora di cyclette. Ho notato che oltre che bruciare calorie, mi mette molto di buon umore. E aggiornerò tutti i giorni con le domande!
Mi sento DISARMATA.
Giornate passate a letto, quando quello che dovrei fare è studiare visto che giovedì ho un esame.
Sono come un burattino, in attesa del filo magico che mi rialzi su e mi spinga a fare qualcosa, QUALSIASI COSA DANNAZIONE. Non so cosa provo, non credo ci sia un termine specifico per definirlo.
E' un vortice di emozioni e pensieri che si richiudono attorno a me, attendendo forse un giorno di implodere dentro alla mia anima.
E' svegliarsi sperando che la giornata passi il più in fretta possibile, per poter di nuovo rifugiarsi a letto.
E' chiedersi il perché di quello che si sta facendo, senza mai ottenere risposta.
E' guardarsi allo specchio e rimanere disgustata ogni giorno di più.
E' non riuscire a fare NIENTE senza che l'incubo delle calorie sia sempre pronto in agguato per balzare fuori e impossessarsi di tutti i miei pensieri.
E' abbuffarsi, e poi odiarsi ed essere insoddisfatte.
E' digiunare, ed essere ugualmente insoddisfatte.
E' vivere in una stanza e contare i minuti che mi separano dal giorno in cui sarò felice.
Perché arriverà vero un giorno così anche per me? Un giorno in cui sarò in grado di andare in giro fiera del mio corpo, di sentirmi bene tra la gente.
Un giorno in cui smetterò di aver paura di mangiare in pubblico, di stare in costume, di sedermi a tavola coi miei, di salire sulla bilancia.
Un giorno in cui sarò in grado finalmente di ritornare a provare qualcosa per gli altri oltre all'INDIFFERENZA.
Un giorno in cui troverò amiche vere, di quelle che ti capitano sotto casa senza preavviso e ti stravolgono le giornate coi loro sorrisi.
Un giorno in cui un ragazzo mi dirà che senza di me non potrebbe vivere, e me lo dimostrerà anche.
Un giorno in cui ritroverò le mie passioni e le coltiverò.
Un giorno in cui finalmente potrò vivere davvero.
E la cosa più beffarda è che questo giorno non arriverà coi tanto desiderati 50 kg.
NO.
L'aridità che mi cresce dentro, che sta devastando tutti i luoghi della mia anima rendendoli deserti brulli non si fermerà. E' forte lei, e si beffa di me ogni attimo, ogni minuti, ogni giorno, aumentando in modo esponenziale col mio dimagrimento.
BUFFO EH?
E allora spengo tutto: CERVELLO, ANIMA, CUORE.
Sono una macchina, un'arida macchina calcolatrice di calorie, pensieri, azioni. Nulla più.
Una macchina che compie il suo dovere, nell'attesa, forse vana, che arrivi un acquazzone a rinsavire i deserti della sua anima.
sabato 13 luglio 2013
"Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori"
mercoledì 10 luglio 2013
STILL HUNGRY?
lunedì 8 luglio 2013
Scrivere per non pensare.
Ma non mi basta, non ho idea di quale sia la motivazione.
A volte mi guardo intorno e mi sembra tutto così sfocato, irreale, come se stessi vivendo una vita che non mi appartiene. Mi sento spettatrice di un buffo teatrino, e ho paura che il giorno in cui finalmente lo spettacolo sarà finito, i miei occhi saranno così disabituati alla luce del mondo là fuori, che per il dolore me ne resterò dentro. Mi sto chiudendo, sempre di più, sempre di più. E su di me la dura corazza di false speranze cresce ogni giorno sovrastandomi e proiettando all'infinito il miraggio della felicità. Nessuno mi cerca, nessuno mi vuole, nessuno chiede di passare del tempo con me. L'ho voluto io, e la cosa mi lascia indifferente. O forse no. Forse arriverà un giorno in cui sarò in grado di ricominciare da capo, mettere un punto a questa triste storia e riscriverne una intera, dall'inizio, senza errori. Sogno una storia perfetta, una vita da protagonista. Sogno una me perfetta, realizzata, provata dai sacrifici, ma finalmente cresciuta e RINATA. Sogno e penso, penso, penso.
L'insoddisfazione é il nemico peggiore.
Oggi é lunedì. Oggi si ricomincia. Eppure a differenza di altre volte provo una fatica immensa a ricominciare motivata. Mi sento ogni giorno più fallita e senza iniziativa. E oggi è una giornataccia. Dovrei essere carica di buone intenzioni e radiosa, piena di speranze. Eppure non ci riesco; lo capisco dal fatto che ho mangiato pur non avendo fame, sia a colazione che a pranzo. E quando accade così la giornata é ad ALTISSIMO rischio abbuffata. Ma non permetterò che accada. Okei. L'ABC prevedeva 500 calorie e io le ho già raggiunte. Non é un problema non mangiare altro per oggi. Il problema é trovare un motivo per farlo. Voglio dimagrire. Questo basta come motivazione? Se solo fossi sicura che tutto questo mi porterà da qualche parte smetterei di mangiare senza pensarci due volte. Devo essere forte. Devo fare movimento. Da oggi almeno 60 minuti di camminata al giorno. Tutti i giorni. DEVO DIMAGRIRE.
Lo devo a me stessa. Per quei 50 kili mai più raggiunti, per quel corpo tanto bramato, per quella soddisfazione che solo la perdita di peso può darmi.
sabato 6 luglio 2013
BANDO ALLE CIANCE.
giovedì 4 luglio 2013
59
AGGIORNAMENTO DELLE 18.33
Arrivo a 610 calorie con una mela grande e due carote. Ma va bene così. Mantengo comunque la mia regola: niente cibo dopo le 18.00
mercoledì 3 luglio 2013
Vorrei morire.
Questo il commento di mio fratello che solo dopo aver parlato si è reso conto che nascosta in un angolo della casa a leggere il mio libro c'ero anche io. Io che a sentire quelle parole mi sono sentita morire dentro, invadere da uno tsunami di emozioni: dolore, rabbia, delusione. La verità è che lo ringrazio perché nessuno ha mai il coraggio di dire quello che pensa davvero di me, ma quello che agli occhi altrui potrebbe sembrare un normalissimo complimento, per me è la frase peggiore che si possa sentire, una coltellata dritta al cuore. E subito mi si sono aperte le cateratte, lasciando uscire le lacrime che scorrevano sul mio viso come un fiume in piena. Sono consapevole dei miei errori delle ultime settimane, delle abbuffate, degli eccessi di marmellata, di carote, mele. Ma, in un momento in cui oltre all'autocontrollo sembra essersene andata anche l'obbiettività, quello di cui ho bisogno più di tutto è la certezza che il regime calorico che ho iniziato questa nuova settimana, da 400 cal massimo, mi faccia dimagrire. Ho bisogno di sapere che servirà qualcosa. Ho bisogno di vedere almeno un kilo in meno il prossimo Lunedì. O potrei morire, anzi forse lo vorrei.
lunedì 1 luglio 2013
Operazione weekend: FALLITA.
-Un giorno con massimo 650 calorie.
-Niente cibo dopo le 20.00 o meglio ancora dopo le 18:00.
- Carboidrati solo la mattina.
-La domenica digiuno (completo o parziale).